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Scienziati a confronto a Firenze sulle cellule coinvolte nelle patologie croniche

Un convegno che mette a confronto i più prestigiosi scienziati italiani sulle cellule extraneuronali che rappresentano il 70% del sistema nervoso e sono determinanti nei meccanismi fisiologici e patologici della funzionalità nervosa. Si tratta delle cellule della glia a cui la natura affida un compito di protezione e supporto dei neuroni e che allo stesso tempo, se danneggiate, diventano temibili amplificatori di malattia. Negli ultimi anni l’attenzione della comunità scientifica su questo tipo di cellule sta crescendo rapidamente, fino a prevedere nuove possibilità terapeutiche per il trattamento di patologie che ancora non hanno una cura.

Tutti temi che saranno trattati nel corso della giornata di studio che si terrà venerdì 29 giugno, dalle 9 presso l’Aula magna del Rettorato in piazza San Marco 4 a Firenze. L’evento è organizzato dalla prof.ssa Carla Ghelardini e dal dott. Lorenzo Di Cesare Mannelli, farmacologi del dipartimento Neurofarba dell’Università degli Studi di Firenze, e vede la partecipazione degli esperti più rappresentativi sul panorama nazionale impegnati sull’argomento.

Saranno dibattute le più recenti acquisizioni in merito al funzionamento delle cellule gliali, alle loro relazioni con gli altri tipi cellulari e al loro ruolo nei processi cerebrali superiori. Inoltre saranno analizzate le alterazioni gliali presenti in patologie nervose di grande impatto medico e sociale come il dolore cronico, l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla e l’epilessia che nel loro insieme colpiscono ogni anno 4,5 milioni di italiani.

“Si tratta di cellule essenziali per la funzione nervosa delle quali ogni giorno impariamo a conoscere nuove capacità” – affermano la prof.ssa Carla Ghelardini e il dott. Lorenzo Di Cesare Mannelli che aggiungono “Il dibattito scientifico tra gli esperti presenti al convegno rappresenterà un tassello importante nel intenso lavoro di ricerca e studio verso l’individuazione di nuove possibilità terapeutiche per il trattamento di patologie fino a oggi incurabili”.

Fonte: Ufficio Stampa

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