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Firenze, fiaccheraio denunciato: chiesta imputazione per reato di maltrattamento

Risale al 7 agosto 2015 la vicenda per la quale un conducente di carrozze a uso turistico (fiaccheraio) venne sanzionato da una guardia zoofila: faceva trainare al proprio cavallo la carrozza a pieno carico, con una temperatura di almeno 39 gradi.

Da qui l’immediata sanzione amministrativa: infatti, il Regolamento del Comune di Firenze per la tutela degli animali prevede il divieto di “sottoporre l’animale ad attività di trasporto quando la temperatura ambiente sia superiore a 35° all’ombra”.

Contemporaneamente, un’attivista animalista e antispecista, assistita dall'Avv. Thomas Bassino, presentava una denuncia penale per l’ipotesi di maltrattamento, supportata da una relazione veterinaria che confermava come l’utilizzo del cavallo per il traino con simili temperature può cagionare gravissime sofferenze per l'animale. Il fiaccheraio si era difeso producendo un certificato del proprio veterinario che aveva visitato il cavallo il giorno dopo, trovandolo in buone condizioni di salute.

Il Pubblico Ministero aveva presentato richiesta di archiviazione del caso, ma il GIP di Firenze l’ha respinta, ordinando allo stesso P.M. di formulare l’imputazione per il reato di cui all’art. 544 del codice penale (art. 544 ter: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale.”)

“Siamo molto felici che l’ipotesi di maltrattamento non sia decaduta a causa di una frettolosa richiesta di archiviazione e che anzi verrà dibattuta in un’aula di Tribunale.dichiara Sonny Richichi, presidente IHPIl ringraziamento per questo importante risultato va a questa cittadina che con determinazione ha portato avanti la denuncia. Chiederemo di costituirci parte civile e contiamo di far valere i diritti dei cavalli contro uno sfruttamento inaccettabile al giorno d’oggi”.

Fonte: IHP Italian Horse Protection Onlus

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