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Vaccini, confermati obblighi in Toscana. Scaramelli: "Salute dei piccoli al primo posto"

Non ci sono fronti ‘NoVax’ o ‘ProVax’, ma ci sarà un obbligo che risponde al dovere di tutelare la salute collettiva, che mette al primo posto quella dei più piccoli, e comunque sta all’interno di un quadro normativo vigente. La Toscana conferma la necessità dei vaccini e lo fa con una proposta di legge licenziata oggi, mercoledì 5 settembre, in commissione Sanità, guidata da Stefano Scaramelli (Pd). Hanno votato a favore Pd e Art1/Mdp. Contrari Lega, Movimento 5 stelle e Sì-Toscana a sinistra.

Il testo, tra i primi firmatari Scaramelli e il capogruppo Pd Leonardo Marras, è frutto di un lungo lavoro avviato nel gennaio 2017 su cui lo stesso presidente della commissione si è “molto documentato” non tanto per “superare limiti che ciascuno di noi può avere - ha dichiarato - ma per avere consapevolezza e coscienza di quello che si delibera”.

Sulla questione, giudicata “seria e complessa”, il Consiglio ha fatto un “lavoro straordinario” che in realtà poteva essere concluso prima perché, ha ammesso Scaramelli, la “Toscana era già matura per uno scatto in avanti importante”. “Siamo in una fase cogente in cui la normativa nazionale è in vigore. Oggi licenziamo un testo consapevoli del fatto che le previsioni possono essere applicate già da settembre”. “È evidente che se il quadro di riferimento dovesse cambiare superando il nostro testo, interverremo di conseguenza e nel rispetto delle leggi”, ha spiegato ancora il presidente della commissione.

Nelle “Disposizioni relative alla prevenzione vaccinale”, questo il titolo della proposta che andrà in aula la prossima settimana (martedì 11 e mercoledì 12 settembre le sedute già calendarizzate), viene riconosciuta  come prioritaria la protezione dello stato di salute dei minori – “quella dei nostri piccoli è, e sarà sempre, al primo posto”, ha più volte rilevato il presidente Scaramelli – e identifica la vaccinazione “strumento indispensabile di prevenzione primaria”.

La norma, efficace già da questo anno scolastico, sancisce che in Toscana per iscriversi ai nidi e alle scuole materne bisognerà essere in regola con le dieci vaccinazioni stabilite a livello nazionale. Non è previsto alcun regolamento attuativo. Basterà una delibera di Giunta che terrà conto delle attuali modalità organizzative ovvero della banca dati che, per via telematica, consente ai dirigenti scolastici di verificare in modo immediato se un bambino è vaccinato o meno.

La lunga discussione che ha preceduto il voto ha sancito una uniformità di pensiero nonostante il voto a maggioranza. Nessun commissario ha dichiarato contrarietà ai vaccini. Le opposizioni hanno però stigmatizzato l’obbligatorietà contenuta nella legge.

Lo ha spiegato Paolo Sarti (Si -Toscana a sinistra) che vede nella proposta uno “sforzo verso la sensibilizzazione”, ma contesta la strategia di fondo considerata “sbagliata”. “La scienza, e solo questa, può dire cosa è necessario fare” ha dichiarato affermando poi con forza: “Non confondetemi coi NoVax che sono incolti”.

È sulla parola “obbligo” è intervenuto anche Jacopo Alberti (Lega): “Non ci piace e siamo contrari”, ha dichiarato proponendo lo stop di un anno. “Aspettiamo il Governo. Aspettiamo di vedere cosa succede a livello nazionale”, ha chiesto.

L’idea di imporre qualcosa fa riflettere il consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Quartini: “Ci impone di ragionare sul fallimento medico prima e politico poi” ha dichiarato ribadendo la sua posizione: “né a favore né contro i vaccini. Piuttosto proiettati verso una terza posizione, quella del superamento della sfiducia che si è creata nella comunità”. “In chiave di promozione e con il consenso dei cittadini, crediamo nelle politiche vaccinali” ha spiegato.

“Tutti riteniamo assurda l’obbligatorietà. Ma in questi anni, e nonostante non ci sia una tesi scientifica contro i vaccini, si è diffusa una falsa ideologia che occorre contrastare” ha dichiarato Enrico Sostegni (Pd), che ha anche ricordato la “cresciuta copertura vaccinale nell’ultimo anno in Toscana”. Il consigliere ha rilevato come la conferma dell’obbligo sia “già prevista nella normativa nazionale” e si è dichiarato disponibile a “votare tutti gli emendamenti possibili,  mettere tutte le risorse necessarie a diffondere una sana cultura per arrivare a una copertura del 97 per cento senza obbligo. Ma adesso non è così”.

