Consiglio Regionale, tra i temi toccati: sanità, parco di San Rossore, viabilità e trasporti
Parco San Rossore: via libera bilancio preventivo economico 2018-2020
Il Consiglio regionale approva a maggioranza. Contro Forza Italia e Lega. Astenuto il Movimento 5 stelle. Il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd): “Buone notizie. Conti in equilibrio e con piano investimenti, possibile salto di qualità per rilancio sociale ed economico”
Via libera a maggioranza al bilancio preventivo economico 2018-2020 dell’Ente Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Il Consiglio regionale si è espresso con i voti a favore di Pd, Art1/Mdp e Sì – Toscana a sinistra. Ha votato contro Forza Italia e Lega. Si è astenuto il Movimento 5 stelle.
Ad illustrare l’atto, il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) che ha commentato i numeri “in equilibrio” e ha parlato di “buone notizie” per un parco che ha attraversato notevoli difficoltà ed un commissariamento ad acta. “Con il piano di investimenti è possibile quel salto di qualità che serve al parco per diventare strumento di promozione del territorio sia da un punto di vista sociale che economico” ha osservato Baccelli.
In sede di dibattito e dichiarazione di voto il capogruppo Sì – Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha confermato quanto già dichiarato in commissione: “Riconosciamo il lavoro fatto. L’uscita dal caos è oggettiva e gli investimenti scritti confermano il lavoro virtuoso e quella visione di sistema dei parchi regionali che deve essere perseguita”. Questa nuova impostazione, a detta del capogruppo, “scongiura anche quelle ipotesi di riperimetrazione e depauperamento ventilate”.
Voto di astensione è stato invece annunciato dal consigliere del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli: “Ci sono aspetti positivi, ma siamo ancora molto lontani dagli obiettivi minimi che si dovrebbero raggiungere” ha osservato aggiungendo che “c’è ancora molto da fare”.
Un no deciso è invece arrivato dal capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, che sul bilancio ha una “visione diversa”. “Gli investimenti elencati sono insufficienti rispetto alle necessità” e riferendosi in particolare al progetto di realizzazione del cosiddetto ‘tubone’ per portare nel lago di Massaciuccoli le acque del Serchio, si è interrogato sulla “fine fatta dai 18 milioni previsti”. In “controtendenza” con quanto dichiarato da altri consiglieri in aula, Marchetti ha rilevato che i problemi dell’Ente sono “ben altri” e rilevato quanto sia “riduttivo fermarsi solo ai numeri”.
Sul progetto per il completamento della tutela delle risorse idriche di Massaciuccoli ricordato da Marchetti, è intervenuto il presidente Baccelli che ha ricordato la mozione unanime approvata ad aprile del 2017. “Passi avanti per un intervento meno impattante, costoso e realizzabile ne sono stati fatti”. Invitando il capogruppo di Forza Italia a “riportare la discussione nel merito del provvedimento” e non rischiare così di “confondere l’acqua dolce con quella salata”, Baccelli ha rilevato che la fase in atto “è nuova, tanto dal punto di vista del parco che del lago”.
Voto contrario è arrivato anche dalla capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, che ha analizzato le voci di entrata e di uscita del bilancio. Sulla prima ha stigmatizzato l’importo relativo agli affitti giudicato “troppo alto rispetto agli anni passati”. Sul fronte uscite ha invece osservato che la voce più consistente riguarda la spesa del personale, mentre “sono poche” le risorse destinate all’agricoltura e all’allevamento. Sulle problematiche del “morente” Lago di Massaciuccoli, la capogruppo ha osservato come in tre anni “nulla sia stato fatto”. “Occorrono scelte ben diverse per rilanciare parco, tenuta e lago” ha detto.
