Piano casa Firenze, 56 milioni di euro per interventi verso oltre 1.600 famiglie
Un Piano casa del valore complessivo di 56,1 milioni di euro, tra vecchi e nuovi investimenti, che interesserà 1.664 famiglie che non hanno una casa di proprietà e fanno parte della cosiddetta ‘fascia grigia’, formata da persone che hanno un tenore di vita che non è così basso da ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare, ma neanche così alto da consentire di vivere autonomamente e in modo dignitoso in un alloggio privato: è così che in sintesi si può riassumere il Piano casa per le famiglie fiorentine presentato dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore alla Casa Sara Funaro e dall’assessore al Bilancio Lorenzo Perra.
Il Piano casa è composto da 7 capitoli, ciascuno dei quali formato da diverse tipologie di intervento per andare incontro alle esigenze abitative dei fiorentini: dal contributo affitti, all’housing sociale per i giovani, agli alloggi di transizione e di edilizia residenziale pubblica (da ristrutturare e nuovi), fino all’accordo per accendere un mutuo al 100% per l’acquisto di una casa, passando dai criteri proposti dal Comune di Firenze alla Commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale dove è in discussione la nuova legge regionale sulla casa per evitare la configurazione di ghetti sociali negli insediamenti erp attraverso un bilanciamento più sostenibile tra gli assegnatari.
“Questo Piano casa è il più importante dopo quello varato dal sindaco La Pira per dimensioni, risorse e obiettivi - ha detto il sindaco Nardella -. È un piano che nell’arco di due anni risponde alle esigenze abitative di 1.664 famiglie, con un impegno economico complessivo di 56,1 milioni di euro di cui 12,2 milioni nuovi, che sono arrivati con la variazione di bilancio che abbiamo approvato stamani in giunta”. “Con questo Piano - ha continuato Nardella -, che prevede risposte diverse per le varie esigenze abitative, vogliamo dare prima di tutto supporto alle famiglie della fascia grigia, ai penultimi, che hanno bisogno di un aiuto”.
“È un piano importante perché risponde a esigenze abitative variegate - ha spiegato l’assessore Funaro -: risponde a chi affitta una casa sul mercato immobiliare privato e non ce la fa ad arrivare in fondo al mese, ma anche alle famiglie che sono sotto sfratto e a coloro che sono in fondo alle graduatorie e non riescono negli anni a spostarsi da lì. Le varie misure che fanno parte del piano vanno a dare risposte concrete al bisogno di casa di 1.664 famiglie, che si aggiungono a quelle a cui abbiamo dato risposte fino a oggi”.
Il contributo affitti nel 2018 sarà erogato per un importo complessivo di 1 milione di euro. Ne potranno beneficiare 900 famiglie appartenenti alla fascia A (con Isee minore o uguale a 13.192 euro) e alla fascia B (con Isee compresa tra 13.192 euro e minore di 28.470). A tutti loro andrà un contributo aggiuntivo mensile medio di 185 euro: la fascia A può arrivare a un importo massimo di circa 300 euro il mese, mentre la fascia B a un importo di circa 200 euro al mese. Quest’anno, dopo, 14 anni viene di nuovo erogato il contributo alla fascia B. Nel 2019, invece, per il contributo affitto ci sono 2 milioni di euro in bilancio e potranno presentare la domanda tutti i residenti in città.
All’housing sociale, che dà una risposta abitativa a persone che non accedono alle case popolari ma non hanno le possibilità per sostenere un affitto sul mercato immobiliare privato, sono destinati 137 appartamenti, tutti di proprietà del Comune, ma conferiti a Casa spa per la gestione. Di questi appartamenti, oltre la metà dei quali sono nel centro storico, 119 sono ristrutturati e conferiti a Casa spa, che attiverà dei mutui per 2,5 milioni di euro, mentre il Comune farà da garante per abbassare il tasso di interesse; 18 appartamenti, invece, saranno realizzati nell’Ex Meyer per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro finanziati con il PON-Metro.
Per gli alloggi di transizione, che sono una risposta temporanea a una difficoltà abitativa (assegnazione al massimo per 18 – 24) è in corso la gara per l’acquisto da parte del Comune di un immobile all’interno del quale saranno realizzate circa 80 soluzioni abitative, alcune delle quali potranno avere dei servizi in comune (come ad esempio la cucina o la lavanderia). È prevista la compartecipazione del beneficiario alle spese. Questa operazione ha un valore complessivo di 4,9 milioni di euro di cui 1,7 milioni arriva dal Patto per Firenze e 3,2 dal PON Metro. Ulteriori eventuali risorse necessarie saranno inserite nel bilancio 2018.
Il capitolo degli alloggi erp a disposizione delle famiglie in difficoltà si divide in due paragrafi: appartamenti da ristrutturare e nuovi. Si tratta di alloggi di edilizia residenziale pubblica liberati e che devono essere riqualificati per essere assegnati di nuovo. In tutto sono 362 case, di cui 194 in corso di riqualificazione (per un valore di 4,5 milioni di euro con risorse statali e comunali) e 168 che lo saranno grazie alla variazione di bilancio approvata stamani in giunta (valore intervento 3 milioni di euro e saranno finanziati con un mutuo).