Di “responsabilità della politica” e della necessità di lavorare “parallelamente alla diffusione della cultura e della conoscenza” ha parlato il consigliere regionale Nicola Ciolini (Pd), che ha ricordato come i contrari ai vaccini siano comunque una componente “residuale rispetto alla maggioranza di persone che li considerano la più grande scoperta del Novecento su cui occorre insistere”.

“Convincere le persone a vaccinarsi obbligandole è un fallimento che considero professionale” ha detto la capogruppo Art1/Mdp Serena Spinelli, che ha ribadito il “dovere della politica è quello di tutelare la salute collettiva”, ma anche la necessità di intervenire su quella “parte di genitori che ancora non ha compreso”. E su questa necessità, la capogruppo ha presentato degli emendamenti specifici che sono stati approvati a maggioranza. Poi un invito alle dichiarazioni politiche e in particolare a quelle rilasciate dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana: “facciamo attenzione. Un esponente del Governo non può dire che 10 vaccini sono troppi”.


Via libera della commissione Sanità alla legge che disciplina l’obbligo vaccinale in Toscana. Sono confermati gli obblighi, ma anche l’informazione, l’ascolto e la farmacovigilanza. “Con la legge  “Disposizioni relative alla prevenzione vaccinale”, immediatamente eseguibile, la Toscana mette –spiega il presidente Stefano Scaramelli –la salute dei più piccoli al primo posto. La proposta di legge varata oggi – prosegue il presidente Scaramelli - riconoscendo come prioritaria la protezione dello stato di salute dei minori e identificando la vaccinazione quale strumento indispensabile di prevenzione primaria,  ha trovato ampia convergenza di più forze politiche. Un risultato frutto dell’approfondito lavoro che la Commissione ha svolto su questo tema”.

La norma sancisce che in Toscana per iscriversi ai nidi e alle scuole materne bisognerà essere in regola con le dieci vaccinazioni e sarà efficace già da questo anno scolastico: “non ci sarà un regolamento attuativo – spiega Scaramelli - ma una Delibera di Giunta che terrà conto delle attuali modalità organizzative ovvero della banca dati che in termini elettronici consente ai plessi scolastici di verificare in modo immediato se un bambino è vaccinato o meno”.

Una modalità che Scaramelli definisce “oggettiva e che consente ai cittadini di non dover produrre alcun certificato” una volta aver proceduto alla vaccinazione. Nel testo della proposta ampio spazio anche a informazione e sensibilizzazione sul tema dei vaccini che potrà essere fatto sia dalle aziende sanitarie sia da pediatri di libera scelta e ulteriori iniziative correlate alla farmacovigilanza al fine di consentire controlli trasparenti e istituzionalizzare il meccanismo di controllo. Inoltre viene precisato che “ai fini dell’iscrizione, ammissione e permanenza ai nidi d’infanzia, ai servizi integrativi per la prima infanzia, alle scuole dell’infanzia e alle strutture per minori, la vaccinazione è omessa o differita in caso di accertati pericoli concreti per la salute del minore in relazione a specifiche condizioni cliniche”.

Soddisfatto il consigliere del Partito democratico membro della commissione Enrico Sostegni che sottolinea “come l’obbligo vaccinale abbia già dato i suoi frutti quest’anno aumentando tutte le coperture. Basti pensare – specifica Sostegni- alla varicella le cui vaccinazioni sono arrivate all’87% aumentando dell’11 per cento. E tutto questo senza aggravare di adempimenti né la scuola né le famiglie grazie al registro vaccinale” Per il consigliere del Pd Nicola Ciolini anche lui membro della commissione Sanità, “ è importante ristabilire una cultura dell’importanza della vaccinazione. L’obbligo – dice Nicola Ciolini - è importante perché serve  a ristabilire la sicurezza sulla salute: non è un caso che  i dati di   quest’ultimo anno siano positivi in questo senso e segnino un aumento delle coperture. Ciò che però è fondamentale è riportare le persone a comprendere la bontà della vaccinazione che è stata una delle più grandi scoperte del novecento”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Gruppo Partito Democratico

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