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Accoglienza, il caso del Consorzio Co&So a Firenze: le reazioni

Dopo che ieri, giovedì 30 agosto, è scoppiato il caso della frode in pubbliche forniture a Firenze nel settore dell'accoglienza, oggi fioccano le reazioni dal mondo politico e del lavoro.

PerUnaltracittà – laboratorio politico: "C'è molto da chiarire a Firenze"

“Frode in pubbliche forniture”, è questo il reato per cui sono indagate 5 persone: Davide Santetti, Ottorino Santetti e Maria Grazia Scacciati della Eurotravel srl e Matteo Conti, presidente della Cooperativa Il Cenacolo, Lorenzo Terzani, presidente del Consorzio Co&So.

Co&So è il colosso toscano della cooperazione, di area cattolica, e raccoglie 38 cooperative sociali, e non, che operano nei settori della salute, educazione, cultura, turismo, inserimento lavorativo con bandi pubblici che prevedono molto spesso il massimo ribasso, rigorosamente giocato sulla pelle dei lavoratori. A fine 2017 il fatturato complessivo era di 95 milioni di euro con circa 3.100 dipendenti, metà dei quali anche soci.

Ma c’è un settore che da qualche anno ingrassa le casse del settore cooperativo: l’accoglienza dei migranti. In particolare spulciando i bilanci di Co&So degli ultimi 4 anni il settore immigrazione passa dai 3 milioni di euro del 2013, ai 4,8 del 2014, fa un salto a 14,6 milioni del 2015 e arriva a 19,5 nel 2016, in attesa di conoscere i dati relativi al 2017 ci torna in mente Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati, capo della cooperativa al centro dell’inchiesta su Mafia capitale. Al telefono parlava in romanesco al suo referente politico: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”.Una suggestione, ma che rende bene l’idea di un businnes ormai fuori controllo.

Nel caso fiorentino c’è ancora molto da chiarire, le 5 persone al momento sono soltanto indagate e il giudizio lo emetterà un tribunale dopo tre gradi di giudizio, se ci sarà un processo, ma leggere quanto riportato dalle agenzie di stampa mette i brividi. Si parla di “molteplici irregolarità di natura penale e fiscale a carico delle cooperative appaltatrici”. Tra queste “l’incompleta giustificazione dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi” ai richiedenti asilo, “la mancata documentazione dei costi per il personale impiegato nell’attività, la mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilita di identificazione (anche sui 2,5 euro giornalieri che spettano al migrante facevano la cresta!), l’omessa fornitura della ricarica telefonica di 15 euro per ogni accolto, la contestuale registrazione di alcuni migranti in diversi centri di accoglienza dislocati in varie località, cibo avariato o scaduto nelle dispense, comunque insufficiente per sfamare tutti, bagni mai disinfettati, asciugamani cambiati ogni due mesi”. Alcuni migranti ascoltati come teste “hanno fatto emergere una scorretta erogazione dei servizi previsti, nonché la constatazione delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versavano gli accolti”.

Leggere queste notizie oggi fa male, perché la cooperazione nasce insieme alle società di mutuo soccorso, come sostegno tra lavoratori in opposizione all’economia di mercato, prima le persone e dopo il mercato. Queste nobili origini sembrano completamente rimosse se si guarda che cosa sono le cooperative nelle ormai ex-Regioni rosse (e non solo). Per primi sono stati traditi i penultimi, quei lavoratori costretti in nome di ideali perduti a contratti da fame e ad accettare condizioni contrattuali peggiorative ad ogni nuovo appalto. E poi sono stati traditi gli ultimi, i migranti, uomini e donne arrivati nel nostro paese alla ricerca di una speranza e che si sono trovati in mano a persone senza scrupoli pronte ad arricchirsi sulla loro pelle. È il mercato bellezza! E il banco vince sempre e schiaccia gli ultimi della terra.

È qui che arriva Salvini a piantare un cuneo tra gli ultimi e i penultimi, il razzismo è l’arma in mano alla classe dominante per continuare a schiacciare le persone. Ma questi fatti ci devono anche far capire che l’antirazzismo non si può fare soltanto con i buoni sentimenti , con i cartelli Welcome ed il ‘volemmose bene’, le situazioni come quella fiorentina devono essere stigmatizzate e combattute soprattutto da sinistra.  Ma non come fa il sindaco di Firenze Dario Nardella dalle pagine del Corriere Fiorentino di ieri con una certa dose di preveggenza (rispetto all’inchiesta) quando dice che “bisogna far lavorare i migranti perché se c’è una cosa odiosa per i cittadini è vedere decine di persone penzoloni per strada” insinuando nemmeno troppo sottilmente che questi migranti siano un po’ fannulloni. La verità è che se le persone non vengono impiegate è perché a qualcuno fa comodo tenerle nei centri di accoglienza per spremere loro finanche i 2,5 euro del pocket money invece di inserirle nel mondo del lavoro.

Usb: "Si lucra sull'accoglienza"

Da ieri mattina a Firenze si è aperta una crepa nel sistema di appalti e cooperative.