Il bilancio preventivo economico 2018-2020 e il Piano degli investimenti
Il valore della produzione per il 2018 è pari a 4milioni 864mila 630 euro con una variazione del 18,75 per cento sul 2017 fermato a 4milioni 96mila 361. Il 2019 ammonta a 5milioni 25mila 682 e il 2020 segna 4milioni 992mila 453. Il costo della produzione per il 2018 è pari a 4milioni 736mila 655 con una variazione del 19,36 per cento sul 2017 quando era pari a 3milioni 968mila 383. Il 2019 è, invece, pari a 4milioni 894mila 108, il 2020 segna 4milioni 857mila 170.
Organizzato anche il Piano triennale degli investimenti per un ammontare complessivo di 5milioni 382mila 256 Euro. Tra gli interventi programmati 4milioni 200mila sono per la tenuta di San Rossore e in particolare per interventi di manutenzione straordinaria della rete di distribuzione idrica (370mila euro), per la realizzazione di impianti legati all’attività agricola (90mila), per il restauro conservativo del ponte di legno sul fiume Morto (170mila), per il restauro manutentivo interno ed esterno della villa del Gombo (500mila).
Fuori dalla tenuta sono previsti interventi per opere forestali (circa 410mila euro), per l’area marina protetta della Meloria (224mila) in particolare per la predisposizione e il posizionamento dei segnalamenti marini per la delimitazione delle zone di riserva generale e di protezione, poco più di 163mila euro.
Bilancio preventivo parco Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, ok dal Consiglio regionale
Baccelli (Pd): “Avvio di un percorso nuovo, verso un salto di qualità”
Il presidente commissione Ambiente illustra il provvedimento durante la seduta odierna dell’assemblea toscana esprimendo la sua soddisfazione
Parere favorevole del Consiglio regionale al bilancio preventivo economico dell’Ente parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, già adottato dal Consiglio direttivo dell’ente lo scorso marzo. A illustrare in aula il provvedimento Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente, territorio e infrastrutture.
“Un atto importante che sancisce l’inizio di un percorso nuovo per una gestione ottimale del parco. – ha spiegato Baccelli - Il valore della produzione per il 2018 è pari a 4milioni 864mila 630 euro con un aumento del 18,75 per cento sul 2017, fermato a 4milioni 96mila 361. Il 2019 ammonta a 5milioni 25mila 682 e il 2020 segna 4milioni 992mila 453. Le nuove entrate sono dovute a maggiori ricavi per vendita di fauna e legno e per maggiori ingressi e biglietti. Decisive diverse azioni che rientrano nel Piano triennale degli investimenti a cui fanno fronte risorse complessive per 5milioni 382mila 256 Euro. Nell’ambito degli interventi programmati 4milioni 200mila sono per la tenuta di San Rossore e in particolare oltre 3 milioni per interventi sulle Cascine Vecchie e Nuove, poi 500 mila euro per il restauro manutentivo interno ed esterno della villa del Gombo e interventi di tipo forestale, tra gli altri oltre 220 mila euro per il ripristino della pineta di pino marittimo a Torre del Lago. Già dallo scorso anno avevamo messo un punto necessario per poter ripartire col piede giusto e affrontare i problemi che nessuno ha mai nascosto ma che esigevano mai come prima serietà e impegno. Il bilancio preventivo è ambizioso e ottimista, certo, ma rappresenta l’approccio più opportuno. Questo piano di investimenti consente una concreta valorizzazione e promozione del parco e va a definirne una fruizione improntata allo sviluppo turistico, culturale e economico. Finalmente un salto di qualità”.
