Un omaggio alla figura di Nelson Mandela a 100 anni dalla nascita
La seduta del Consiglio Comunale del 12 luglio si è aperta con un omaggio alla figura di Nelson Mandela in occasione del centenario della nascita (18 luglio 1918).
Si riportano qui di seguito gli interventi del sindaco Filippo Nogarin e del presidente del Consiglio Comunale Daniele Esposito:
“Se mi chiedessero di fare il nome di tre persone che hanno incarnato gli ideali universali di libertà al più alto livello non avrei dubbi a rispondere: Ghandhi, Martin Luther King e Nelson Mandela.
Tre persone vissute in tre continenti diversi e che hanno tradotto in azioni concrete quell’ideale di libertà nato in Europa con l’illuminismo.
Ideali di riscatto e di giustizia sociale che ancora oggi dominano il dibattito politico in tutto il mondo, Italia compresa.
Tanta strada è stata fatta grazie al coraggio di uomini come Nelson Mandela. Tanta strada è stata fatta ma tantissima ancora resta da fare.
Tra le centinaia di frasi celebri che hanno contribuito a diffondere il pensiero di Mandela, ce ne é una che voglio richiamare oggi in questa stanza.
Si dice che uno non conosce davvero un paese finché non è stato nelle sue carceri. Un paese non dovrebbe essere giudicato da come tratta i suoi cittadini più in alto, ma quelli più in basso.
Mi sembra evidente che ci sia ancora moltissimo da lavorare in Italia per poter dire di essere davvero orgogliosi dello Stato che rappresentiamo e che ci rappresenta. Troppo spesso ancora i diritti e i bisogni degli ultimi passano in secondo piano nell’agenda politica del nostro Parlamento. Troppo spesso si preferisce chiudere gli occhi e le orecchie di fronte alle piccole ingiustizie quotidiane che a volte non meritano nemmeno di arrivare in cronaca a pagina tredici. Troppo spesso si finisce per abbassare la guardia, relegando questi argomenti delicati solo agli anniversari delle grandi tragedie o in occasione di celebrazioni come quella di oggi.
Eppure la lezione di Mandela è più attuale che mai”.
Filippo Nogarin
“C’è un’immagine, molto famosa, che racconta meglio di ogni altra chi era Nelson Mandela e soprattutto qual è il contributo che è in grado di dare ancora oggi a tutti noi.
E’ una fotografia scattata il 4 maggio del 1990, ad appena tre mesi dalla scarcerazione del futuro presidente del Sudafrica.
Una foto che lo ritrae mentre stringe la mano al suo predecessore Frederic De Klerk, che poi condividerà con lui il Nobel per la Pace.
Dietro a quel gesto c’è molto di più della soddisfazione per aver siglato i provvedimenti che porranno fine all’apartheid e al dominio bianco sul Sudafrica. C’è lo spessore politico di un uomo che, dopo 30 anni di carcere ingiusto, non ha cercato vendette o rivincite individuali, ma è stato capace di perdonare i suoi carcerieri.
Non ha ceduto di un millimetro sui valori che lo avevano portato a sacrificare buona parte della sua vita. Ma non ha nemmeno trasformato il proprio dolore in rabbia. Al contrario, è uscito dal carcere e ha cominciato a costruire un nuovo Sud Africa.
Se Nelson Mandela non avesse rinunciato alla lotta armata, scegliendo la strada della diplomazia, del confronto e della democrazia, nessuno può sapere cosa sarebbe stato di un paese che nel 1990 era diventato una vera e propria polveriera. Probabilmente l’instabilità, gli scontri e le tensioni sociali e razziali non si sarebbero mai attenuati.
Nelson Mandela, insomma, con la sua scelta non violenta ha fatto Politica nel senso più alto del termine.
Oggi ci sono sempre più persone che percepiscono la politica viene vista come una cosa sporca. Come uno scontro tra bande. Come una continua lotta tra interessi personali.
Con il coraggio delle sue azioni, invece, Nelson Mandela ha dimostrato che la politica può essere una cosa nobile. La politica è quella pratica che, se utilizzata con sapienza, è capace di separare nettamente il giusto dallo sbagliato, il bene dal male. Ma è capace anche di fare sintesi tra posizioni differenti, cercando di creare un’armonia funzionale allo sviluppo e alla crescita anche morale di un Paese.
Oggi tutti noi abbiamo un compito estremamente gravoso e complesso. Che è quello di riprendere la lezione di Nelson Mandela e riportarla nelle nostre azioni quotidiane.
Una sfida che non possiamo fallire e lo dico, non a caso, alla vigilia di quella che sarà una lunga campagna elettorale che determinerà il futuro della nostra città”.
Daniele Esposito
Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa