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Ponte crollato a Genova, anche il vecchio ponte tra Empoli e Vinci era dell'ingegnere Morandi

(foto archivio.gonews.it)

Riccardo Morandi è l'ingegnere che ha progettato il ponte crollato nella mattinata di oggi, martedì 14 agosto, a Genova. Il ponte, che prende appunto il nome di Morandi, era considerato un capolavoro fino a qualche anno fa. Il romano Morandi però si è fatto conoscere anche in Toscana, per la precisione a Empoli e nell'Empolese Valdelsa. Era considerato il pioniere del cemento precompresso, una qualifica che negli anni Cinquanta e Sessanta era molto più di un vanto.

Alla luce di quanto è accaduto a Genova, il nome di Morandi è rimbalzato tra le tragiche cronache agostane. Come detto, nella zona di Empoli è un profilo conosciuto. Fu lui a progettare il ponte a travata sull'Elsa tra Canneto (San Miniato) e Molin Nuovo (Empoli) nel 1949. Fu sempre Morandi a ultimare (con gli architetti Giorgio Giuseppe Gori, Enzo Gori e Ernesto Nelli) il ponte Amerigo Vespucci sull'Arno a Firenze tra il 1954 e il 1956. Un'altra sua opera è il Ponte sul Sambro per l'Autostrada Firenze-Bologna del 1957, mentre tra i Sessanta e i Settanta si dedicò al consolidamento della Torre di Pisa.

Riccardo Morandi fu il progettista anche del vecchio ponte tra Empoli e Vinci, inaugurato nel 1954, colpito dall'alluvione del 1966 e demolito nel 2011 per la costruzione dell'attuale struttura, intitolata ad Alcide De Gasperi. Dopo 57 anni di servizio (in sostituzione del ponte di epoca leopoldina distrutto dalla furia della Seconda Guerra Mondiale), ai tempi veniva definito come "frutto della più moderna tecnica edilizia". Sin dall'inizio della costruzione, un cedimento venne tamponato con nuove iniezioni di calcestruzzo sul fondale. La portata delle acque durante l'alluvione del 1966 fecero il resto, portando al cedimento di uno dei piloni lato Spicchio-Sovigliana.

La testimonianza di Gian Carlo Brogi, commercialista empolese presente durante quella notte del 4 novembre (fonte Della Storia d'Empoli).

"Ai nostri occhi si presentò uno spettacolo agghiacciante; la seconda e la terza campata nord del ponte, quelle dalla parte di Spicchio, si erano inclinate di un buon metro e mezzo, evidentemente aveva ceduto la pigna che le sorreggeva, e ora le carreggiate si presentavano in ripida salita, sulle quali si avventava spumeggiando un’enorme massa giallognola d’acqua e di detriti che le sommergevano irosamente per un bel pezzo della loro lunghezza sollevando una grossa ondata d’acqua e con una forza tale che le faceva tremare e vibrare furiosamente con un suono pauroso. Sembrava davvero che il ponte dovesse crollare da un momento all’altro. Il peso fangoso del fiume premeva le due campate lesionate che resistevano, immerse nell’acqua dirompente, come una diga. Tronchi con le radici divelte, barili di metallo, una zattera di legno, mobili trascinati dalla corrente, erano pittoreschi ma il ruggito dell’acqua, ostacolata dalla campata, era pauroso". Si parlò anche di minare il ponte, eventualità scampata con il ritirarsi delle acque. I lavori dei mesi successivi riportarono alla normalità l'opera progettata da Morandi.

Il nuovo ponte, presentato nel 2009 nella sede della Provincia di Firenze (allora guidata da Matteo Renzi), costò quasi 8 milioni di euro e venne inaugurato a dicembre 2012. Lungo 110 metri, con una campata centrale di 50 e due laterali da 30, il ponte De Gasperi era una rivoluzione per il traffico tra i comuni di Empoli e Vinci dato che da due corsie si passava a quattro.

Elia Billero e Gianmarco Lotti

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