Auto sportive davanti la Normale, il direttore: "Nessuno ci ha detto nulla"
“Il raduno delle auto sportive e di lusso di grossa cilindrata che si è svolto questo pomeriggio in Piazza dei Cavalieri, a Pisa, riaccende i riflettori sulla questione dell’uso delle Piazze e del suolo pubblico, e soprattutto sullo scarso spirito di collaborazione e condivisione di intenti che si registra talvolta fra le istituzioni. Le auto sono arrivate a partire dalle 15, senza che nessuno alla Scuola Normale fosse stato avvertito, e per oltre un’ora il carico notevole di rumore, amplificato dall’acustica “chiusa” della Piazza, ha ostacolato se non impedito il regolare svolgimento delle attività della Scuola.
Sono il primo a sostenere che le Piazze debbano essere luoghi di aggregazione e infatti abbiamo lavorato in questi anni per portare le nostre conferenze fuori dalle aule della Normale, in modo che il maggior numero possibile di cittadini avesse la possibilità di accedere ai nostri programmi di divulgazione scientifica. Ma tali attività si sono sempre svolte in momenti della giornata non deputati allo studio e al lavoro e sono state ampiamente e preventivamente concordate con l’amministrazione locale e con le forze deputate alla sicurezza, nell’idea (che noi abbiamo ma che evidentemente altri non hanno) di collaborazione tra gli enti e di condivisione degli obiettivi una volta che siano coinvolti spazi di comune interesse.
Tutto questo non è avvenuto, questa volta come molte altre. La Piazza di Pisa in cui affacciano le aule e i laboratori della Normale è stata invasa in questa occasione da macchine sportive e di lusso, ma può essere lo scenario in cui vengono esibite attrezzature militari, oppure avvengono manifestazioni politiche, rivendicazioni sindacali: può essere insomma riempita secondo le più sporadiche richieste, completamente estranee al valore artistico e culturale degli edifici e al loro ruolo.
In questo momento alla Scuola Normale si stanno svolgendo gli esami di ammissione. Centinaia di ragazze e ragazzi da tutta Italia hanno raggiunto Pisa per sostenere le difficilissime prove di ingresso, che vedono impegnati nella correzione dei compiti tutti i professori e il personale di ricerca della Normale.
L’atmosfera particolare di queste ore, la concentrazione di un momento che può essere fondamentale per la vita di molti giovani, è stata profanata dallo sgasare delle auto, che hanno parcheggiato davanti alla Normale per le foto di rito e poi sono ripartite. Nessuno ci ha chiesto se la manifestazione fosse di disturbo. Il totale disinteresse per le attività che si svolgono in questa Scuola non è un fatto di cronaca, perché analoghi raduni ci sono stati anche con le passate amministrazioni. A volte basterebbe essere informati, per dare la possibilità di organizzarsi di conseguenza (per esempio gli esami potevano tenersi in altre sedi della Normale). Semplicemente bisognerebbe riscoprire il significato del concetto di rispetto: per chi lavora, e per quelle decine di ragazzi e ragazze che hanno passato l’estate a studiare in vista degli esami di ammissione alla Normale, molti dei quali lasceranno Pisa con un ricordo negativo, assordante”.
Vincenzo Barone, direttore della Scuola Normale Superiore