Il lavoro al centro del festival di “con-vivere”
“E’ un’occasione importante per una riflessione complessiva sul tema del lavoro, sulla sua dignità, sulla sua sicurezza. Abbiamo di fronte a noi una grande sfida. Nel giro di pochi anni lo sviluppo tecnologico cancellerà migliaia di posti di lavoro, ma altrettanti nuovi ne farà nascere. Abbiamo però bisogno di puntare sulla creatività, sulla cultura, sull’arte, per aprire nuove prospettive alla nostra comunità”. Lo ha sottolineato il consigliere regionale Giacomo Giannarelli, presentando in Sala Barile del Palazzo del Pegaso la tredicesima edizione di “con-vivere”, il festival organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, che si svolgerà da giovedì 6 a domenica 9 settembre.
“Se c’è un tema che misura i modi di convivenza tra gli uomini, il livello di civiltà dei continenti, la cultura e i bisogni dei popoli, che sta al centro della vita dei singoli e della collettività, quello è il lavoro – ha affermato Alberto Pincione, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara – La tredicesima edizione del festival ha scelto quindi di affrontare questo argomento, al centro dell’attenzione sociale e politica, per vari motivi di urgenza, sia a livello globale che locale”.
Per quattro giorni il centro storico della città sarà animato come non mai. Nelle edizioni precedenti si sono sfiorate le quarantamila presenze ai vari eventi. I musei cittadini saranno aperti con orario prolungato e l’ingresso sarà gratuito. Uno spazio dedicato ai bambini costituisce un vero festival nel festival.
“Il tema del lavoro come identità di un territorio è stato al centro delle iniziative che l’amministrazione comunale ha inserito nel programma di questi quattro giorni – ha precisato Federica Forti, assessore alla cultura -. Il museo Carmi aprirà le sue porte sul rapporto privilegiato che lega Michelangelo a Carrara. Yuri Ancarani, video artista e film-maker italiano, ha girato un lungometraggio nel 2010 a Carrara, che è la prima parte di una trilogia tutta dedicata al lavoro. La trilogia, che presenteremo quest’anno, affronta in particolare il lavoro in condizioni difficili, dove l’uomo si confronta con la macchina e il sublime della natura, sulle piattaforme offshore, nel lavoro medico e nel lavoro di cava. Altra presenza importante quella di Primoz Bizjak, con i suoi scatti sulle Alpi Apuane, realizzati nel corso di quattro anni proprio nella pancia del monte, con tempi di esposizione lunghissimi e una finezza nei dettagli che sfiorano la pittura”.
Il programma è particolarmente denso e variegato. Ha provato a riassumerlo Emanuela Mazzi, coordinatrice del Festival. “Abbiamo cercato di riflettere sul significato del lavoro per l’umanità, e lo faremo con Stefano Massini, e per l’identità personale, tema invece della conferenza di Giovanni Mari - ha osservato -. Continueremo con le trasformazioni del lavoro nella storia (Aldo Schiavone, Chiara Frugoni, Stefano Bronzini), con la storia del sindacato (Fabrizio Loreto) e dei suoi rapporti con l’anarchismo (Franco Bertolucci). Concluderà il direttore scientifico Remo Bodei con una conferenza su Uomo e macchine”.
Tutte tappe di avvicinamento al lavoro nei giorni nostri, cui il festival dedica molti appuntamenti: non solo la conferenza di Gad Lerner (Il lavoro vale sempre meno… è inevitabile?), ma anche il teatro civile di Ascanio Celestini e vari gruppi musicali con i canti di tradizione orale. Il lavoro creativo e le arti saranno al centro della lectio di Philippe Daverio Arte del marmo. Da Michelangelo al Novecento e della conferenza spettacolo di Giovanni Allevi. Unico evento a pagamento (15 euro) il concerto del violinista Uto Ughi, accompagnato dal pianoforte di Bruno Canino.
Il programma completo lo trovate qui: www.con-vivere.it
Fonte: Toscana Consiglio Regionale