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Duccio Dini, scarcerato uno dei responsabili. Giorgia Meloni: "Sono schifata"

Duccio Dini, la vittima dell'inseguimento in via Canova

Sulla notizia della scarcerazione di uno dei responsabili della morte di Duccio Dini, 29enne fiorentino sbalzato dalla sua moto e investito lo scorso 10 giugno in via Canova a Firenze durante un folle inseguimento in auto tra persone appartenenti alla comunità rom, interviene anche l'esponente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni con un tweet. Già il Comune di Firenze aveva manifestato la propria amarezza attraverso le parole dell'assessore al Welfare Sara Funaro.

"Apprendo con sconcerto della scarcerazione di uno dei Rom responsabili della morte del 29enne Duccio. Dopo soli due mesi di carcere ha potuto festeggiare Ferragosto in famiglia come se nulla fosse. Vale così poco la vita di un italiano? Sono veramente schifata!".

Nessuna condanna definitiva a carico del 27enne che è stato scarcerato dal giudice, perché su di lui graverebbe l'accusa di tentato omicidio e non di omicidio volontario come sugli altri.

Anche il senatore Totaro dice la sua

“Dopo le enunciazioni di principio del Sindaco Nardella – - ha dichiarato il Sen. Achille Totaro - che dopo la tragica vicenda dell’uccisione di Duccio Dini ha esternato il suo sdegno, disappunto e i propositi di allontanare i ROM coinvolti nell’uccisione di Duccio Dini, dalle case popolari e dopo che l’assessore Funaro della giunta Nardella si è lamentata delle leggi regionali e nazionali (volute dal PD, il loro partito!) è giunto il momento di passare dalle loro chiacchere inconcludenti ai fatti per rendere omaggio e dare giustizia alla figura di Duccio Dini e alla sua famiglia.”

 “Nei prossimi giorni – prosegue il Senatore di Fratelli d’Italia - presenterò pertanto una proposta di legge e un’interrogazione parlamentare, come Senatore fiorentino, rivolta al Ministro di grazia e giustizia Bonafede e al Ministro degli interni Salvini, per chiedere che vengano eliminati i benefici, concessi dai precedenti governi del PD nella passata legislatura, riguardanti i vantaggi verso soggetti pluripregiudicati che consentono di avere la possibilità di ottenere gli arresti domiciliari invece della pena in carcere.
La vicenda del ROM che sconta gli arresti domiciliari in una casa del Comune di Firenze ha destato giustamente scalpore nella pubblica opinione.
Si pone anche il problema sul fatto che in questi anni molti cittadini di Firenze bisognosi di alloggio non sono riusciti ad acquisire una casa popolare e si sono visti ‘scavalcare’ da cittadini che secondo noi non avrebbero dovuto avere neanche accesso alla domanda.
Pertanto, in questi anni, la graduatoria è stata ingiustamente a discapito dei fiorentini bisognosi!”

“Al Sindaco di Firenze, che dopo i proclami iniziali, non ha in realtà fatto niente – conclude il Sen. Totaro - chiediamo a questo punto di valutare e sanare la posizione di molte famiglie fiorentine caso per caso che, vista l’impossibilità di acquisire una casa popolare tramite le graduatorie del Comune di Firenze, sono state costrette a ‘occupare’ le case vuote del comune stesso. Si tratta – in molti casi - di cittadini che hanno ristrutturato la casa e pagano regolarmente l’affitto al Comune di Firenze. Non si può usare il pugno di ferro delle denunce e della mancata concessione della residenza contro queste famiglie e, dall’altro lato invece, essere lassisti e giustificazionisti nei confronti di pluripregiudicati che, pur avendo commesso gravi reati, hanno avuto ed hanno certe agevolazioni dal Comune di Firenze.”

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