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Marcheschi visita l'inceneritore di Scarlino: "Porto la questione in consiglio regionale"

Sopralluogo stamani, giovedì 31 agosto, del Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) all’impianto di smaltimento rifiuti di “Scarlino Energia”, a Scarlino in provincia di Grosseto. La ripresa dell’attività dell’inceneritore è stata autorizzata da una delibera della Giunta regionale durante il mese di agosto. Ne sono scaturite polemiche politiche e la forte opposizione dei residenti.

“A Firenze non hanno autorizzato il termovalorizzatore di ultima generazione di Case Passerini mentre, in piena estate, viene concessa l’autorizzazione all’impianto di Scarlino ritenuto da tanti troppo vecchio –commenta Marcheschi- Nel territorio sono tutti contrari ad una ripresa dell’attività, il Pd locale, i sindaci di Scarlino e Follonica, i cittadini, i comitati. Manifestazioni, raccolte di firme non sono servite a bloccare il via libera del Presidente Rossi. Dico no al solito “teatrino politico” e porterò in Consiglio regionale l’atto del via libera all’inceneritore. Ciò servirà a capire chi è a favore e chi contro la delibera della Giunta, non a parole ma con fatti e prese di posizioni politiche. Rossi e il Pd regionale hanno deciso, adesso io voglio portare il documento al voto dell’Assemblea toscana. Sulla questione della riapertura di Scarlino rimangono varie questioni tecnico-scientifiche che necessitano di un doveroso approfondimento”.

Marcheschi a Scarlino ha incontrato il Presidente di “Scarlino Energia” ed i comitati e imprenditori locali che si oppongono alla riapertura dell’impianto.

“L’impianto deve riaprire perché è giusto che riapra – spiega Moreno Periccioli Presidente di “Scarlino Energia”- Perché ci sono tutte le condizioni per ripartire, di tecnologia e di tranquillità per la cittadinanza. Deve riaprire perché il ciclo dei rifiuti della Toscana ne ha bisogno”.

“L’impianto non deve riaprire perché abbiamo una piana già devastata arsenico e altri veleni conseguenza di attività industriali del passato –sottolinea Ubaldo Giardelli del Comitato “No all’inceneritore”- La diossina, emessa dall’inceneritore, potrebbe fungere da catalizzatore di questi veleni”.

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