Trasporti: interrogazione sul contratto ponte Tpl su gomma
L’assessore Vincenzo Ceccarelli risponde in aula all’interrogazione di Giacomo Giannarelli (M5S)
Sul contratto ponte per il trasporto pubblico locale, il consigliere Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle) interroga la Giunta regionale per conoscere, tra l’altro, “come sta avanzando l’attivazione del sistema Avm (Automatic vehicle monitoring, consente di monitorare diverse grandezze relative ai veicoli in movimento) e a quanto ammonta attualmente la copertura rispetto all’intero territorio regionale”; se dal primo luglio “sarà confermata l’attivazione della ‘comunità tariffaria regionale’, che prevede importi omogenei in tutta la regione e costo del biglietto urbano dei capoluoghi a 1,50 euro, dei centri urbani minori a 1,20, con allineamento della tariffe extraurbane alle attuali ferroviarie”; per quale ragione nel contratto ponte non sia stata prevista “la possibilità di poter effettuare, da parte degli utenti, l’intermodalità fra i vari mezzi di trasporto con lo stesso biglietto”.
“Gli apparati Avm sono stati istallati su tutti i bus”, ha esordito l’assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli, “quindi rimangono esclusi solo un numero molto limitato di bus, complessivamente 113 pari al 3,8 per cento dell’intera flotta, appartenenti alle aziende minori che svolgono servizio nel bacino di Siena”. E continuando a rispondere ai diversi quesiti dell’interrogazione: dal 1° luglio è confermata l’attivazione della “comunità tariffaria regionale”; “il biglietto unico sarà possibile con il nuovo contratto che sarà firmato con l’Azienda aggiudicataria della gara del Lotto unico regionale, che ne costituisce una delle principali novità e modalità di rendere ancora più fruibile il Tpl toscano”.
“Soddisfatto della risposta puntuale” si è dichiarato il consigliere Giannarelli, affermando che la Giunta regionale sta seguendo con grande attenzione questa fase di passaggio. Il consigliere ha tuttavia espresso “perplessità” su alcune “situazioni delicate, dove lavoratori e utenti lamentano servizi non all’altezza”.
Livorno, Gruppo Gedi: mozione di Forza Italia chiede ricollocamento di 29 lavoratori centro stampa
Presentata dal capogruppo Maurizio Marchetti, votata all’unanimità, impegna la Giunta a riferire ogni tre mesi sugli sviluppi della vertenza. Preservare tessuto occupazionale in un territorio già fragile
Le trattative sulla chiusura del centro di proprietà della Gedi Printing spa di Livorno, che stampa i quotidiani Il Tirreno e La Repubblica, sono stati oggetto della mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
L’azienda ha comunicato la volontà di lasciare Livorno il prossimo novembre e di spostarsi alla tipografia de La Nazione a Firenze. L’operazione coinvolge i 29 lavoratori poligrafici attualmente impiegati e sui quali la Regione si è già attivata attraverso l’intervento del consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini. Lo scorso 13 giugno, durante un incontro con le Rsu dell'azienda e per assicurare la tutela dell’occupazione e di diritti dei lavoratori, Simoncini ha assicurato la disponibilità a supportare le organizzazioni sindacali nel confronto con l'azienda.
La mozione presentata da Marchetti – e condivisa dal consigliere Francesco Gazzetti (Pd) - che ha anche apportato alcuni emendamenti, impegna la Giunta a proseguire nell’opera di attenzione e monitoraggio delle trattative, anche prendendo parte con propri rappresentanti agli eventuali tavoli istituzionali nazionali. L’obiettivo è quello di assicurare la piena ricollocazione dei 29 lavoratori, attraverso soluzioni che compromettano il meno possibile la vita familiare e professionale.
L’esecutivo toscano è inoltre chiamato a riferire trimestralmente sugli sviluppi della vertenza e sulle azioni che verranno intraprese per preservare la tenuta del tessuto occupazionale in un territorio, si legge nel testo, già fragile sotto questo profilo.
