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Rifiuti, commissione d’inchiesta approva programma attività

(foto da Facebook)

La “commissione d’inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti” (dicitura risultante dalla deliberazione dell’ufficio di presidenza numero 58 del 16 maggio scorso) ha un programma di attività definito anche se potrà essere integrato con proposte e nuovi punti nel corso dei lavori che dovrebbero terminare a marzo 2019. Il cronoprogramma proposto dal vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd) ed emendato in alcune parti dal presidente Giacomo Giannarelli  (M5s), è stato approvato oggi, mercoledì 18 luglio, con voto unanime.

Discusso anche l’elenco delle prime audizioni – secondo quanto suggerito dal presidente i primi tre mesi di lavoro saranno dedicati all’ascolto – che partiranno a settembre con le convocazioni del settore assistenza giuridica del Consiglio e della direzione ambiente ed energia della Regione.

“Analizzare le discariche ci permetterà di fare luce sulla filiera di conferimento e quindi sul ciclo di rifiuti” è stato il commento del presidente Giannarelli che ha aggiunto: “Partiremo dall’ultimo stadio dello smaltimento per analizzare i rifiuti prodotti in Toscana e come vengono gestiti e smaltiti. L’obiettivo è ambizioso, sappiamo che servo circa 450gg per fare un nuovo piano dei rifiuti e quindi la nostra attività sarà fondamentale”.

L’ambito di attività della commissione, che ha un compito di “indagine” per “inquadrare il problema e approfondirlo” ha ricordato il presidente Giannarelli, per “evitare interferenze con le competenze in materia di rifiuti attribuite alla commissione permanente  - si legge nella premessa del programma approvato -  deve intendersi riferito alle discariche sotto sequestro, così come indicato nella comunicazione del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il 19 giugno (data di insediamento) e messa a verbale nella seduta del 4 luglio”.

Tra gli obiettivi scritti nel programma, l’esame del contesto tecnico/normativo di riferimento, il monitoraggio delle discariche poste sotto sequestro e l’analisi puntuale della loro situazione.

Saranno tre le fasi di lavoro che i commissari affronteranno nei prossimi mesi.

Nel corso della prima fase si procederà ad un approfondimento tecnico/normativo finalizzato alla “classificazione dei rifiuti e degli impianti di smaltimento”, ma anche per precisare la “nozione di discarica” (a questo proposito il presidente Giannarelli ha già fatto preparare e distribuire la nota del settore di riferimento in Consiglio che individua come discarica “ogni area nella quale i rifiuti vengono smaltiti con loro deposito nel suolo o nel sottosuolo, sia interna al luogo di produzione dei rifiuti, organizzata e gestita dallo stesso produttore, sia destinata permanentemente, cioè per più di un anno, al deposito temporaneo dei rifiuti sia destinata per periodi superiori ai tre anni, al recupero o trattamento”). Sempre nel corso di questo primo step, saranno analizzate le norme tecniche relative alle procedure autorizzative relative a costruzione, ampliamento, messa in esercizio e chiusura delle discariche. In ultimo, ma non meno importante, il capitolo dedicato a reati e illeciti ambientali, ecomafie e disciplina relativa al sequestro. E su quest’ultimo punto i commissari, su spinta del presidente, hanno già a disposizione la sezione Toscana del “documento estratto dalla relazione conoscitiva della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati”.

La seconda fase del programma di attività, dedicata al monitoraggio delle discariche sotto sequestro, terrà conto del Piano regionale dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati in materia di discariche, ma affronterà anche l’analisi delle aree e il monitoraggio dell’ambiente.

L’analisi “puntuale” delle discariche sotto sequestro sarà il terreno della terza e ultima fase. In questo senso, e anche in base ai risultati acquisiti nel corso della seconda fase, il programma potrà essere aggiornato.

A corredo di questi tre step, la commissione procederà anche ad “ispezioni e visite” nelle discariche poste sotto sequestro.

Il confronto avviato nel corso della seduta e prima della votazione del programma ha visto il consigliere Paolo Marcheschi  (presidente Fdi) assumere una posizione “decisa” per “trasparenza ed onestà”. Nelle intenzioni di Marcheschi, la volontà di “fugare ogni dubbio sulle possibili interpretazioni” circa il campo di azione della commissione. “L’oggetto è chiaro. Il lavoro è interessante se capiamo davvero cosa non funziona e andiamo anche oltre le discariche poste sotto sequestro” ha spiegato.

“La commissione ha un suo titolo, non credo possiamo andare oltre” ha invece rilevato la capogruppo Art.1/Mdp Serena Spinelli che si è detta “convinta” di dover usare il tempo per lavorare in “maniera adeguata”. Il rischio, a detta della presidente, è quello di avere un “atteggiamento che si sovrappone al Piano dei rifiuti”. Argomento “politico che necessita di una discussione seria in Consiglio” ha spiegato.

“Il titolo definisce la mission di questa commissione. Non c’è bisogno di tornarci sopra” ha incalzato la presidente del gruppo Misto/Tpt Monica Pecori parlando anche della necessità di “comprendere la filiera”.

Fonte: Consiglio Regionale

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