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Esselunga di Novoli, i motivi dello sciopero indetto dall'USB

Il ruolo del sindacato è quello di difendere i diritti di tutti i lavoratori, non solo di quelli iscritti e ha il dovere di denunciare le ingiustizie che avvengono nei posti di lavoro.

Quello che da mesi avviene al punto vendita Esselunga di Novoli sta acquisendo contorni sempre più inquietanti: si passa da un articolo 28 per condotta antisindacale vinto in tribunale dall’USB, a elezioni RSU che non hanno raggiunto il quorum, all’impossibilità di indire nuove elezioni RSU.

Il negozio Esselunga è senza RSU da mesi e senza RLS, cosa gravissima, vista l’importanza della sicurezza sul lavoro. Perché è così grave non avere un RSU? In questi mesi ci sono stati diversi provvedimenti disciplinari e richiami verbali, caso in cui, il lavoratore che lo ha ricevuto non ha potuto chiedere di essere assistito dal proprio rappresentante, ad esempio. Ancora, eventuali accordi con l’azienda non li discutono e firmano i rappresentanti dei lavoratori, ma le segreterie provinciali dei sindacati firmatari di contratto.

U.S.B. lotta da sempre per creare RSU sul posto di lavoro, perché i lavoratori devono potersi difendere con le proprie forze, devono poter essere autonomi, devono poter decidere del proprio futuro. Il sindacato c’è per dar voce ai lavoratori, non per fare contrattazione con l’azienda: non può esserci contrattazione che non sia prima passata dai lavoratori.

Ed è davvero assurdo non trovare sponda nelle altre sigle sindacali, indifferenti di fronte a questa  dimostrazione di muscoli che l’azienda sta facendo non nei riguardi di USB, ma dei lavoratori stessi.

Ultimi gravi attacchi sono stati l’eliminazione della bacheca sindacale – fin quando non ritorneranno le agibilità sindacali – è stato laconicamente risposto da parte aziendale a chi ha chiesto spiegazioni e la persecuzione di un nostro delegato al quale è arrivata una lettera di contestazione disciplinare perché durante una pausa – correttamente richiesta – ha perso pochi secondi per posare in sala ristoro due volantini sindacali. Gli è stato contestato di aver abbandonato la propria postazione senza permesso, poi il tiro aziendale è stato aggiustato in corsa ed è stato sostenuto che non era stato messo in discussione l’abbandono del posto di lavoro, ma il tempo necessario per posare due volantini in sala mensa (sala, peraltro sulla strada che dal posto del lavoratore porta al bagno, si parla dunque di pochi secondi). Per pochi secondi il lavoratore è stato sanzionato con due ore di multa: una punizione che USB considera assolutamente sovradimensionata per l’effettivo tempo ‘sprecato’ dal lavoratore. Una punizione mirata a colpire la scelta sindacale del lavoratore e nient’altro.

USB non può accettare queste intimidazioni, questa condotta discriminatoria nei riguardi di chi sceglie un percorso sindacale, tale condotta scelta dall’azienda – è bene ricordarlo – è anticostituzionale e contraria allo Statuto dei Lavoratori: nessun lavoratore può essere discriminato per il proprio orientamento sindacale.

 

Per questo motivo abbiamo indetto due momenti di sciopero: sabato e domenica scorsi.

 

Questo sciopero ha visto la solidarietà e la partecipazione di altri punti vendita di Firenze, ma anche della Toscana e di punti vendita fuori della Toscana: i lavoratori iniziano ad unirsi, a uscire dal proprio guscio, a capire che divisi i lavoratori sono deboli, uniti invece possono costruire un percorso per riappropriarsi di diritti e dignità.

 

USB continuerà con lo stato di agitazione a denunciare la modalità di questa azienda, indicendo da subito lo sciopero permanente delle domeniche,  in continuità con la forma di protesta messa in atto dal sindacato CUB con il quale è iniziata una collaborazione, proprio perché è nell’unità che si può trovare la forza per contrastare l’arroganza padronale.

 

Le richieste sono: diritti e libertà sindacali, indizione delle elezioni RSU, ripristino immediato della bacheca sindacale.

 

I lavoratori non sono sudditi

Fonte: Unione Sindacale di Base Firenze

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