Per quanto riguarda i nuovi alloggi popolari ci sono quelli in parte completati e le nuove realizzazioni. Sono in costruzione 88 appartamenti in via Torre degli Agli (20 milioni di euro), 24 in via Schiff (4,03 milioni di euro), 17 alle Murate (lotto 1 del valore di 2,66 milioni di euro), che saranno finiti il prossimo mese di settembre. Sono, invece, da progettare il secondo lotto delle Murate (16 appartamenti) e i 40 appartamenti in via Rocca Tedalda 40. Entrambi questi interventi hanno un valore totale di 8,5 milioni di euro (richiesta di finanziamento inviata alla Regione Toscana) con i fondi CIPE del governo Gentiloni). Una volta terminati i lavori del secondo lotto delle Murate sarà completato tutto il complesso dell’ex carcere.
Per andare incontro alle esigenze abitative delle giovani coppie fiorentine, il Piano casa prevede l’accordo mutui 100%, che prevede una collaborazione con Crédit Agricole Cariparma per la stipula a giovani coppie under 30 di mutui pari al 100% del valore dell’immobile da acquistare. Si tratta del primo passo verso la stesura di una convenzione con tutti gli istituti bancari attivi sul territorio del Comune di Firenze.
Del Piano Casa fanno parte anche il regolamento sul rispetto delle norme condominiali, il protocollo per la mediazione sociale negli alloggi erp e i criteri proposti dal Comune al Consiglio regionale per la nuova legge sulla casa: ovvero aumento progressivo del punteggio nella graduatoria per l’assegnazione di alloggi per chi ha 10, 15 o 20 anni di residenza nello stesso Comune; aumento di punteggio nella graduatoria per chi è presente continuativamente da più tempo in essa, senza che ad oggi abbia ancora visto soddisfatta la propria aspettativa; aumento di punteggio per chi vive in alloggi privati per i quali l’affitto incide almeno per un terzo sull’Isee; possibilità di assegnare alloggi ancora da ristrutturare alle persone che sono in graduatoria anche a prescindere dalla loro posizione; l’estensione della revoca dell’alloggio e/o provvedimento di allontanamento, attualmente previsti solo nel caso di fatti riconducibili a violenza domestica, anche a qualunque individuo che si renda responsabile quantomeno per la commissione di fatti costituenti reato di danno e pericolo con dolo contro la persona o contro il patrimonio; la previsione di criteri che favoriscano negli stessi complessi condominiali di alloggi ERP, un mix sociale di nazionalità, età e condizioni sociali, tale da garantire un efficace e sostenibile risultato di integrazione e convivenza.
Le proposte prevedono l’aumento progressivo del punteggio nella graduatoria per l’assegnazione di alloggi per chi ha 10, 15 o 20 anni di residenza nello stesso Comune; l’aumento di punteggio nella graduatoria per chi è presente continuativamente da più tempo in essa, senza che ad oggi abbia ancora visto soddisfatta la propria aspettativa; l’aumento di punteggio per chi vive in alloggi privati per i quali l’affitto incide almeno per un terzo sull’Isee; la possibilità di assegnare alloggi ancora da ristrutturare alle persone che sono in graduatoria anche a prescindere dalla loro posizione; l’estensione della revoca dell’alloggio e/o provvedimento di allontanamento, attualmente previsti solo nel caso di fatti riconducibili a violenza domestica, anche a qualunque individuo che si renda responsabile quantomeno per la commissione di fatti costituenti reato con dolo contro la persona o contro il patrimonio; la previsione di criteri che favoriscano negli stessi complessi condominiali di alloggi erp, un mix sociale di nazionalità, età e condizioni sociali, tale da garantire un efficace e sostenibile risultato di integrazione e convivenza.
“Con le sei proposte inviate alla Regione vogliamo dare una mano a quelle famiglie che da tanti anni risiedono a Firenze, sono in fondo alla graduatoria e non riescono ad avere l’assegnazione di un alloggio erp - ha spiegato il sindaco -. Inoltre, vogliamo che l’integrazione tra italiani e stranieri avvenga in modo più equilibrato e graduale per evitare la formazione di ghetti sociali nei condomini popolari e vorremmo che, nel caso di reati molto gravi contro il patrimonio e la persona, si abbia la possibilità di sospendere o ritirare l’alloggio ai responsabili. Una comunità fa un patto di solidarietà con un individuo che ha bisogno d’aiuto - ha continuato -: gli dà aiuto e supporto, e quindi anche una casa, ma quando quell’individuo delinque in modo grave, attaccando la stessa comunità che vuole aiutarlo, viene meno il patto di solidarietà. Ci auguriamo che la Regione accolga le nostre proposte che mirano a un equilibrato modello di integrazione e accoglienza”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa