Frs: "Approvato un atto che avvicina Firenze a Sollicciano"
Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi e Tommaso Grassi e della consigliera Donella Verdi
"Esprimiamo grande soddisfazione per l’atto che abbiamo presentato, e che è stato poi fatto proprio da tutte le commissioni che lo hanno discusso e approvato dal Consiglio Comunale di Firenze. È un atto con il quale abbiamo voluto porre l’attenzione sulle numerosissime criticità che affliggono il carcere di Sollicciano, la sua popolazione (fatta di lavoratori e lavoratrici, volontariato, detenute e detenuti) e chi lo frequenta, indicare alcune priorità di intervento, a realizzare gli impegni che abbiamo preso come Consiglio Comunale, e infine fare un richiamo agli organismi superiori che hanno diretta competenza sulla struttura.
Fra gli impegni che ci siamo assunti e che vogliamo portare in fondo la riorganizzazione del TPL per avvicinare il carcere alle città di Firenze e Scandicci, per rendere più semplice arrivare a Sollicciano con i mezzi pubblici. Abbiamo impegnato il sindaco e la giunta affinché si trovi un immobile del Comune di Firenze da mettere a disposizione per l’istituto della semilibertà, il cui impiego auspichiamo sia sempre più ampio, nonché per rafforzare ed ampliare l’offerta di misure alternative in collaborazione con gli enti territoriali, e velocizzarne gli iter realizzativi.
Abbiamo chiesto che venga istituito il premio Zuppa, proposto dal sindaco ma rimasto lettera morta, per l’erogazione di borse di studio per detenute e detenuti meritevoli, intitolato appunto a Nicola Zuppa, insegnante di Sollicciano recentemente scomparso.
Abbiamo chiesto di potenziare la collaborazione con le realtà educative e formative, scuole ed associazioni, per promuovere la funzione rieducativa e il reinserimento sociale, ed avvicinare la città al suo carcere.
Abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, che si facciano prima possibile interventi radicali di sanificazione impiantistica termico-idraulica ed energetica, per rendere vivibile un luogo malsano che rende la vita insostenibile indiscriminatamente per chi ci lavora, ci fa volontariato, o vi è recluso.
Infine, lavorare per l’inserimento lavorativo e per migliorare l’affettività e il mondo di relazioni di detenute e detenuti, specie per quanto attiene alle famiglie ed ai figli.
Entro l’anno la giunta sarà chiamata a relazionare in aula, e per quanto ci riguarda eserciteremo la nostra funzione di controllo con il massimo impegno perché in tale occasione si possano depennare almeno i punti che riguardano le nostre competenze come Comune di Firenze, per il nostro carcere, per la nostra città".
Fonte: Comune di FIrenze - Ufficio Stampa