Si è svegliata la Magistratura e insieme a lei si è svegliata la stampa cittadina, che non può tacere: da ieri sono agli arresti domiciliari due gestori di centri di accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Firenze, e sono stati interdetti il Presidente della Co&So e quello del Cenacolo, cooperativa che fa parte del consorzio Co&So.

Gravi le accuse che vengono mosse dalla magistratura: irregolarità nella gestione dei centri d'accoglienza, poca igiene, cibo avariato, ospiti costretti a fare le pulizie (da contratto a carico del gestore), mancata erogazione del pocket money e della ricarica telefonica da 15 euro.

Cade il luogo comune che ai migranti vengano elargiti 35 euro al giorno e stiano in hotel di lusso: i 35 euro al giorno vengono dati a chi prende in gestione un centro di accoglienza. Il gestore, poi, decide come e quanto investire per il benessere delle persone di cui si deve occupare e quanto guadagnarci.

Un sistema che di fatto lucra sull'accoglienza e che USB denuncia e critica da anni, come da anni USB produce segnalazioni alla Prefettura di Firenze e alla Regione Toscana sulla condizione in cui versano i CAS del territorio e sullo stato in cui sono costretti a vivere gli ospiti ma  non siamo mai stati presi in considerazione.

Apprezziamo questa inversione di tendenza, ma la consideriamo assolutamente tardiva, non si può sempre aspettare che si indeboliscano poteri politici per far venire fuori il marcio conosciuto da sempre: a noi, che come sindacato siamo attivi sul territorio, queste cose non erano sconosciute.

Così come chiediamo agli Enti Locali della Toscana e in primo luogo al Comune di Firenze, da sempre, di effettuare tutti i controlli necessari su tutti gli appalti affidati ai vari soggetti e non solo nel settore dell’accoglienza, ma anche in quello educativo, sociale , culturale e manutentivo.

Da sempre come USB denunciamo l’esternalizzazioni e gli appalti nei settori della Pubblica Amministrazione: Mafia Capitale qualche anno fa ha dimostrato quanto sia possibile far prosperare le cooperative a danno dei servizi e dei lavoratori.

Oggi la Magistratura ha indagato il più potente consorzio di cooperative fiorentino, un colosso che ha in mano la maggior parte degli appalti pubblici a Firenze: è arrivato il momento di gridare forte che le esternalizzazioni impoveriscono servizi, utenti e lavoratori e alimentano un sistema che lucra sulla pelle di chi è più debole, arricchendo chi già lo è.

Reinternalizziamo  i servizi e i lavoratori: che lo Stato torni a fare lo Stato!

Fpi Cgil: "Serve un osservatorio"

Serve un osservatorio indipendente sui programmi di accoglienza nel nostro territorio. Il Sindaco della Città Metropolitana ci ascolti. Rilanciamo la proposta fatta come Cgil il 18 febbraio 2017 e ribadita dalla nostra conferenza stampa del 27 febbraio 2018, dove avevamo denunciato varie criticità, lanciando un allarme sulle condizioni dei lavoratori e sulla qualità dell’accoglienza. Il sindaco della Città Metropolitana, commentando l’operazione di ieri di carabinieri e Guardia di Finanza circa irregolarità nella gestione di centri di accoglienza nel fiorentino, ha detto: “Bene il lavoro delle forze ordine sui controlli nei centri di accoglienza: non si può prescindere dal rispetto delle regole”. Non possiamo che essere d’accordo, per questo lo invitiamo ad ascoltare la nostra proposta di Osservatorio. Un Osservatorio indipendente promosso dalla Città Metropolitana che possa verificare e incentivare le buone prassi e che sia d’impulso ai Comuni, che spesso non hanno le competenze specifiche per esercitare in pieno questo ruolo. Infatti i Comuni devono essere in condizione di esercitare un’azione di Governance sull’immigrazione, assumendo un ruolo di guida anche rispetto al privato sociale. L’Osservatorio potrebbe essere composto dai referenti dei Comuni e della città Metropolitana e da esponenti di organizzazioni indipendenti con una vocazione inerente a questi temi, preferibilmente con un approccio di terzietà rispetto alla gestione diretta dell’accoglienza. L’Osservatorio dovrebbe consentire non solo un’azione di analisi e denuncia, ma anche di modifica di prassi e comportamenti e questo implicherebbe un’apertura e un coinvolgimento della Prefettura stessa. Le risorse per fare buona accoglienza e integrazione ci sono. Bisogna rispettare, però, anche i diritti di chi lavora quotidianamente al fianco dei migranti: contratto e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Potere al Popolo: "Business lucra sulla pelle dei più deboli"

Due gestori di centri di accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Firenze da ieri sono agli arresti domiciliari, il Presidente di Co&So e quello del Cenacolo, cooperativa che fa parte del consorzio Co&So sono stati interdetti. Gravi le accuse che vengono mosse dalla magistratura: irregolarità nella gestione dei centri d'accoglienza, poca igiene, cibo avariato, ospiti costretti a fare le pulizie (da contratto a carico del gestore), mancata erogazione del pocket money e della ricarica telefonica da 15 euro.

