CambiaMenti ai sindaci del Valdarno Inferiore: "Servono infrastrutture, sviluppo urbanistico e servizi"
“A saltare un metro e venti non ce l'abbiamo fatta. Però ora mettiamo l'asticella a due e cinquanta e ve lo facciamo vedere noi”.
Questa potrebbe essere la sintesi dell'incontro tra i quattro sindaci del Valdarno Inferiore alla Festa de l'Unità di San Miniato Basso. Invece di spiegare come mai si è lasciata del tutto perdere l'effettiva attuazione dell'Unione dei Comuni, il cui processo costitutivo era stato completamente realizzato alla fine del precedente mandato amministrativo (probabilmente spiegare queste ragioni sarebbe stato uno sgarbo nei confronti del Sindaco di San Miniato Gabbanini che fungeva da padrone di casa) l'hanno buttata sulla costituzione di un comune unico. Prospettiva certamente interessante, ma che richiede un percorso istituzionale ben più impegnativo, ed è soggetta a referendum confermativo con l'obbligo della maggioranza dei voti favorevoli in tutti i comuni coinvolti: un percorso che non si può neanche cominciare se non è preceduto da esperienze di aggregazione politica abbastanza significative da convincere pienamente i cittadini.
Noi continuiamo a ritenere che una politica di sostegno alla qualificazione delle attività produttive del distretto conciario-calzaturiero (dal completamento dei sistemi di depurazione alle attività di promozione e di formazione); una politica di diversificazione del nostro apparato produttivo; adeguate scelte infrastrutturali; il potenziamento delle strutture di distretto sociosanitario e dei servizi di prevenzione in un territorio che ha visto la quasi completa sparizione delle strutture di tipo ospedaliero; la costruzione di un vero polo di scuola media superiore, siano tutti temi che non possono essere affrontati dai comuni singoli, ma solo in un'ottica comprensoriale.
Non ci impicchiamo alla soluzione istituzionale dell'Unione dei Comuni, che ha dato risultati non sempre brillanti nelle zone in cui è stata effettivamente sperimentata, e che è legata alla messa in comune di alcune gestioni. Pensiamo che, più ancora della gestione comune di alcuni servizi, sia urgente la definizione comune delle linee di sviluppo urbanistico, delle politiche di indirizzo dello sviluppo economico, delle grandi scelte sulle infrastrutture e sui servizi di dimensione sovracomunale, a cominciare dalla scuola e dalla sanità.
Pensiamo però che queste scelte richiedano la costruzione, anche a prescindere dalla legislazione regionale e guardando piuttosto a esperienze del nostro territorio, come l'Associazione Intercomunale degli anni '70, di una dimensione istituzionale di livello comprensoriale, a cui corrisponda anche un livello di partecipazione, discussione e direzione politica.
Questa dimensione non potrà in nessun modo essere sostituita da una semplice concertazione tra i sindaci, e non potrà nemmeno identificarsi con organi esistenti, come per esempio il Distretto industriale, perché dovrà avere la capacità di promuovere discussioni e indirizzi di portata generale sulle politiche del territorio, e dovrà essere tale da coinvolgere anche le rappresentanze consiliari di maggioranza e di minoranza.
Riteniamo indispensabile procedere alla costituzione di tale organismo senza appesantimenti di tipo burocratico e istituzionale.
Pensiamo poi anche che sulla stessa prospettiva di fusione dei comuni sia necessario avviare una discussione senza opzioni precostituite.
Ma intanto vorremmo che la scelta che viene preannunciata per il mese di settembre, quella sulla localizzazione definitiva del Liceo Marconi, scaturisse davvero da una riflessione comprensoriale, sulle diverse vocazioni e funzioni delle diverse parti del territorio e dei centri che vi sono collocati oltre che sulle prospettive ella formazione superiore in un'area come la nostra, che non si risolvesse nell'ennesima costosa progettazione di un edificio che comporterebbe un ulteriore consumo di territorio in un'area già definita inadatta dal punto di vista idrogeologico e che probabilmente si aggiungerebbe all'elenco delle cose mai realizzate ( un elenco già molto lungo), e che i sindaci del comprensorio non si limitassero a una pura funzione di avallo delle scelte del Sindaco di San Miniato
Comitato Cittadino Elettorale CambiaMenti