Digitale, la Maremma cresce: tra le prime province d'Italia
Grosseto è tra le province italiane in cui l’artigianato digitale cresce a un ritmo pari a tre volte la media nazionale. Il dato dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese fa registrare un ottimo risultato per la Maremma, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. La rivoluzione tecnologica comporta non solo la perdita di posti di lavoro, ma trasforma quelli esistenti rendendoli più complessi e sofisticati e ne crea di nuovi. Le opportunità occupazionali create dalla digitalizzazione determinano una nuova domanda che può essere intercettata dalle imprese. Non solo domanda, però: la crescita riguarda anche l’offerta e in tale prospettiva si colloca lo sviluppo dell’artigianato digitale, che nella provincia di Grosseto vede dati confortanti. In Maremma la crescita è del +15,8%, rispetto alla media nazionale che si attesta su +1,2%. Le oltre 10mila imprese artigiane digitali italiane si concentrano per oltre la metà (53,3%) nella produzione di software, consulenza informatica e attività connesse, mentre un ulteriore 45,4% elabora dati, fa attività di hosting e si occupa di portali web. «Ad oggi le competenze richieste ai lavoratori – spiega il segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, Mauro Ciani – riguardano soprattutto il digitale. Su 4,1 milioni di assunzioni previste nel 2017, per il 62,3% è richiesta almeno una capacità informatica, e nel 57,7% dei casi gli assunti devono possedere competenze digitali e conoscenza degli strumenti di comunicazione visiva e multimediale, nel 50,9% devono avere capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici e nel 34,2% dei casi la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie 4.0. L’istruzione e la formazione, tramite le quali si aggiornano e consolidano le competenze, oggi più che mai giocano un ruolo centrale fornendo gli strumenti necessari ai lavoratori per gestire processi a maggiore intensità digitale e orientandoli ad attività creative in grado di sostituire quelle di routine e manuali che sono maggiormente esposte al rischio di automazione. In Maremma, proprio in virtù della crescita delle aziende digitali, diventa necessaria la formazione, soprattutto nei giovani che così potranno avere più possibilità di trovare un’occupazione alla fine degli studi». Tutto ciò è ancora più urgente a livello nazionale, che vede la quota di occupati con elevate competenze digitali al 31%, di 8 punti inferiore alla media europea. L'apprendimento permanente diventa poi fondamentale per la riqualificazione degli occupati. «In particolare – conclude Mauro Ciani – l'adeguatezza delle competenze è di maggiore rilevanza per la trasformazione digitale delle micro e piccole aziende che non sono native digitali. È necessaria una maggiore interazione tra imprese, istruzione e formazione. Vanno progettati sistemi efficaci sia per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita sia per la formazione sul posto di lavoro: la nostra associazione sta lavorando in questa direzione già da tempo».
Fonte: Ufficio Stampa