In 5mila contro Buscemi assessore alla cultura: contro di lui il risarcimento per stalking
Oltre 5mila sostenitori della petizione che chiede la rimozione di ogni incarico pubblico a Palazzo Gambacorti per Andrea Buscemi, noto attore teatrale nominato assessore alla cultura a Pisa nella neonata giunta guidata da Michele Conti. I motivi sono la condanna al risarcimento per stalking di Buscemi nei confronti della ex compagna. In appello Buscemi fu assolto perché all'epoca la legge non prevedeva tali reati. È in salita dunque il percorso della nuova consiliatura di centrodestra a Pisa. Il sindaco ha affermato sulle colonne del Tirreno che 'valuterà la questione'. L'assessore Giovanna Bonanno ha affermato che questa è una "polemica sterile". Questo il testo della petizione lanciato su Change.org.
"Siamo indignati dalla scelta di Andrea Buscemi come assessore alla cultura. Pisa non se lo merita!
Il suddetto è stato riconosciuto colpevole del reato di stalking secondo la sentenza della Corte d’appello di Firenze emessa in data 30 maggio 2017 che “lo condanna al risarcimento dei danni a favore della parte civile”, oltre a “rifondere alla parte civile le spese di difesa”, cioè tutte le spese del primo processo e di quello d'appello.
Nella sentenza sono descritti i fatti che hanno portato il giudice alla condanna: violenze fisiche, pedinamenti, continue telefonate, ricatti, pressioni, minacce e violenze fisiche alle vittime (sono più di una) e ai testimoni. L’abbondanza delle prove testimoniali e documentali rendono conto delle gravi violenze agite verso le sue ex compagne, protratte per oltre 15 anni, e rilevano chiaramente la condotta aggressiva e manipolatrice del soggetto.
A carico del politico sono state emesse anche misure cautelari di divieto di avvicinamento a due testimoni. Nella sentenza d'appello, infatti, è riportato testualmente: "l'istruttoria dibattimentale ha fatto emergere reiterati atti persecutori messi in atto dall'imputato" e ancora “l’imputato nel corso del procedimento penale si è reso responsabile di condotte di minaccia ai danni di due testi per indurle a non testimoniare, a seguito delle quali il giudice per le indagini preliminari ha emesso un divieto di avvicinamento alle predette testi in relazione ai reati di cui agli articoli 377 e 610 del codice penale”.
Il primo cittadino della nostra città non può in nessun modo ignorare questi comportamenti riguardanti un candidato della sua lista, così come sono ampiamente descritti negli atti giudiziari.
Se lo fa, viene meno la sua credibilità. Se lo fa, ammette un uomo maltrattante ad un ruolo istituzionale, e con questo gesto legittima la violenza stessa a livello istituzionale.
Pisa è una città dalle profonde tradizioni culturali e con una visibilità di respiro internazionale. Noi vogliamo che i politici rispecchino le qualità etiche dei cittadini che rappresentano e che possano valorizzare le risorse culturali del nostro territorio.
Chiediamo quindi che Andrea Buscemi non sieda in consiglio comunale e che non ricopra nessuna carica pubblica perché la sua condanna influenzerebbe negativamente l'immagine di Pisa e di tutti i pisani.
Diritti in comune: "No alla cultura maschilista"
Vogliamo le dimissioni di Andrea Buscemi, nominato dal Sindaco assessore alla cultura.
Si tratta di una persona che ha evitato una condanna penale per stalking a causa della prescrizione del reato. Lo dimostra e lo conferma anche il fatto che è stato condannato al risarcimento dei danni e alle spese. Non solo, nel processo è emerso che Buscemi ha minacciato due testimoni per indurle a non testimoniare, tant'è che il giudice per le indagini preliminari ha stabilito il divieto di avvicinarle.
Siamo letteralmente indignate e indignati che si sia anche solo potuto pensare di candidarlo, figuriamoci addirittura sceglierlo come assessore!
Questa nomina indica che il nuovo Sindaco non ha la più pallida idea di cosa sia la violenza esercitata sulle donne attraverso mille comportamenti che ledono la loro libertà impedendo il diritto alla loro piena e pari cittadinanza. Non ha la più pallida idea di come tali comportamenti non siano casuali, dettati da stati emotivi incontrollati, ma siano logicamente conseguenti all'idea che, semplicemente, le donne siano persone di serie B e sia quindi normale esercitare violenza nei loro confronti, ai più diversi gradi. E' falso e inutile scandalizzarsi per coloro che vengono uccise dai loro compagni se non ci si scandalizza, non si sanziona e non si agisce per superare la cultura che sottende a questi atti, che è la stessa identica per la quale Andrea Buscemi si è reso protagonista di atti persecutori verso la sua ex compagna e di minacce verso le due testimoni.
Ancora: mantenere un assessorato alle pari opportunità in questo quadro è ipocrita se non addirittura insultante: si può pensare davvero di prendere in giro così tutta la cittadinanza e il sensibile mondo delle differenze?
Quello del Sindaco è un atto gravissimo e inaccettabile in sé, perché non si è curato del risultato di un processo penale, ma anche e soprattutto per la cultura profondamente maschilista che dimostra, che viene elevata ad atto politico fondamentale per il governo della città.
Non c'è molto da dire: Andrea Buscemi non può fare l'assessore. Noi faremo tutto quello che possiamo per impedirlo, raccogliendo la sollecitazione che sta arrivando da tantissime donne e tantissimi uomini della città.
Nardini (PD): "Conti faccia retromarcia"
«Buscemi non può fare l’Assessore alla Cultura, il Sindaco di Pisa faccia retromarcia sulla sua nomina. Com’è noto la Corte d’Appello ha riconosciuto la condotta persecutoria di Buscemi nei confronti di una donna e pur non potendo emettere una sentenza di condanna perché il reato non era previsto dalla legge prima del 2009 ed era comunque prescritto per i fatti successivi, lo ha condannato a risarcire i danni morali alla donna che, per la Procura di Pisa, fu il bersaglio di quello che avrebbe potuto essere l’autore di un manuale dello stalking, come riportarono le cronache a suo tempo. Un personaggio del genere sarebbe impresentabile come candidato a qualsiasi carica elettiva, figuriamoci come assessore comunale. Una cosa davvero indigesta ed offensiva per una città dalle tradizioni democratiche e da sempre dalla parte dei diritti e del rispetto per le donne, come Pisa. Per queste ragioni ho firmato la petizione promossa da Elisabetta Vanni su change.org. Non assumo questa posizione perché oggi a Pisa si è insediata una maggioranza di centrodestra: chi mi conosce sa bene che l’avrei fatto nei confronti di qualsiasi amministrazione, di ogni segno politico, che avesse assunto decisioni simili. Michele Conti dimostri di essere il sindaco di tutta la città e raccolga la richiesta degli oltre 5mila cittadine e cittadini che hanno già firmato la petizione per richiedere la sostituzione in giunta di Buscemi. Questo, costituisce il peggiore inizio che potevamo immaginare della nuova guida dell’amministrazione comunale pisana».
Così Alessandra Nardini, consigliera regionale del Pd, sulla petizione che chiede al sindaco di Pisa di rimuovere Andrea Buscemi da assessore alla Cultura.