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Saranno denunciati dopo la manifestazione contro il numero chiuso nelle università

Le proteste Link a Siena

Sei giovani del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) sono stati identificati, tra di loro un minorenne, durante la protesta per l'accesso a numero chiuso alle università che si è tenuta all'ingresso della Fortezza da Basso di Firenze, dove si stava tenendo il test per medicina. Verranno denunciati per manifestazione non autorizzata. Le proteste sono infiammate anche negli altri atenei toscani, a Siena e a Pisa. (Le foto sono riferite alle proteste a Siena, dove si sono svolte pacificamente e senza interventi delle forze dell'ordine).

IL COMUNICATO DI FGC

Questa mattina a Firenze sei militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC), di cui uno minorenne, sono stati tratti in stato di fermo dalla Polizia di Stato per aver realizzato un’azione di protesta contro i test d’ingresso di medicina all’università di Firenze, e rilasciati solo pochi minuti fa dopo diverse ore. I sei militanti sono stati portati in Questura e perquisiti. Un minorenne è stato condotto in una stanza separata e sottoposto a interrogatorio. I poliziotti hanno preteso una copia del testo di un intervento pronunciato al megafono dai militanti, chiedendo chi fosse l’autore, senza motivare la ragione di questa richiesta.

«La nuova “ricetta” del ministro Salvini è usare i poliziotti contro gli studenti che manifestano per un’università accessibile a tutti al posto di pensare a mafia, corruzione e ai reali problemi». Così Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista in solidarietà agli studenti della gioventù comunista fermati a Firenze. «Fermi e perquisizioni per un semplice volantinaggio sono atti di natura chiaramente intimidatoria, fatti ancora più gravi se si pensa che sono stati attuati contro studenti che manifestavano davanti ad un’aula universitaria. Siamo di fronte ad un’involuzione autoritaria che deve essere fermata. Chiediamo un immediato incontro con il Prefetto di Firenze perché ci illumini sulle ragioni dell’accaduto».

PISA SI UNISCE ALLE PROTESTE FGC IN TUTTA ITALIA

"Dal 2009 al 2016 abbiamo perso 9000 medici, nei prossimi dieci anni perderemo 47000 specialisti e 1000 chirurghi, e questo porterà a un solo risultato: una diminuzione della spesa sanitaria del 1.4% dal 2004 al 2020; si palesa così il vero scopo del numero chiuso: ridurre i costi sanitari destrutturando lo stato sociale" ha affermato Domenico Ribezzo del FGC di Pisa.

"Nonostante questa tendenza chi può permetterselo cerca ancora di ottenere il posto sicuro, peccato però non siano appannaggio di tutti le lezioni private per prepararsi al test, i libri costosi, i successivi 6 anni di università".

"Questa si chiama selezione di classe - conclude - e avverrebbe anche senza il test, infatti gli immatricolati sono calati drasticamente negli ultimi vent'anni anche nelle facoltà a libero accesso. La precarietà si combatte con una pianificazione razionale dell'accesso dei giovani laureati nel mondo del lavoro, non con una scrematura su basi plutocratiche. La lotta contro questo numero chiuso ha per noi il significato più ampio di una lotta contro tutti gli ostacoli economici che sono il vero filtro nella selezione di tutti gli studenti universitari del Paese".

LINK SIENA: "MEDICI FANTASMI, NO AL NUMERO CHIUSO"

Oggi circa 67000 studenti e studentesse affronteranno il test d’ingresso per il corso di Medicina e
Chirurgia per circa 9.700 posti: questo significa che solo uno studente su otto può accedere al corso.
La grave carenza del numero di posti per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è
inaccettabile e va a ledere ulteriormente il diritto allo studio, già colpito da un test assolutamente
iniquo.

È inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e
ridurre in numero i futuri studenti universitari. Servono maggiori assunzioni e finanziamenti per
garantire il diritto costituzionalmente sancito di accedere ai gradi più alti degli studi. È da
denunciare, inoltre, la speculazione che i privati fanno sulla preparazione ai test d’ingresso.
Non possiamo trascurare le mancanze di medici e specialisti che già oggi si palesano nel nostro
Sistema Sanitario e che in futuro si aggraveranno notevolmente se non ci sarà un ripensamento delle
modalità di accesso al corso di Laurea di Medicina e Chirurgia e del concorso di specializzazione
attraverso l’aumento del numero delle borse e attraverso una programmazione di lungo periodo sui
bisogni di salute del nostro Paese.

Dopo anni di denunce da parte nostra cadute nel vuoto, anche il Ministero della Salute e le Regioni
cominciano a mettere in evidenza la grave carenza di organico negli ospedali e a mettere in
discussione i vari ostacoli presenti nel percorso per diventare medici.

È necessario che oltre alle dichiarazioni sul riconoscimento dei problemi si individuino soluzioni,
riformando il sistema di accesso alla formazione medica, per abolire il numero chiuso, e investendo
maggiori risorse nel Sistema Sanitario Nazionale, soprattutto in vista della prossima Legge di Bilancio.

FRATOIANNI (LEU): "NUMERO CHIUSO SCELTA INGIUSTA"

"Oggi decine di migliaia di ragazzi e ragazze hanno affrontato il test d'ingresso per il corso di Medicina e Chirurgia.Un test ingiusto buono solo a selezionare e ridurre il numero dei futuri studenti universitari, e che impedisce l’accesso a medicina ai più e lede il diritto allo studio." Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.

"Per rispondere alle giuste proteste di queste ore degli studenti - prosegue l'esponente di Leu - occorre riformare il sistema di accesso alla formazione medica, abolire il numero chiuso, e investire maggiori risorse nel Sistema Sanitario Nazionale". "Solo così si potrà garantire a tutti - conclude Fratoianni - l’accesso alla professione medica, e garantire in questo modo un futuro migliore al nostro Paese"

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