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Nuovo arresto per Daveti, accusato di accesso abusivo alla banca dati della Polizia

Nella mattinata di oggi, 22 agosto, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze – dott. Maurizio Caivano – su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Dott. Giuseppe Creazzo ed emessa nei confronti di Daveti Giovanni (già Vice Prefetto di Livorno), indagato, in concorso con un impiegato della Prefettura di Prato per l’ipotesi di reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. Il Daveti avrebbe favorito la latitanza di due pregiudicati entrando nella banca dati della Polizia grazie a un dipendente della Prefettura di Prato.

Il provvedimento cautelare eseguito stamane dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Firenze che hanno operato sotto il coordinamento del Sost. Proc. Dott.ssa Christine Von Borries, è stato emesso sulla base delle evidenze investigative raccolte nell’ambito di una più ampia attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle fiorentine, a seguito delle quali è stato possibile rilevare come il Daveti, tramite un dipendente della Prefettura di Prato, almeno in tre occasioni, abbia acquisito, dalla banca dati SDI delle Forze di Polizia, informazioni ivi presenti sul conto di due soggetti, tra cui un pregiudicato nei confronti del quale era in corso di emissione un ordine di esecuzione pena a seguito di passato in giudicato di una sentenza della Corte di Cassazione per reati contro il patrimonio, al fine di favorirne la latitanza. Per tale ultima circostanza, al Daveti (peraltro attualmente detenuto presso il carcere di Sollicciano in quanto destinatario di altro provvedimento restrittivo della libertà personale recentemente emesso dal Tribunale di Livorno - qui il link all'articolo) viene anche contestato il reato di procurata inosservanza di pena.

 

Fonte: Guardia di Finanza della Toscana

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