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Immobili storici, Amato (PaP): "Firenze rottamata e svenduta, fermare la variante urbanistica"

Miriam Amato (foto da Facebook)

“La Variante deve essere respinta”. La richiesta viene da architetti e urbanisti con la presentazione di 14 Osservazioni alla delibera adottata e depositate nei prossimi giorni alla Direzione Urbanistica. Appello sottoscritto online da 1.099 persone

“Firenze può dire addio alla tutela degli immobili storici e l'amministrazione comunale spiana la strada alla speculazione immobiliare nel centro storico, se a settembre verrà approvata definitivamente la Variante al Regolamento Urbanistico, che elimina di fatto il restauro, sostituendolo con la ristrutturazione edilizia”. Lo afferma Miriam Amato, consigliera comunale aderente a Potere al Popolo, durante la conferenza stampa tenuta oggi insieme agli urbanisti e architetti dell'Università di Firenze Giorgio Pizziolo, Roberto Budini Gattai e Antonio Fiorentino, che, insieme ad altri appartenenti al Laboratorio politico “perUnaltracittà” (fra i quali Ornella De Zordo e Ilaria Agostini), presenteranno 14 osservazioni alla delibera adottata, depositandole alla Direzione Urbanistica. “Abbiamo anche lanciato un appello – aggiunge Amato – e abbiamo raccolto 1.099 firme online contro la rottamazione e la svendita di Firenze, che si avrà con l'approvazione definitiva di questa delibera di Variante. Fra i pezzi più pregiati che saranno suscettibili di ristrutturazione edilizia tout court, senza limitazioni si precisa nella delibera: dalla Villa di Rusciano alla Manifattura Tabacchi, dall'ex Teatro Comunale all'ex Cassa Risparmio di via Bufalini, dalla Fortezza da Basso alle ex Grandi Officine Riparazioni, dall'ex caserma Cavalli del Cestello all'ex caserma Ferrucci di S. Spirito, dall'ex Caserma Redi di via Micheli all'ex Palazzo delle Poste. Non è un caso che molti di essi corrispondano alle “Aree di Trasformazione” del RU e altre siano anche presenti nei Piani di alienazione”.
“La Variante Urbanistica deve essere soppressa e respinta” dicono i tre urbanisti e architetti, riferendo della prima Osservazione che si apprestano a presentare, insieme alle altre che dovranno essere “controdedotte” dagli uffici comunali in una successiva delibera di Consiglio di approvazione della Variante stessa. “La Variante affida in maniera perversa la “tutela” del patrimonio storico architettonico della città – scrivono Pizziolo, Budini Gattai e Fiorentino nell'Osservazione – agli interventi di ristrutturazione edilizia. E nonostante l’introduzione di alcune limitazioni, la manomissione degli immobili storici, così come prevista, è dirompente, può operare in profondità ed anche in maniera irreversibile. Scavare case e palazzi, frazionare e soppalcare gli edifici tutelati, mantenerne solo in parte le facciate e inserire al loro interno nuove strutture e nuove funzioni è solo una parte di quanto potrà accadere se la Variante del Regolamento Urbanistico dovesse essere approvata”. “La variante presentata – si sottolinea ancora nella prima osservazione – si inserisce nelle altre iniziative territoriali di scala metropolitana, quali il Piano di Castello e le previsioni per l'Aeroporto. Insieme vengono a formare un intervento che provoca la distruzione di tutte le risorse e delle ultime riserve ecologiche dell'intera città metropolitana, a favore di un intervento speculativo di dimensioni gigantesche. Anche per queste motivazioni la Variante deve essere respinta in toto” concludono Pizziolo, Budini Gattai e Fiorentino.

“Poi vanno ricordati alcuni aspetti – sottolinea la consigliera Amato – non c’è una normativa di riferimento che legittimi la nuova definizione adottata dal Comune di Firenze: “ristrutturazione edilizia con limitazioni”. La delega alla Sovrintendenza sugli immobili di sua competenza è una deroga al principio costituzionale di pianificazione del territorio che compete al Comune. La conseguenza diretta di questa delibera sarà la gentrificazione, cioè l’espulsione dei residenti del centro storico, senza adeguate infrastrutture rispetto alle trasformazioni indotte, con l’alterazione dell’intero sistema strutturale della città metropolitana” conclude Amato.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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