Palio di San Rocco, penultimo giorno del Festival del pensiero
Mercoledì 15 agosto Palio di San Rocco, ottavo giorno, il penultimo, del Festival del pensiero popolare. La festa si sposta in piazza Buonaparte, con (da fine pomeriggio) la chiusura del traffico e la cena popolare, servita dai due ristori presenti, cioè la Griglia di Canapone e il bar Buonaparte (si può prenotare, telefonando).
Ma il Festival ha come ogni anno un momento dedicato alla “Francigena per chi ci sta”, con la guida del poeta delle strade: Giovanni Corrieri, reduce da infiniti percorsi in giro per l'Europa. Alla 17 si parte da San Genesio, il parco archeologico di San Miniato, sulla via che porta a Ponte a Elsa, e poi si sale su per una campagna ricca di storie e di scorci suggestivi.
Fino alla piazza XX settembre dove alle 19 avrà inizio l'incontro con Beppe Fiaschi, un grande sportivo sanminiatese che ha appena compiuto ottant'anni. Beppe, intervistato da Alessandra Gozzini, giornalista della Gazzetta dello Sport e da Jacopo Mancini, esperto di calcio femminile, racconterà alcune entusiasmanti esperienze, che lo hanno avvicinato a personaggi che vanno dal grandissimo Pelé ad un giovane Maradona, fino a Luciano Spalletti, che Fiaschi ha addirittura allenato, quando il tecnico dell'Inter giocava nella Volterrana calcio.
Alle 21,30, dopo la cena in piazza, andrà in scena uno spettacolo di Teatro Ricerche, con Mario Gallo e Valeria Petri: “Le nozze di Arlecchino”, con le maschere e nello stile della Commedia dell'Arte di cui Gallo è un apprezzato erede. Mario Gallo è presente in tutto il mondo con questa straordinaria tradizione, che il Festival di San Rocco ha già apprezzato in una delle prime sere, a partire dalla straordinaria performance di un altro grande mascheraro, cioè Matteo Destro, che insieme ai suoi allievi (presenti ad un corso che si tiene al Circolo Cheli) si è esibito in un piccolo cammeo nello spazio ristorante.
Intanto Fernando Arrabal è arrivato. Ha visto il suo “Sarah e Victor” e stasera sarà presente alle improvvisazioni teatrali tratte da suoi testi (alle 23.30, nell'oratorio di San Rocco).
Arrabal ha al seguito una piccola corte (forse dei miracoli): Sergio Aguirre, il grande regista argentino, che ha portato in Italia molti dei suoi testi; Mila Moretti, sua musa e attrice; Antonio Fernandez grande fotografo, anche lui di Buenos Aires, che documenterà la presenza del maestro a San Miniato e tante altre persone, tra figli, tecnici, attori, curiosi, appassionati di cultura spagnola, che vogliono conoscere, addirittura “toccare”, un poeta di tale portata.
“Un'occasione unica – dice Andrea Mancini – Arrabal ha lavorato con Jodorovski, con Topor, ma anche con André Breton, con Tristan Tzara, con Andy Warhol, con Pier Paolo Pasolini e decine di altri, centinaia di artisti, di poeti: averlo in mezzo a noi, è un'emozione davvero grande, sconfinata”.
Fonte: La Conchiglia di Santiago