Ritardi per gli stipendi, licenziamenti per i lavoratori che protestavano a Campi Bisenzio
Situazione surreale oggi alla Pietro Signorini e figli, azienda storica di produzione di rubinetterie, che durante le ferie ha comunicato all'Ispettorato del Lavoro l'intenzione di procedere con il licenziamento di tre lavoratori.
Al rientro dalle ferie i lavoratori si sono riuniti in assemblea per decidere come proseguire la mobilitazione in corso da mesi, a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi, quando un consulente esterno dell'azienda ha interrotto la riunione per chiedere ai tre lavoratori interessati di andarsene. Di fronte al rifiuto di questi di abbandonare l'assemblea, il consulente ha chiamato le forze dell'ordine, le quali, una volta chiarito che i lavoratori sono ancora oggi dipendenti dell'azienda, hanno lasciato che l'assemblea proseguisse.
Andrea Vignozzi della Fiom Cgil di Firenze ha così commentato: “Un atteggiamento inaccettabile quello della Signorini. Non è pensabile che un dirigente intimi a dei lavoratori ancora in forza all'azienda di lasciare l'assemblea chiedendo poi l'intervento delle forze dell'ordine. Quell'assemblea peraltro doveva prendere delle decisioni su come dare una risposta collettiva a delle scelte aziendali che non condividiamo nel modo più assoluto. Diciamo no ai licenziamenti, richiamando la Signorini agli impegni assunti al tavolo con la Regione Toscana e secondo quanto concordato nei precedenti verbali d'incontro con la direzione aziendale. I lavoratori hanno stabilito un pacchetto di ore di sciopero che partono oggi e proseguiranno nei prossimi giorni, in solidarietà ai lavoratori licenziati e contro le provocazioni dell'azienda, come quella che si è consumata oggi”.
Fonte: Cgil Toscana - Ufficio Stampa