Carlo Vanzina, "uomo mite e gentile": la commovente lettera-omaggio dalla Toscana
È morto Carlo Vanzina, fratello di Enrico, tra i registi più prolifici delle commedie italiane degli ultimi trent'anni. Aveva 67 anni quando quest'oggi ha spirato l'ultimo sospiro dopo la lotta contro una tenace malattia. I Vanzina hanno amato la Toscana, forse anche spinti da loro padre, Steno, che proprio a Montecatini girò Febbre da Cavallo con Gigi Proietti ed Enrico Montesano. Una delle prime pellicole di successo, tra le più amate dagli spettatori, è Sapore di mare, ambientato in Versilia. Per la notizia della dipartita di Carlo Vanzina, stavolta un omaggio arriva proprio dal Granducato. Nella pagina Facebook del Cinema La Perla arriva una commovente lettera scritta da parte di Stefano Bucci, che lavora nella sala di via dei Neri. Il suo amore per il cinema all'italiana lo ha portato a ricordare la sua esperienza personale con il gentile regista. Eccone un ampio stralcio
"Caro Carlo,
con te se ne va anche una parte di me. Lo so che è una frase abusata, ma è sincera. Sapevo della tua malattia, ma speravo di non leggere mai la notizia che mi ha svegliato questa mattina. Quando partii per Roma, tra i miei desideri c’era quello di poter conoscere te e tuo fratello Enrico. Desiderio che si è avverato.
La prima volta ti incontrai al Cinema Adriano. Riconobbi tua moglie Lisa che avevo visto in tanti tuoi film. Ero a Roma da un paio di mesi, tutto mi sembrava straordinario e l’emozione nel vederti fu grandissima. Tu stavi parlando con altre persone. Quando fu il momento di entrare in sala, restasti un poco indietro rispetto alla compagnia. Mi feci coraggio e mi avvicinai. “Signor Vanzina? Volevo ringraziarla per tutte le risate che mi ha fatto fare con i suoi film!” Le parole mi uscirono timide, quasi sommesse. Tu, altrettanto timidamente, mi sorridesti e mi ringraziasti stringendomi la mano. [...]
Eri amato e adorato da tutti: attori, truccatori, costumisti, maestranze. Era magnifico vederti all’opera. Mimavi le azioni che dovevano compiere gli attori; seguivi la scena dal vivo, non te ne stavi seduto davanti al monitor come ho visto fare a molti tuoi colleghi. Una volta, una comparsa mi disse di aver lavorato con Woody Allen sul set di “To Rome with love”: “Tutti i registi italiani si danno arie, sbraitano, urlano, offendono. Woody Allen non lo senti nemmeno. Dà le istruzioni agli attori e poi si mette seduto. Ed è Woody Allen. L’unico regista italiano che fa uguale è Carlo Vanzina. Un vero signore.” È vero, Carlo. Ti ho sentito solo una volta alzare la voce.
Educato, mai una parola fuori posto, mai un’offesa; un uomo mite e gentile. Nonostante questo, mi incutevi quel timore reverenziale che solo i Grandi infondono [...]."