A far partire le indagini del Tribunale di Firenze sono state le coraggiose denunce di alcuni degli ospiti di questi centri di accoglienza. Ai migranti vengono dati 35 euro al giorno e stanno in hotel di lusso? Le cose non stanno per niente così: ai migranti di questi appalti sarebbero spettati 2,5 euro al giorno, ma il pocket money viene normalmente dato a chi prende in gestione un centro di accoglienza. Sembra che circa 300 migranti di questi centri di accoglienza non abbiamo mai visto i pochi euro che gli sarebbero spettati, tanto tutto ciò su cui si risparmia è guadagnato  Su questo si basa il business dell'accoglienza, un sistema che altro non fa che lucrare sulla pelle dei più deboli, migranti e gli stessi lavoratori dei centri d'accoglienza, sottopagati e precari.

Per Potere al Popolo è irricevibile l'affermazione di Salvini: lui che ha contribuito a diffondere l'idea che i migranti fossero dei privilegiati, la distorsione che i 35 euro al giorno fossero intascati da loro, oggi dice dal suo profilo Facebook che ' per gestori e cooperative in malafede, è finita la pacchia!'.
Non è possibile strumentalizzare la sofferenza di chi fugge da guerra e povertà!

Potere al Popolo è da sempre in prima linea nella denuncia delle condizioni dell'accoglienza, e del vero e proprio business che si è creato intorno. Per noi l'unica soluzione è scardinare il sistema dell'accoglienza privato, ripubblicizzandolo e attivando meccanismi che consentano un controllo dal basso dei CAS.

Le esternalizzazioni non hanno fatto altro che impoverire i servizi, gli utenti e i lavoratori, bisogna ricominciare tutto daccapo e ricostruire dalle fondamenta uno Stato che sia in grado di riprendersi ciò che negli anni ha lasciato in mano a privati.

Amato (Pap): "Far luce sugli appalti comunali"

“Bisogna far luce sugli appalti dei servizi comunali al Consorzio CO&SO e alla cooperativa Il Cenacolo, i cui rappresentanti sono indagati e coinvolti negli arresti di ieri per presunta frode nella gestione dei centri di accoglienza di migranti”. Lo chiede Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo, con una sua comunicazione che effettuerà al prossimo Consiglio Comunale previsto martedì 4 settembre. “Sono tantissimi gli appalti affidati dal Comune a CO&SO e a Il Cenacolo per servizi vari dal 2000 a oggi – aggiunge la consigliera – e dai servizi educativi all'accoglienza, dalla cultura al sociale. Quindi è importante che l'amministrazione faccia luce e trasparenza sulle procedure amministrative e sui controlli effettuati sulla gestione di tali appalti e quindi porteremo la questione all'attenzione del prossimo Consiglio”, conclude Amato.

Lega Chianti Fiorentino porta in esempio il Progetto Sprint

Simone Verniani, Capogruppo Lega in Comune a Greve: "Ricordo a tutti che Il Cenacolo, è proprio la cooperativa che gestiva il Progetto Sprint al Ferrone per l'accoglienza di minori albanesi, quello inviso a molti dei residenti, e che io stesso, alle varie assemblee e riunioni indette propedeuticamente, avevo criticato per la gestione !

Il Sindaco Sottani ha dichiarato che il progetto si è chiuso con successo, grazie anche alla
professionalità dei dirigenti della coop, sorvolando sul fatto che problemi anche gravi causati da
negligenze e carenze proprio del personale, sono avvenuti più di una volta, (i ragazzi, garantito in
assemblea proprio da Matteo Conti, dirigente de Il Cenacolo, e dall' assessore Maria Grazia
Esposito, "saranno monitorati H24" ), portando a scazzottate sulla SITA e altri episodi ben noti a chi segue le vicende grevigiane.

Non era stata criticata l'accoglienza in sé, ma soprattutto la gestione, cosa che aveva portato anche  ad una raccolta firme (circa 220) con la richiesta di chiusura del centro, inviata in Prefettura e al Sindaco di Greve. Completamente ignorata, anche ben oltre i sessanta giorni indicati per la risposta da parte delle istituzioni.

Forse vi era timore di confrontarsi con la realtà delle persone che vivono nella frazione e perdere
consensi, e si è preferito fare finta di niente?

Ora si viene a sapere, dalle indagini del pm, che proprio la gestione da parte delle Coop era dedita a fare principalmente business, fregandosene altamente della qualità della vita nelle strutture dei
migranti, vero sopruso a danno dell'accoglienza tanto decantata.

I maligni potrebbero ipotizzare parole diverse da quelle dichiarate: non è un progetto chiuso con
successo alla fine di un percorso di accoglienza, ma è una nave di cui qualcuno aveva previsto l'affondamento, e, come risaputo, in tal caso i topi la abbandonano".

Alessandro Scipioni, segretario provinciale: "Non ci stupisce quanto è accaduto, la procura sembrerebbe confermare quanto varie volte abbiamo ipotizzato. La tanto decantata politica di accoglienza, non è un faro per il mondo ma un sistema farraginoso del quale spesso approfittano speculatori spregiudicati che nascondono i loro interessi dietro la maschera della solidarietà".

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