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No alla fondazione Federico Zini, l'opinione del Forum permanente delle donne

"Cosa provano i genitori quando si trovano davanti a dei comportamenti “mostruosi” da parte di un figlio che si suicida dopo aver ucciso la donna che non lo vuole più?

Ce lo chiediamo leggendo la notizia che i genitori di Federico Zini, assassino di Elisa Amato, hanno costituito una fondazione per contrastare la violenza sulle donne e aiutare i bambini in difficoltà, intitolandola al figlio!

Su questa vicenda sono state fatte interrogazioni al consiglio comunale di San Miniato e si è scritto sui quotidiani locali e nazionali.

Come Forum permanente delle donne di Certaldo ci preme, prima di tutto, affermare la nostra solidarietà alla famiglia di Elisa Amato e denunciare il paradosso di dare il nome del figlio femminicida a una fondazione che ha come fine la prevenzione e il sostegno alle donne vittime della violenza maschile.

Possiamo comprendere quanto sia doloroso e drammatico per i genitori del giovane assassino scoprire il lato omicida di un figlio cresciuto ed amato.

Non possiamo invece accettare la mancanza totale di rispetto nei confronti di Elisa Amato e della sua famiglia.
L’unica preoccupazione non può essere quella di riabilitare socialmente l’immagine del figlio, non riabilitabile in alcun modo.

Si stanno raccogliendo le firme (www.buonacausa.org/cause/noazinifondazioneantiviolenza) affinché la famiglia cambi il nome alla propria fondazione, pur mantenendo i lodevoli obiettivi che si propone.

Riconoscere gli aspetti oscuri delle persone che amiamo, soprattutto quando si tratta di un figlio, potrebbe aiutare a capire e magari ad evitare che certi comportamenti sfocino in azioni assassine.

Non è facile comprendere comportamenti di violenza nei nostri figli maschi, talvolta celati dietro sorrisi e buone relazioni sociali, ma in nessun modo possiamo giustificare che con un atto postumo, sia pure sotto forma di un nome di una fondazione, si cerchi di “ridare onore” ad ogni costo a chi violenta e/o uccide una donna.

E’ importante che ogni famiglia assuma il suo ruolo nella costruzione di una mascolinità non maschilista, capace di amare e rispettare le donne, di costruire relazioni di amore e di amicizia che tengano conto della natura e delle scelte della donna che si dice di amare, anche quando non si è più corrisposti.

Chi usa violenza sulle donne è un maschio non libero, che non conosce fino in fondo se stesso, che ha paura della sua sessualità e dei suoi sentimenti, che non riesce ad avere relazioni affettive sane e alla pari.

E’ su questo che occorre riflettere e invitiamo i genitori di Federico Zini a non sottrarsi a questo confronto, dimostrando tutto il coraggio che occorre per percorrere insieme e umilmente una strada di condanna netta del femminicidio.

Solo così la Fondazione, magari intitolata a Elisa Amato, potrà essere un momento di consolazione per i familiari di Elisa e servire a ricordare questa giovane donna uccisa".

Forum permanente delle Donne

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