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Moria di pesci nel Terzolle. Gli accertamenti effettuati dai tecnici ARPAT

In tarda mattinata di lunedì 9 luglio, tramite la sala operativa della Protezione Civile, il Dipartimento ARPAT di Firenze ha ricevuto una segnalazione, da parte della Polizia Provinciale di Firenze, per la presenza di moria di pesci nelle acque del Torrente Terzolle.

La moria veniva indicata all'altezza del punto dove lo stesso si immette nel Torrente Mugnone (all’altezza dell'intersezione di Via Ferdinando Bonaventura Moggi con Via Santucci e Via Balducci Pegolotti nel Comune di Firenze).

Nel primo pomeriggio della stessa giornata personale tecnico dell'Agenziasi è recato nell’area oggetto di segnalazione ed ha proceduto ad ispezionare il corso d’acqua al fine di poter identificare le possibili cause della moria segnalata.

Dalle verifiche effettuate è emerso quanto di seguito:

  • è stata accertata la presenza di moria di pesci, nel tratto segnalato del Torrente Terzolle prima che lo stesso si immetta nel Mugnone, oltre alla carcassa di un piccione morto nel torrente;
  • nel tratto interessato dalla moria di pesci non si notava alcun tipo di scarico (sono presenti però scaricatori di piena molto più a monte del tratto ispezionato);
  • l’acqua del torrente si presentava trasparente, senza alcuna evidenza di iridescenze e né di schiume;
  • la portata del torrente risultava scarsissima (in magra), tanto che in dei punti l’acqua era completamente assente. Le ultime piogge in zona risalgono alla giornata di sabato 7 luglio;
  • Da quanto potuto accertare le specie ittiche ancora in vita nel corso d’acqua erano pesci molto piccoli (di lunghezza massima di circa 2-3 cm) che si muovevano principalmente all’interno in piccole anse del torrente dove vi era un maggiore accumulo d’acqua;
  • nel punto a monte dell’intersezione dei due corsi di acqua era apprezzabile l’odore di materiale vegetale in marcescenza;
  • risalendo a monte la riva sinistra del Torrente Terzolle si identificava un manufatto in cemento e pietra con una leggera pendenza dove l’acqua scivolava via lentamente. In questo punto si evidenziavano numerosi pesci morti di dimensioni indicativamente di 8-9 cm;
  • risalendo ulteriormente il torrente per alcune centinaia di metri dall’intersezione con il Mugnone, è stata riscontrata la presenza di qualche pesce morto, ma di piccole dimensioni, che parevano incagliati nelle alghe presenti nel letto del torrente o adagiati sulle pietre affioranti;
  • a circa 500 metri dal punto della suddetta intersezione non veniva rilevavo più odore di marcescenza e né tanto meno la presenza di pesci morti.

Di seguito due viste panoramiche con le foto delle osservazioni indicando il punto a cui ci si riferisce.

A valle - punto di verifica A - poco prima a dove il Torrente Terzolle si immette nel Torrente Mugnone

PUNTO DI VERIFICA A

Punto di verifica B, a monte del punto precedente A
punto verifica B

Contestualmente alle osservazioni dei luoghi sono stati effettuati in due punti dei prelievi di acqua al fine di verificarne la sua qualità.

A valle della massima moria di pesci, è stato effettuato il primo prelievo (verifica A) dove sono stati accertati i dati riportati nella tabella che segue:

PROVE IN CAMPO PUNTO A

Un secondo prelievo (verifica B) è stato effettuato a circa 500 metri a monte dal primo, dove sono stati accertati i dati riportati nella tabella che segue:

PROVE IN CAMPO PUNTO B

I risultati dalle prove in campo eseguiti nei campioni di acqua prelevati a valle e a monte sono risultati simili tra loro per quanto riguarda il parametro pH. Il campione a valle evidenzia una relativa, seppur contenuta, sovra saturazione di ossigeno, dovuta molto probabilmente alle alghe (fenomeno di eutrofizzazione).

La temperatura dell’acqua è risultata molto alta sia a valle e sia a monte, ancora se più accentuata a valle.

Considerato quanto è emerso dal sopralluogo e dai risultati delle misure eseguite in campo, i tecnici dell'Agenzia ritengono che la moria di pesci verificatasi nelle acque del Torrente Terzolle possa ragionevolmente essere stata causata dalla mancanza di ossigeno, a causa della scarsità di acqua, di alte temperature. Non è possibile, comunque, escludere che su tale evento possa aver influito l’apporto dei reflui provenienti dagli scolmatori posti a monte dopo la pioggia del pomeriggio del 07/07 ultimo scorso.

Per evitare l’insorgenza di problematiche igienico sanitarie e maleodoranze è stato richiesto al comune la rimozione dei pesci morti.

Fonte: Arpat Toscana

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