Toscana Aeroporti, USB contro gli scorpori di attività e del personale
L’annuncio dato ieri dell’accordo di vendita del 25% delle azioni di Toscana Aeroporti e di collaborazione tra Corporacion America Italia e il fondo di investimento Mataar Holdings, controllato dal fondo sovrano di Dubai, conferma tutte le perplessità di USB rispetto le ultime iniziative della società di Eurnekian detentrice dei due aeroporti toscani.
Infatti, non appena Toscana Aeroporti è riuscita a concludere le procedure di legge per lo scorporo delle attività di handling aeroportuale e del relativo personale (il 75% del totale) in una nuova società, ecco che è arrivato magicamente il nuovo partner con il quale passare subito all’incasso dell’intera operazione.
Una nuova collaborazione con la società di Dubai basata sulla posizione di rendita garantita dall’essersi trasformato in puro gestore aeroportuale, grazie all’alleggerimento di personale e agli introiti dei diritti di traffico e gli affitti degli spazi aeroportuali, legata a doppio filo con i progetti di raddoppio della pista dell’aeroporto di Firenze.
Una classica operazione finanziaria, tanto più pregiata quanto più non sembra avere niente a che fare con l’occupazione, con i salari dei lavoratori e i loro dirittti e una sana politica di sviluppo degli aeroporti toscani e il loro rapporto con il territorio.
Per questi motivi, nell’attesa di capire qualcosa di più rispetto i contorni di questa operazione, in questo momento USB Lavoro Privato ritiene importante confermare tutte le contrarietà rispetto all’operazione di esternalizzazione delle attività di handling e di security e tutte le iniziative legali e sindacali già messe in campo finora.
Contrarietà evidentemente condivise da una grande fetta di lavoratrici e di lavoratori che hanno bocciato anche l’accordo di rinnovo dei contratti integrativi del 5 giugno scorso, sottoscritte da quasi tutte le organizzazioni sindacali.
Negli ultimi anni abbiamo assistito troppe volte a roboanti proclami di grandi operazioni speculative costruite sopra la testa e contro l’interesse dei lavoratori, risoltesi poi in enormi disastri. Non vorremmo trovarci un’altra volta di fronte agli stessi errori.
Fonte: Usb - Ufficio Stampa