Sanità: interrogazione su privatizzazione in Toscana
L’assessore Vincenzo Ceccarelli risponde in aula all’interrogazione di Andrea Quartini (M5S)
L’Ausl Toscana centro – scrive il consigliere Andrea Quartini (Movimento 5 stelle) – “ha recentemente deciso di esternalizzare a privati il servizio di ecografia (ma anche quello di visite cardiologiche, dermatologiche, ortopediche e oculistiche”, affidando così a privati “compreso il mondo del non profit, lo svolgimento di 36mila ecografie e altrettante visite”, che l’ospedale non sarebbe in grado di garantire per via delle lunghe liste di attesa. Per sostenere il costo di tale esternalizzazione, scrive ancora il consigliere, “l’Asl ha disposto un investimento di 2,8milioni di euro per un anno”.
Quartini interroga la Giunta regionale per sapere “per quale motivo l’Asl Toscana centro sia costretta a esternalizzare, con un costo di quasi tre milioni l’anno, servizi in particolar modo di ecografia, piuttosto che portare a pieno regime l’utilizzo di macchinari, migliorare e potenziare l’orario di erogazione del servizio, procedere a implementare il proprio organico e riqualificare tutto il sistema sanitario pubblico, al fine non soltanto di efficientare le erogazioni di servizi pubblici, ma anche di addivenire – alla fine – ad un minor costo per le casse pubbliche”.
L’assessore Vincenzo Ceccarelli ha risposto in aula, sulla nota dell’assessore alla Sanità Stefania Saccardi, riportando le varie fasi del progetto sperimentale dell’aprile scorso, per arrivare a progetti coerenti con le esigenze aziendali. “L’azienda si sta impegnando a garantire una maggiore offerta di prestazioni da parte delle strutture sanitarie del privato accreditato che – ha concluso Ceccarelli – ormai da molti anni devono rispondere agli stessi criteri di accreditamento delle strutture del servizio sanitario pubblico”.
“Molto insoddisfatto della risposta” si è dichiarato il consigliere Quartini, “per la procedura inadeguata e insufficiente che squalifica il servizio sanitario pubblico, tendendo a smantellarlo”. “Si sta navigando a vista – ha dichiarato – si vanno ad acquistare servizi nel privato senza alcuna strategia, contribuendo all’agonia del servizio sanitario, che è vicino al collasso”.
Viabilità regionale: via libera a legge per rispettare termini utilizzo stanziamenti e non perdere 106 milioni sbloccati a gennaio
Il Consiglio regionale approva a maggioranza. Contraria la Lega. Astenuti M5s, Sì, Tpt, Fi, Fdi. Prevista la possibilità che l’approvazione del progetto in conferenza dei servizi costituisca variante agli atti di governo del territorio. Si interviene per accelerare lavori su opere strategiche. Respinto emendamento Marcheschi per concedere alle amministrazioni comunali 15 giorni di tempo per esprimere un parere sulle varianti
Il rispetto dei termini di utilizzo degli stanziamenti (delibera Cipe del 10 agosto 2016 numero 25), relativi alle infrastrutture viarie della Toscana, induce alla modifica della normativa in materia di pianificazione del territorio. Modifica che prevede la contestuale variante degli strumenti urbanistici al momento dell’approvazione dei progetti in conferenza dei servizi.
Sono questi i capisaldi della proposta di legge sulla viabilità regionale e gli accordi di programma per le opere pubbliche di interesse strategico che il Consiglio ha approvato a maggioranza. Ha votato contro la Lega. Astenuti Movimento 5 stelle, Sì – Toscana a sinistra, Gruppo misto/Tpt, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La Regione, per effetto del riordino delle funzioni provinciali (legge 22/2015), ha competenza diretta in tema di realizzazione di opere sulla viabilità. La legge interviene per scongiurare la revoca delle risorse previste e riprogrammate del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), comprese quelle in corso di pubblicazione. Risorse sbloccate a partire da gennaio 2016 e consistenti in oltre 106 milioni. Entro il 31 dicembre 2019, infatti, dovranno essere già stati aggiudicati gli appalti dei lavori. Da qui la possibilità che l'approvazione del progetto delle opere previste in conferenza dei servizi possa costituire contestuale variante agli atti di governo del territorio.
