Tramvia, Fit-Cisl: "Necessario cambiare abitudini per un calo del traffico"
Il completamento della linea T1 della tramvia e quello prossimo della T2, la modifica della rete Ataf, la creazione di nodi di interscambio tra vettori di diversa natura (aereo-treno-tram-bus), stanno definendo il nuovo sistema della mobilità fiorentina.
Un sistema forte di importanti infrastrutture completate e da completare, moderne ed ecologiche, che hanno il fine di migliorare la qualità complessiva della vita.
Un sistema, atteso da anni di cantieri e sacrifici, nel quale il cittadino dovrà abituarsi a passare da un mezzo all’altro, possibilmente in modo efficiente, veloce, sicuro… e possibilmente lasciando il proprio mezzo privato.
Come FIT-CISL vogliamo evidenziare come in questa mobilità più articolata e moderna, mentre alcuni vettori possono contare su una “protezione” strutturale di percorrenza (vedi tram e treno), l’anello debole rischia di essere il trasporto su gomma, spesso soggetto nel suo svolgimento ad interferenze di vario genere: traffico, cantieri, maleducazione stradale.
Il cittadino rischia quindi di trovarsi in una Firenze nuova ma con vecchi difetti, che possono indurlo a continuare a non utilizzare i mezzi pubblici.
Come FIT-CISL, per il corretto funzionamento del nuovo sistema di mobilità, riteniamo assolutamente indispensabile un progressivo calo del traffico privato, non solo grazie all’uso delle tramvie, ma anche grazie a politiche di sosta agevolata dei mezzi privati nelle zone periferiche, sostenute da un’adeguata campagna informativa.
Tutto questo non può prescindere dal controllo della sosta selvaggia, dato che in molte strade gli spazi sono ridotti e la sosta vietata rischia di creare rallentamenti e blocchi del traffico, andando a vanificare gli enormi sforzi fatti per efficientare i servizi pubblici.
Riguardo la situazione della zona di piazza Dalmazia, nodo a forte rischio traffico per la portata dei flussi abituali di veicoli e per la nuova tempistica del sistema semaforico, riteniamo da valutare urgentemente una modifica degli itinerari delle linee 2 e 28.
Tali linee, per una maggiore efficacia e regolarità, dovrebbero arrivare alla linea T1 senza incrociarla, con un percorso diversificato l’una dall’altra per non incontrare le stesse criticità di traffico e per servire una zona più ampia.
Fonte: FIT-CISL Firenze