Appalto Asa, Cgil Livorno: "Zero tutele per i lavoratori"
La situazione degli appalti sta purtroppo deteriorandosi anche sul nostro territorio: c’è bisogno di un intervento che metta al sicuro lavoratori e fruitori dei servizi appaltati. Servono più regole e più controlli.
Come più volte da noi richiesto è necessario attivare da subito un confronto con i Comuni e la Prefettura per cercare di tutelare i fruitori dei servizi e i lavoratori: tutto questo è possibile grazie anche all'importante protocollo di legalità siglato dalle istituzioni nel 2017. A esso sarebbe però necessario affiancare anche un protocollo specifico per gli appalti.
Clausole sociali, rispetto dei Contratti collettivi nazionali e delle norme sulla sicurezza, legalità e quant’altro rappresentano questioni in parte già poste all'attenzione. Sotto alcuni aspetti tali tutele andrebbero invece rafforzate.
Diventa inoltre fondamentale verificare la rispondenza del servizio offerto al Piano di lavoro consegnato ai lavoratori a inizio appalto: in alcuni capitolati viene infatti richiesto di tutto e di più. Per non parlare dei servizi affidati con riduzioni orarie importanti che non permettono neanche il rispetto degli stessi servizi: incoerente no? Nessuno perciò lede la libertà d’impresa nel richiedere che le lavoratrici abbiano il loro Piano di lavoro.
Alla luce di queste considerazioni riteniamo perciò opportuno istituire un tavolo con le istituzioni che permetta di approfondire questi temi visto il crescente ricorso agli appalti anche negli enti pubblici.
Da un incontro avvenuto nelle ore scorse abbiamo appreso che in una gara d'appalto lanciata da Asa non sono previste né reali clausole sociali né l'applicazione del Contratto collettivo nazionale applicato. Senza contare che la gara è stata aggiudicata con il criterio del massimo ribasso e non con quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il cambio d'appalto riguarda i "servizi afferenti la manutenzione ordinaria, straordinaria, programmata e pronto intervento negli impianti di depurazione acque reflue, centraline di sollevamento e impianto di Mortaiolo". L'azienda che si è aggiudicata il servizio (la Titano Spurghi Srl) sta mettendo in discussione il diritto alla continuità occupazionale dei lavoratori utilizzati dall'impresa precedente. Non possiamo infatti definire clausola sociale quanto l'azienda ha tardivamente inserito nel bando, lasciando i lavoratori nell'incertezza e alla prospettiva della disoccupazione. Sembra inoltre che per risparmiare sui costi del lavoro si voglia applicare il contratto Confsal e non quello firmato a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative: questo è quello che si chiama "dumping contrattuale". La cosa che deve far riflettere è che Asa, società partecipata dal Comune di Livorno, ha dunque operato in barba a quanto previsto dal Protocollo di legalità sottoscritto nel 2017 a livello territoriale che appunto prevedeva l'inserimento della clausola sociale e l'applicazione del Ccnl. Protocollo che lo stesso Comune di Livorno aveva sottoscritto.
Fonte: Cgil Livorno - Ufficio Stampa