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Crollo ponte Morandi, come ripartire dal monitoraggio: Empoli ha i software giusti

Un serio monitoraggio delle opere pubbliche, come richiesto a gran voce da tutti e programmato dalle amministrazioni pubbliche a seguito della tragedia del ponte Morandi di Genova, richiede innumerevoli dati da elaborare per capire se esistono seri pericoli. Ormai la tecnologia permette di utilizzare software facilmente collegabili a tipologie diverse di sensori specifici che possono elaborare in tempo reale le informazioni richieste.

Rimanendo in Toscana, abbiamo chiesto a Simone Campinoti della Ceam di Empoli quali supporti tecnologici possono venire incontro alle esigenze dell'ingegneria moderna. "Da tempo collaboriamo con università e altri istituti - spiega Campinoti - perché la nostra piattaforma software Cws, la prima in Italia diventata negli anni un prodotto globale industriale standard, è made in Empoli ed ha tutte le caratteristiche per poter fare queste rilevazioni addirittura correlate. Possiamo facilmente connettere via web sensori anche molto diversi tra loro come vibrometri, accelerometri, sensori sonici, sensori di umidità e sensori del traffico per capire i movimenti in base alle condizioni reali operative, momento per momento, analizzare se le vibrazioni sono provocate dal traffico o dal vento oppure da un degrado strutturale.  Non solo: possiamo anche collegarci al meteo in tempo reale così da poter anticipare le intemperie e addirittura arrivare a collegare il tutto a dei semafori smart che potrebbero gestire in modo dinamico il traffico. Infine in tempo reale possiamo permettere la condivisione di tutte le informazioni con le sale controllo e con gli operatori per strada per gestire con le proprie conoscenze le strutture sotto controllo".

Alcune informazioni ulteriori ci sono state date da Cristiano Riminesi, ricercatore Cnr e fondatore della ELab Scientific, spin-off del Cnr. "L'obiettivo non è sostituirsi all'uomo, però non abbiamo cento braccia e cento gambe. Avere la possibilità di fare un monitoraggio continuo vero è un ausilio di cui non possiamo più fare a meno anche perché il monitoraggio 'umano' non è mai real-time come occorre: non si può mandare personale tutti i giorni a prendere atto di una situazione a intervalli di tempo di mezzora o di un'ora, mentre il sistema di monitoraggio elettronico può farlo anche con tempi di secondi o frazioni di secondo.

Sembra tutto molto difficile e costoso al solo pensiero mentre invece siamo molto avanti con il progresso delle tecnologie, è così? "La tecnologia c'è, soluzioni altamente innovative come la piattaforma Cws di CEAM ormai consolidatissima e molto affidabile, lo permette e incredibilmente a costi irrisori e andrebbe usata ovunque, il problema è che le istituzioni sono state spesso miopi o incapaci di puntare sull'innovazione, preferendo soluzioni più tradizionali, fortemente limitanti da risultare ormai obsolete e purtroppo anche molto più costose ".

Dall’enorme patrimonio culturale, ai ponti lunghi km e alle case di legno ormai anche multipiano, il principio che sta alla base dei controlli strutturali è lo stesso. Riminesi sta lavorando con il software CWS per monitorare lo stato del legno di case in Xlam, legno lamellare che viene sigillato tramite intonacato. Non potendo vedere attraverso le strutture, si punta a monitorare costantemente lo stato delle strutture in legno per calcolare in tempo reale un indice di sicurezza delle abitazioni realizzate.

"La piattaforma Cws è una sorta di intelligenza artificiale molto potente e dinamica, capace di elaborare i dati provenienti dai sensori e lanciare l'allarme qualora ci fossero delle emergenze strutturali. In commercio ci sono dei sistemi di monitoraggio, ma non sono dotati di intelligenza interpretativa in modo organico".

"Questo progetto - spiega infine - è stato possibile grazie ad un imprenditore illuminato che molto prima di tutti ha intravisto il futuro, sviluppando anche alcuni sensori innovativi, creando anche reale collaborazioni con il sistema della ricerca. Con i tempi dei finanziamenti regionali sarebbero serviti minimo due anni".

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