Rom e Sinti, Regione propone intesa a Comuni per superare campi nomadi
Una firma per superare i campi nomadi e impegnarsi per una maggiore integrazione di Rom e Sinti: verso soluzioni abitative diverse non più legate all'emergenza, per contrastare l'abbandono scolastico nell'età dell'obbligo e tutelare i soggetti più vulnerabili, per finanziare politiche di inclusione.
L'obiettivo si persegue con un'azione di squadra tra più amministrazioni e la Regione per questo ha proposto ai Comuni la firma di un protocollo, aperto, che sarà presentato ai colleghi giornalisti mercoledì 1 agosto alle ore 13 a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza regionale. Parteciperanno il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ed alcune tra le amministrazioni comunali che hanno deciso da subito di aderire.
Stella (FI): "No a corsie preferenziali per Rom in assegnazione case popolari
"Mi auguro che al governatore Rossi e ai sindaci dei Comuni toscani che aderiscono all'iniziativa, non venga in mente di individuare corsie preferenziali nell'assegnazione di case popolari ai Rom. Sarebbe un atto grave e profondamente ingiusto nei confronti di tutte le altre categorie di cittadini, e noi di Forza Italia vigileremo affinché questo non accada". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI), in merito alla firma del protocollo d'intesa, domani in Regione Toscana, voluto dal presidente Enrico Rossi "per superare i campi nomadi e impegnarsi per una maggiore integrazione di Rom e Sinti: verso soluzioni abitative diverse non più legate all'emergenza", come recita l'invito all'iniziativa a cui hanno aderito alcuni Comuni.
"Il governatore Rossi - osserva Stella - dopo tanti anni, finalmente riconosce la ragionevolezza delle posizioni del centrodestra che da sempre sostiene lo smantellamento dei campi nomadi: bene, meglio tardi che mai. Però siamo nettamente contrari alla sua idea che ai Rom debbano essere riservati degli alloggi Erp. Prima vengono i tanti toscani che aspettano di poter accedere all'assegnazione di una casa popolare. Sarebbe l'ennesimo sopruso e l'ennesima ingiustizia ai danni dei nostri concittadini più bisognosi. Vanno verificate le situazioni patrimoniali di chi vive nei campi Rom, e chi potrà permettersi un'abitazione troverà il modo di procurarsela, chi invece avrà i requisiti si metterà in fila come tutti per una soluzione sociale. Nessuna corsia preferenziale".