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GoBlog  - Valerio Vallini


Staffoli in Cerbaia, la storia della frazione

Recita Emanuele Repetti : “Staffoli nella Val di Nievole.- Villata con chiesa parrocchiale San Michele già Sant’Andrea), anticamente filiale della chiesa di Santa Maria a Monte, nella comunità e circa 4 miglia a settentrione maestro di Santa Croce, giurisdizione civile di Castelfranco di Sotto, diocesi di San Miniato, compartimento di Firenze. Siede alla base settentrionale dei colli delle Cerbaie, lungo la strada regia detta Traversa della Val di Fievole, fra il Poggio Adorno, quello di Montefalcone e l’astremo golfo australe del lago di Bientina., la cosiddetta Dogana del Grugno.”

Già felicemente Giovanni Lami, erudito santacrocese, in una iscrizione annotava: “Staphule: observandum est pagos quondam in Etruria vocari Staffoli”.  Staffili, variante, era tra i Longobardi, sebbene raro, un nome personale.  Secondo il Pieri,parrebbe il nome di un ruscello. G. Caciagli, in La provincia di Pisa, pare non avere dubbi sul fatto che Staffoli derivi da un antico (Castrum Staffili).

Nell’anno 846- La contrada di Staffoli, già Staffili, è rammentata in una membrana lucchese del 7 agosto pubblicata nel vol.V, p.II delle Memorie Lucchesi nella quale si tratta di un fitto di beni conceduto da Ambrogio vescovo di Lucca a un tale di Staffili, consistente nella metà di un podere posto nello stesso luogo di Staffili.

XI-XII A Staffoli c’erano possedimenti di Altopascio. (p.195).  Nel XIII secolo- Seconda metà del Duecento, Saffoli,  sviluppato come altri comuni: Massarella, Torre, Cappiano, Orentano, dai resti del sistema giurisdizionale cadolingio), era sottoposto alla vicaria della Valdarno, magistratura controllata da Lucca: i vicari venivano nominati da Lucca (1251-1314).

Nel 1183- Staffoli figura come bene acquistato dall’Altopascio.  Il Cacialgi, come da Repetti riporta la data del 1183 degli ospedalieri di Altopascio. In un Istrumento del 29 maggio esistente fra le membrane dell’Arch. Dipl. Fior, è dichiarato che i mansionari dell’Altopascio acquistassero beni in quel distretto di Staffoli.

Moltissime sarebbero le notizia circa questo nodo strategico nelle Cerbaie. Qui ci limitiamo a segnalare la situazione viaria nel 1281, nell’anno del conflitto fra Santa Croce e Fucecchio appunto per ragioni di viabilità a e di confini.

La direttrice principale restava   ovviamente   la Via Francigena o strata Romea che originariamente nel tratto pianeggiante fra Arno e Gusciana  e fino alle prime propaggini delle Cerbaie, attraversava esclusivamente il territorio di Fucecchio . Successivamente, come sappiamo, i Santacrocesi aprirono dalla Malatia fino al ponte di Rosaiolo un nuovo tracciato, oggetto di conflitto del 1281, prolungandolo poi fino a Santa Croce con la cosiddetta “Strada Nuova” (attuale Via del Bosco), che si sviluppava parallelamente alla più antica Via de Lapello e/o (Via di Pelle). Alla ‘Malatia’ si creò così un bivio da cui si  dipartivano una  ‘“vecchia’”  e  una  “nuova”  Francigena, come si evince da un lodo del 1284 pubblicato dal Lami, in cui si parla del danno apportato dalla strada  alla vecchia Via Francesca, e da un documento del 1400, con cui gli ufficiali della Torre di Firenze  cui gli Ufficiali della Torre di Firenze, chiamati a dirimere una controversia tra le monache di Santa Cristiana e il comune di Fucecchio, decisero che presso la “Malattia” e la “strada vecchia per Lucca” si dovesse costruire “un pilastro in su la strada nel mezzo delle due strade, che l’una va a Fucecchio, l’altra a Santa Croce”, delineando cosi una situazione che ci appare conforme a quella attuale e che permette di riconoscere nell’attuale Via di Poggio Adorno la così detta “via nuova per Santa Croce” e nell’odierna Via della Palagina il vecchio tronco della Francigena che portava in  direzione  di  Fucecchio.

 

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