Per snellire e semplificare le procedure, si interviene sugli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica dei Comuni consentendo di apportare varianti attraverso gli accordi di programma, previsti dalla legge 35/2011 (Misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private) anche per le opere di interesse strategico regionale, che insistono su aree all'esterno del territorio urbanizzato.
Sul testo, illustrato dal presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd), si è articolato un lungo dibattito durante il quale è stato respinto l’emendamento presentato dal presidente del gruppo Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi. Tale emendamento richiedeva l’inserimento (al comma 1 dell’articolo 1) di un termine di 15 giorni da concedere alle amministrazioni comunali per esprimere un parere su eventuali varianti agli atti di governo del territorio. Un tentativo, ha spiegato lo stesso Marcheschi, di “buon senso” sostenuto anche dal consigliere del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli che ha ricordato la legge vigente (65/2014) e in particolare l’articolo 34 che fissa un termine per la presentazione di osservazioni. “Questo è il vero nodo: individuare un limite temporale” ha spiegato.
In risposta al contenuto dell’emendamento è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Vincenzo Ceccarelli che ha parlato del rischio di “incidere sulle regole che stanno alla base della conferenza dei servizi. In tutti i casi – ha aggiunto – in quella sede siedono e partecipano anche i sindaci che esprimono un parere”. “Garantisco che non si sottrae democrazia, semmai si semplificano e snelliscono le procedure” ha aggiunto ricordando, a tale conferma, anche il parere favorevole e unanime del Consiglio delle autonomie locali.
In sede di dichiarazione di voto Giannarelli ha annunciato l’astensione pur “comprendendo le ragioni dell’atto”. “La necessità di sburocratizzare e snellire l’iter è pacifica, ma questo non può voler dire semplificare al ribasso”. Per il consigliere la strada giusta sarebbe una “riforma di tutte le norme regionali in materia” e dovrebbe passare per un “aumento del personale, assicurando loro tutela e qualificazione”. E sulle possibilità date alla conferenza dei servizi, Giannarelli ha manifestato perplessità anche per il potere di espressione su “terreno non urbanizzato e terreni agricoli”.
“Per non rischiare di perdere risorse si forza la mano. A me pare una sorta di commissariamento della Regione nei confronti dei Comuni e mi interrogo sulla sua legittimità” ha dichiarato la capogruppo della Lega Elisa Montemagni. Rivendicando il compito di “agevolare le amministrazioni periferiche, snellire le procedure perché c’è bisogno di fare”, la capogruppo ha comunque “compreso” lo spirito delle modifiche, ma ha ricordato anche il “grande ritardo sulle opere accumulato”.
Sul punto già sollevato di “automatismo” della conferenza dei servizi si è espresso anche il capogruppo di Sì – Toscana a sinistra Tommaso Fattori: “Siamo perplessi. Ci pare una diminuzione del coinvolgimento dei Comuni peraltro già espropriati con la legge precedente” ha detto stigmatizzando che “quella in discussione va anche oltre, estromettendo il Consiglio regionale”.
Condivisione sullo spirito, ma critiche per “dover lavorare sempre in urgenza” sono state sollevate da Monica Pecori (Gruppo Misto/Tpt) che si è dichiarata d’accordo a scongiurare la perdita di risorse, ma ha stigmatizzato il “taglio completo della rappresentanza dei cittadini”.
Favorevole allo snellimento delle procedure e per un’accelerazione si è dichiarato Maurizio Marchetti (Fi), che si è comunque interrogato sulla legittimità del provvedimento e che sui contenuti ha osservato: “Si cerca di fare un passo avanti, perché non è stato fatto abbastanza prima”. Il consigliere ha poi fatto i conti su 22 interventi strategici rilevando che lo stato di avanzamento dei lavori di 16 è a “quota zero”, tre progetti “oscillano tra l’1 e il 5 per cento”, i restanti tre sono stati realizzati “in qualche maniera”.
