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Vinicio Capossela a San Gimignano, un'ode ai naufragati dalla bocca dell'Orcæstra

"Ogni uomo che affronta il Mediterraneo è un novello Ulisse": con queste parole Vinicio Capossela riporta la letteratura dedicata al viaggio per acqua e le sue canzoni al tema di stretta attualità dei migranti e dei porti chiusi. Il cantautore nativo di Hannover a fianco della Orchestra sinfonica Arturo Toscanini, diventata Orcaestra per una manciata di date estive, ha emozionato tutta San Gimignano nella serata del 31 luglio scorso, nella splendida cornice di piazza Duomo. Le torri della città medievale, simbolo dello Skyline Festival, sono diventate pinnoni di navi di altre epoche per alcune tracce riprese da 'Marinai, profeti e balene' (Pryntyl, Nostos, Le pleiadi, Le sirene), oppure le torrette da dove gli acrobati si fanno ammirare nel tendone da circo (Zampanò) o il colossale sogno di un ricco possidente (Maraja, ripetuto in bis al doppio della velocità). Capossela al piano cambia cappello ma non l'anima dei suoi pezzi, che trasudano letteratura da ogni poro (Cèline, Omero, Dante solo per citare i più espliciti). L'aggiunta dell'orchestra sinfonica rende ancora più eccitanti i pezzi in velocità e sontuosamente eleganti le ballate. L'occasione del collettivo diretto dal maestro Stefano Nanni fa Vinicio ladro di perle dai suoi lavori, alcune riprese poche volte nei live ma non per questo meno gustose (Camminante). Tre bis servono per mandare via il pubblico a letto, estasiato da tanta bellezza. Con i suoi occhi Capossela potrà aver visto un nugolo di bambini adulti che cantava all'unisono, forse un po' stonati, l'ormai pezzo simbolo 'Ovunque proteggi', con Nanni all'organetto "che si accende come un phon". E dietro quello sguardo sornione ha chiuso il suo tour sinfonico, dal quale non saranno tratti live né nuovi dischi, per la "bellezza dell'inutile", come lui stesso ha definito queste poche occasioni di magnificenza donate al pubblico.

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