Riprese Six Underground, Grassi e Trombi (Frs): “Nessun rispetto per la città”
“Avevamo detto fin dal primo giorno, commentando l'arrivo della troupe per le riprese di Six Underground, che ci pareva che la produzione avesse davvero poco rispetto per la città e che fossero davvero poco preoccupati di limitare i disagi alla cittadinanza. Non ci sbagliavamo. Nessuno vuol chiudere le porte di Firenze alle riprese di film, anche internazionali – precisano i consiglieri Tommaso Grassi e Giacomo Trombi di Firenze riparte a sinistra – ma che vi siano regole che tutelano le bellezze della città ed anche la quotidianità dei residenti e la fruibilità dei turisti ci parrebbe il minimo che un'amministrazione seria dovrebbe richiedere. Ancora quando le riprese vere e proprie dovevano in gran parte iniziare, abbiamo dovuto subire spazi ampi e sovrastimati che sono stati sottratti all'uso collettivo inutilmente: è il caso di Lungarno della Zecca dove il campo base invece di essere montato il 14 agosto è stato allestito solo il 21 dello stesso mese. Per una settimana abbiamo avuto cartelli di divieto di sosta, un ragazzo a sorvegliare che nessuno parcheggiasse e solo venerdì 17 agosto gli uffici si sono resi conto del cambio di programma della produzione e hanno provveduto tardivamente a correggere l'ordinanza della mobilità. E dopo solo i primi giorni di riprese troviamo inspiegabile che sabato e domenica scorsi non ci siano state le riprese: si dovevano riposare oppure avevano paura di creare meno disagi?”.
“Ma non solo; stiamo vedendo che i piani degli spazi che realmente sono occupati dai mezzi della produzione sono, in alcune zone, assai minori di quelli autorizzati dal Comune, segno che non si sia anteposto la riduzione dei disagi alla cittadinanza alle esigenze delle troupe ma che si è lasciata ampia discrezionalità alla valutazione delle esigenze sceniche. Una continua attività di revisione delle strade e delle piazze da sgombrare per le riprese – continuano Grassi e Trombi – che stiamo osservando dalle modifiche sistematiche delle ordinanze della mobilità e che rende, poi, impossibile quella attività di informazione preventiva alla cittadinanza e ai commercianti che il Comune aveva promesso e che invece non vediamo. Dopo aver passeggiato stamane in mezzo alle zone trasformate in set cinematografici abbiamo molti dubbi anche riguardo all'impiego del personale della Polizia Municipale, assenti in molte delle aree diventate off-limits: certo non è colpa dei singoli, ma della programmazione del Comune che ha deciso di impegnare uomini e donne in divisa alla sola gestione della viabilità carrabile, facendo risparmiare la produzione che avrebbe dovuto accollarsi ogni onere per le ore extra degli agenti”.
“Sembra quasi che gli intrusi siano i fiorentini e i turisti che vengono espulsi dalle strade e dalle piazze per far posto alla finzione, piuttosto che il contrario, ovvero la città di Firenze che concede, con attenzione e regole ben precise, alcuni dei suoi spazi a regista, troupe e attori. E non ci venga a dire il Comune che 100 mila euro e il canone di occupazione del suolo pubblico, con la gratuità dei primi tre giorni, i 500 euro dati ai commercianti per restare chiusi o gli spiccioli riservati, in confronto al costo della produzione e ai cachet milionari per attori e attrici, per comparse e fornitori locali, sia quello che in una estate serve alla città di Firenze. Pensiamo a quanto sarebbe costato alla produzione girare le scene di Firenze in uno studio ricostruendo scenografie e pezzi della città, e non sarebbe mai stata reale come girare le scene nella realtà: in confronto – concludono Tommaso Grassi e giacomo Trombi – quello che Firenze ha chiesto alla produzione per mettere a disposizione la città è davvero un nulla”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa