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Ex Lorbac, le idee alternative del M5S rispetto alla soluzione Unicoop

La notizia dell’acquisizione dello stabile del ex Calzaturifico Lorbac da parte di Unicooop è stata presentata dal nostro Sindaco, con tanto di annunci in “gran segreto” ai dipendenti e con toni talmente trionfalistici che pare essere proprio lui, il deus ex machina dell’intera operazione, mentre dovrebbe essere una normale transizione tra due soggetti totalmente privati o forse no?

Sicuramente aver monetizzato un bene dovrebbe aver conseguenze positive su tutti quanti i creditori. Certamentnte in primo luogo i dipendenti ma non dimentichiamo che esistono anche altre categorie di creditori, spesso non sufficientemente tutelati, quasi figli di un Dio minore. Ricordiamo, per esempio, i piccoli imprenditori artigiani, che a loro volta hanno altri dipendenti, o eventuali piccoli professionisti “assoldati a fattura”. Ci chiediamo perchè non ci si è rivolti anche a loro? Perchè secondo le norme, la comunicazione della avvenuta vendita di un bene sottoposto ad asta giudiziaria, spetta ad altri e non al Sindaco. Sarà il curatore fallimentare a far sapere a tutti i creditori, come e quanto potranno recuperare dalla vendita.

La motivazione di una tale ingerenza quindi fa più pensare ad un disperato sfruttamento propagandistico.

E’ di poco tempo fa la notizia di un tentativo di suicidio sul ponte di un piccolo imprenditore per problemi economici, Certo ma è solo uno.

Ci siamo mai chiesti quante micro aziende commerciali o artigianali hanno chiuso negli ultimi anni?

Quello che ci auguriamo è che il ricavato sia sufficiente a estinguere tutti i debiti societari, anche se i numerosi incanti avranno portato certo ad un abbassamento del prezzo di vendita definitivo che ci fa sorgere qualche dubbio.

Tornando alla acquisizione, vogliamo evidenziare le molte perplessità in merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa per la futura destinazione dei locali ex Lorbac.

Ci ricordiamo che, non più tardi di due anni fa la UniCoop, stessa dichiarava di voler ristrutturare l’attuale sede per “creare uno spazio più accogliente per i clienti, ovvero una sorta di supermercato di vicinato in grado di rappresentare, in qualche modo, l’idea della bottega sotto casa”.

Adesso sembrano voler riconvertire l’ex Lorbac, ma sicuramente saranno coscienti di assumersi un impegno economico ben diverso riguardo un punto vendita da loro stessi dichiarato in sofferenza.

In ogni caso la dinamica di tali decisioni coinvolgerà il nostro comune ed è fondamentale pensare anche alle possibili conseguenze.

Ci chiediamo innanzitutto quali ripercussioni ci saranno sui commercianti superstiti del centro storico e sulla viabilità dell’area, che è vicina alle scuole e già sufficiientemente complessa.

Poi quale sarà il futuro dell’altro immobile dove è posto il supermercato e che definisce l’intero isolato?

L’amministrazione, anzichè vanagloriarsi, dovrebbe con serietà far chiarezza sull’intera faccenda e spiegare quali interventi ci saranno in futuro.

I fallimenti passati, quali il Pop Up e la rivalutazione di Largo Carlo Alberto e della zona mercatale, sono il biglietto da visita della loro incapacità di gestire e governare gli investimenti.

Le promesse di questa amministrazione che, come sempre con arroganza. ragiona come se mai dovesse “morire”, sono pericolosamente lacunose e lasciano pensare che in realtà non si siano posti molte domande ma che si siano lasciati semplicemente trasportare dalla corrente degli eventi.

La palese tendenza della politica regionale a spingere per privatizzare sempre più, molti settori della Sanità, ci fa temere anche per il futuro del progetto dell’Isola della Salute. In Emilia Romagna ed in altre parti della Toscana sta già sta accadendo che alcuni servizi pubblici si trovino in gestione ed in immobili di proprietà privata.

La Coop è anche un gruppo finanziario e come tale agisce con azioni di carattere economico, e potrebbe aver agito anche con il solo scopo di sottrarre delle opportunità alla concorrenza, come indicato da alcune voci che racconterebbero di qualche interessamento per quella struttura di un concorrente con la “lettera lunga”.

La contentezza della amministrazione perchè un privato compie un investimento in un luogo in cui ci sono difficoltà è il limite della loro visione politica.

L’amministrazione che noi immaginiamo, avrebbe fatto in modo di acquistare direttamente l’immobile in modo da risarcire i creditori e poi impegnandosi insieme ai cittadini alla progettazione dell’intera area. Pensate come sarebbe stato bello immaginare e costriure tutti insieme il nouvo Lorbac e l’Orto di San Matteo!

Movimento 5 Stelle Castelfranco di Sotto

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