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Gestione servizi idrici, Ciampolini: "Per la svolta dobbiamo ringraziare Bertinelli"

La scelta dei Sindaci della Conferenza territoriale 3 "Medio Valdarno", è stata definita "storica" perché ha annunciato la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici nell'area Firenze-Prato-Empoli-Pistoia (con proposta all'Autorità Idrica Toscana di estendere questa scelta in tutta la Toscana). Quindi, a fine 2021 (in occasione della scadenza ventennale dell'affidamento contrattuale a Publiacqua Spa), dovrebbe essere "cacciato" il capitale privato di Acea Spa e soci e la nuova gestione dovrebbe essere affidata ad una Spa "in house" con capitale completamente pubblico (primo passo indispensabile per fare, se ritenuto necessario per il "bene comune", anche la scelta successiva: quella dell'Azienda Speciale Consortile, consentita anche dalla "sentenza n. 3946 del 27 giugno 2018 del Consiglio di Stato, sez. V").
 
Il merito di questa scelta è stato attribuito in particolare alla volontà politica di Enrico Rossi (Presidente della Regione Toscana) e di Dario Nardella (Sindaco di Firenze) ed effettivamente soltanto a questo livello istituzionale era possibile un cambiamento così rilevante, dopo la scelta fatta in Toscana dai Ds/Margherita nel 2001, di affidare la gestione dei servizi idrici ad Spa Publi/Private (in Publiacqua Spa - https://www.publiacqua.it/chi-siamo - il 60% di capitale pubblico è posseduto da 46 Comuni, ma il Comune di Firenze da solo è proprietario del 21,67% del capitale pubblico).
 
Per molti anni, anche in Toscana, il Pd ha ignorato l'indicazione data dal referendum del 2011 (quello che abrogava il profitto nella gestione dei servizi idrici, il Sì raggiunse il 95,8% dei votanti) ed ha confermato la scelta delle Spa Publi/Private; inoltre, anche negli ultimi anni, il Pd sembrava andare in direzione di una definitiva privatizzazione della gestione dei servizi idrici (tramite una fase di ulteriore concentrazione della gestione e la collocazione in Borsa di alcune grandi Spa Publi/Private).
 
Forse c'è stata una riflessione critica su un ventennio di gestione publi/privata (con tanti milioni di euro pagati dai toscani, tramite le bollette, che sono andati nelle Casse di Acea Spa e soci); oppure c'è stata una preoccupazione derivante dai cambiamenti politici nel governo del Comune di Roma; oppure c'è una preoccupazione in vista delle elezioni comunali del 2019 a Firenze e delle elezioni regionali nel 2020. Comunque, a mio parere, è importante che - finalmente - sia stata indicata la strada della ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici, come aveva indicato con chiarezza (al Parlamento, alle Regioni e ai Comuni) l'esito dei referendum del 12 e 13 giugno 2011.
 
Detto questo, occorre ricordare che in Toscana il Pd aveva scelto la proroga al 2026 in diverse gestioni ventennali affidate alle Spa Publi/Private; anche nell'ex Ato 3 nel dicembre del 2011, su proposta del Comune di Firenze (che allora aveva Matteo Renzi Sindaco), ci furono alcuni tentativi (il 14 e il 21 dicembre 2011) di spostare l'affidamento contrattuale dal 2021 al 2026. Questi tentativi però fallirono perché si opposero i Comuni di Agliana, Quarrata, Serravalle, Montale, Pratoe pochi altri; un ruolo decisivo nel convincere il Comune di Pistoia (che allora aveva Renzo Berti Sindaco, che era a fine mandato amministrativo) a non appoggiare la proposta del Comune di Firenze, fu svolto da Samuele Bertinelli che (il 3 dicembre 2011, in una conferenza pubblica nell'auditorium della Biblioteca San Giorgio) si era candidato a Sindaco di Pistoia con un discorso intitolato "Una grande avventura", dove stava scritto: "Dobbiamo immaginare una radicale riorganizzazione del sistema delle aziende di servizi, a partire dall’acqua per rispettare il dettato referendario che ha bloccato processi di privatizzazione forzata e ha cancellato le logiche di profitto dalla gestione. A questo proposito il movimento referendario affermava: si scrive acqua, si legge democrazia. Un messaggio profetico, perché il rischio che un approccio ancora a prevalenza neoliberista verso la crisi economica rimetta in discussione l’esito del referendum esiste, anche in Toscana, dove nelle more della revisione normativa in corso, si cerca di perpetuare lo stesso stato di cose, nel mentre ci sarebbe bisogno che gli amministratori facessero da subito scelte coerenti con quanto 26 milioni di cittadini hanno stabilito: un percorso chiaro in tempi certi verso la gestione tutta pubblica del servizio idrico, la rimodulazione delle tariffe a favore delle persone meno agiate e a sostegno del risparmio nell’uso della risorsa.".
 
In quel dicembre del 2011 (mese in cui ci furono tanti incontri tra le delegazioni dei soggetti politici interessati a formare - su base programmatica - una nuova coalizione di centrosinistra) ci fu anche una intensa pressione politica di Sel sul Pdpistoiese, con la richiesta di evitare il rinvio al 2026 dell'affidamento della gestione di servizi idrici a Publiacqua Spa (richiesta che Sel propose come condizione determinante per partecipare alla coalizione di centrosinistra).
A questa richiesta di Sel ci fu una risposta importante di Samuele Bertinelli: "In attesa della nuova legge regionale, il PD e gli altri partiti di Toscana Democratica hanno chiesto ai Sindaci di non procedere in alcun modo. Credo che questa sia una posizione giusta, perché non si può da una parte invocare l’intervento legislativo e poi anticiparlo con atti che ne contraddirebbero il senso. Io ho sostenuto il referendum per l’acqua bene comune fin dall’inizio, facendo una battaglia dentro il mio partito che ha avuto incertezze fin quasi alla fine della campagna quando finalmente decise di votare sì a tutti e due i quesiti. Ora che il referendum è passato con il voto di 27 milioni di italiani, democrazia vuole che rispettiamo alla lettera il dettato referendario. E quindi, per quanto mi riguarda non si può che lavorare per un percorso che in tempi certi approdi alla ripubblicizzazione del servizio idrico. Intanto, gli ATO e i Sindaci chiedano alle aziende una rimodulazione sociale delle tariffe, e incentivi al risparmio nell’uso della risorsa; e il 7% che prima serviva alla remunerazione del capitale vada a coprire gli investimenti necessari. Se gli obiettivi sono chiari, si trovano anche gli strumenti per ottenerli."
 
Purtroppo, in altri Ato della Toscana (a partire dall'Ato 2 che comprende l'area pisana, la Valdinievole e Capannori), lo spostamento di 5 anni dell'affidamento contrattuale venne approvato dai Sindaci del Pd o loro delegati; mentre nell'Ato 3, dopo i due tentativi di trovare una maggioranza (probabilmente anche grazie alle pressioni politiche di Samuele Bertinelli), non ci fu un terzo tentativo e la scadenza dell'affidamento contrattuale a Publiacqua Spa rimase confermata al 2021: per questo, a mio parere, se oggi si riapre una prospettiva di ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici nell'area territoriale da Firenze a Pistoia e in Toscana, possiamo dire grazie anche a Samuele Bertinelli.
 

Giuliano Ciampolini, militante di base per la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici

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