Trenta anni della Compagnia della Fortezza, al Persio Flacco va in scena 'Beatitudo'
Dal 23 al 26 luglio 2018 i festeggiamenti per il trentennale della Compagnia della Fortezza entrano nel vivo con l’anteprima nazionale dello spettacolo Beatitudo, in scena nella Casa di Reclusione di Volterra (ore 17), il luogo dove è nata la Fortezza e dove il pubblico, giornalisti e operatori entrano da trent’anni per assistere agli spettacoli.
Le repliche di Beatitudo in carcere sono sold out, ma sono ancora disponibili i biglietti per la versione speciale dello spettacolo che sarà presentata domenica 29 luglio (ore 21).al Teatro Persio Flacco di Volterra. Beatitudo debutterà poi in prima nazionale al Teatro Verdi di Pisa il 6 e 7 ottobre 2018, poi in tournée in tutta Italia.
La Compagnia della Fortezza ha ricevuto negli anni tanti premi e proprio in questi giorni è arrivato un altro importante riconoscimento La Medaglia del Presidente della Repubblica all’associazione Carte Blanche nel trentennale delle attività della Compagnia della Fortezza.
Beatitudo, regia e drammaturgia di Armando Punzo, liberamente ispirato all'opera di Jorge Luis Borges, trae le sue radici dal primo studio presentato lo scorso anno.
Beatitudo è lo spettacolo dei trent'anni, frutto di un lavoro lungo ed impegnativo che si pone quasi più come una pratica filosofica che teatrale, nel quale Armando Punzo ha deciso di affrontare la sfida di rappresentare l'irrappresentabile.
Voleva sognare un uomo, sognarlo con minuziosa interezza, e imporlo alla realtà, - così lo spettacolo nelle parole di Punzo - Asciugare le acque di un fiume in piena, prosciugarle prima che inondino le pianure circostanti travolgendo tutto quello che incontrano sul loro cammino, procurando distruzione e morte, è questo il teatro che cerca di arginare la vita che dilaga in noi senza nessun freno, vita che rompe gli argini e si insinua in tutte le pieghe della nostra esistenza per possederci e soffocarci con il suo fluido limo, è questo il teatro che solleva solide barriere e svela in noi spazi inesplorati e segreti, impermeabili e irraggiungibili da queste acque sinistre e violente. Il fiume della vita scorre fino a che non inizia a scorrere la montagna che in esso si specchia immobile, silenziosa e imprevedibile.
In Beatitudo tutto accade come per la prima volta. Come nell'opera di Borges, mettendo continuamente alla prova tutto quello che pensiamo, sovvertendo ogni tipo di certezza, spostando di continuo il nostro livello di comprensione e disattendendo tutte le nostre aspettative.
“Noi siamo il sogno che vorremmo sognato dagli altri”.
Nel 2018 La Compagnia della Fortezza di Armando Punzo compie 30 anni.
Trent'anni anni di costruzione continua di Architetture dell’Impossibile hanno fatto di questo Impossibile un’utopia concreta. Nata come esperienza di “teatro in carcere”, come i più hanno provato inizialmente a etichettarla, la Compagnia della Fortezza si è affrancata da questa categorizzazione, dimostrando come il teatro non ha bisogno di alcuna aggettivazione che lo costringa.
Questi trent’anni sono un traguardo unico, per un’esperienza unica, che per prima ha creato un nuovo genere, un nuovo modo di immaginare e fare il teatro, ha aperto nuove strade, diventando un modello artistico, culturale e operativo insuperato, da seguire e da studiare e a cui fanno riferimento da tutto il mondo.
Il progetto TRENT'ANNI DI FORTEZZA è promosso e sostenuto da: MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, ENEL Green Power, ACRI-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Comune di Volterra, Comune di Pomarance, Ministero della Giustizia Casa di Reclusione di Volterra.
Partners: Società della Salute Alta Val di Cecina, Az. USL Toscana Nord Ovest, Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera, Siaf – Scuola internazionale di Alta Formazione, Associazione culturale VaiOltre!, Officina Rolandi, Libreria de L’Araldo.
Compagnia della Fortezza - la storia
Attraverso l'esercizio di una sperimentazione quotidiana, il lavoro di Armando Punzo con la Compagnia della Fortezza ha dimostrato come il teatro sia permeabile a ogni forma di contaminazione possibile, finendo per esplorare ambiti inusitati e spiazzanti, mescolando saperi, creando linguaggi nuovi e marcando in modo indelebile il concetto stesso di “arte”.
Tale esercizio ha finito, nel tempo, per codificare un metodo originale, oggetto di studio e pratica nei più svariati ambiti e di ispirazione per centinaia di artisti e operatori.
Eppure, mai si è tradotto in un topos univoco, irriducibile alla sterilità del prodotto/bene di consumo, grazie ad un aspetto essenziale: l'irrinunciabilità, in qualsivoglia progetto, scelta, ispirazione, alla pratica costante della bellezza intesa in tutte le sue forme.
Questo si è rivelato uno strumento formidabile per attivare una vera e propria rivoluzione culturale per la storia del teatro e della cultura internazionale, aggiungendone ogni volta nuove parole, nuovi capitoli.
Il raggiungimento dei trent'anni rappresenta uno spartiacque, occasione di celebrazione e introspezione per una esperienza che ha fatto tanto, ma che tantissimo ha ancora da fare.
Abusando di due termini molto di moda, “necessità” e “urgenza”, è il caso di affermare che la necessità di sublimare la storia della Compagnia della Fortezza in eventi che ripercorrano tutto l'arco dei trent'anni è pari all'urgenza di andare oltre quanto è già stato seminato, conosciuto, assodato, creato, statuito, per innescare nuove detonazioni nei percorsi di ricerca, sempre meno limitati al teatro, alla letteratura e alla poesia e che, cullando una tendenza che negli ultimi anni si è fatta sempre più forte nella quotidianità della Fortezza, abbraccino la filosofia, la filologia, l'estetica, la sociologia, l'antropologia, l'architettura. E da questi cercare di non essere mai determinati: il dogma è conoscere per contrastare e corrodere dall'interno, così andando oltre il limite del nostro universo e mondo umano, alla ricerca di un perché originale e primordiale, lontano dalle verità del relativismo e delle sensazioni personali.
Questa linea di pensiero si è tradotta nel concepimento di un progetto speciale che, nell'arco del triennio 2018/2020, condenserà, trasformerà e sublimerà i percorsi, le traiettorie, la metodologia, i risultati, le immagini, i suoni, le parole, i sentimenti di questi trent'anni, trasformandoli in gesti artistici dalle identità sempre cangianti, che si disseminano per poi ricomporsi in un’Opera d’Arte Totale che si rigenera continuamente nel suo mettersi in pratica.
A partire da un archivio di memoria fatto di gesti, luoghi, corpi, relazioni e sguardi a cui attinge, la Compagnia della Fortezza si offre attraverso diversi linguaggi che potranno così essere liberamente fruiti da tutti e a più livelli, restituendo bellezza, poesia e sogno.
In questi tre anni di progettualità la Compagnia della Fortezza trasformerà la memoria di un’esperienza artistica lunga trent’anni in un viaggio che attraversa vita e teatro, limiti e ignoto, alla ricerca continua di questa bellezza sublime, profetica e poetica che si incarna attraverso la pratica artistica della compagnia, per dar luce ad un nuovo mondo con idee forti, luminose e piene d’amore. La bellezza si nutre di bellezza ed è lo strumento che arriva al cuore delle persone.
Attraversando la storia della compagnia, le persone diventeranno esse stesse opere d'arte, generando a loro volta spazi di pensiero all'interno dei quali albergheranno le loro anime insieme a quella dell'artista che la ha generata.
Fonte: Ufficio Stampa