“Siamo passati da una fortissima critica alla legge obiettivo, a quella regionale del 2011 con l’inserimento di una salvaguardia per le opere strategiche indicate dal Consiglio. Abbiamo attraversato la stagione Marson (assessore all’Urbanistica nella passata legislatura ndr) durante la quale non si poteva far nulla e oggi si affronta un nuovo provvedimento legato al Piano infrastrutture e mobilità, che sfugge al controllo del Consiglio” è stata la posizione espressa da Marcheschi.
La legge entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione sul Burt.
Viabilità e accordi di programma, ok a normativa che accelera e semplifica procedure
Baccelli (Pd): “Ora determinante il passaggio in Conferenza servizi: azione utile a sbloccare opere fondamentali”
Il presidente commissione Ambiente, territorio e infrastrutture interviene per illustrare la proposta di legge Disposizioni procedurali in materia di viabilità regionali e Accordi di Programma per opere pubbliche di interesse strategico regionale. Modifiche all'art. 24 della L.R. 10 dicembre 1988, n. 88 e articolo 4 della L.R. 1 agosto 2011, n. 35, approvata dall’assemblea toscana dopo ok unanime del Cal
“Una normativa che si è resa necessaria grazie a un’opportunità straordinaria come quella della delibera CIPE del 10 agosto 2016 che ha sbloccato finanziamenti per oltre 106 milioni di euro per le infrastrutture viarie toscane, a cui si vanno a aggiungere altri provvedimenti riferiti a ulteriori risorse messe in campo dal CIPE. Obiettivo di queste modifiche di legge è rendere più celere la realizzazione di opere strategiche regionali, evitando il rischio opposto, ovvero quello della revoca dei finanziamenti,che accadrebbe se entro il 31 dicembre 2019 non si concludessero i passaggi necessari e vincolanti per l’aggiudicazione degli appalti dei lavori. Per questo il passaggio in conferenza dei servizi e l’approvazione in questa sede dei progetti va a costituire contestuale variante degli atti di governo del territorio. In poche parole diventa determinante l’utilizzo di questo strumento per proseguire nelle procedure, ottenendo così una semplificazione burocratica importante, decisiva per una realizzazione certa e rapida delle opere in questione. Con questa proposta di legge inoltre si rende possibile apportare varianti, concertate con gli enti locali, agli strumenti di pianificazione territoriale in materia di opere strategiche regionali, anche nel caso siano interessate aree o immobili esterni al perimetro del territorio urbanizzato. Finora tale possibilità non era prevista e la limitazione al territorio urbanizzato rendeva complicato operare in diverse situazioni relative alla viabilità regionale. Il risultato che si consegue è quindi ampliare le possibilità di semplificazione e snellimento procedurale in modo da velocizzare e razionalizzare le azioni necessarie alla realizzazione di infrastrutture viarie attese da tempo dai cittadini toscani. La proposta approvata oggi aveva già avuto l’ok unanime dal Consiglio delle autonomie locali”.
Così Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente, territorio e infrastrutture, illustrando in aula le modifiche di legge Disposizioni procedurali in materia di viabilità regionali e Accordi di Programma per opere pubbliche di interesse strategico regionale approvate nella seduta odierna del Consiglio regionale.
Attività estrattiva sulle Alpi apuane: il Consiglio presenta un proposta di legge al Parlamento
Lo Stato italiano disciplinerà l’attività estrattiva nel distretto Apuo-versiliese nell’esercizio della propria potestà legislativa e nel rispetto dei principi e degli istituti giuridici storicamente consolidatisi in riferimento agli agri marmiferi vicinali e alla disciplina generale di cui all’editto della Duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina del 1° febbraio 1751.
È quanto prevede una proposta di legge al Parlamento, presentata dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle e approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana.
Il capogruppo M5S Giacomo Giannarelli, nell’illustrare il testo, ha precisato che gli agri marmiferi, oggetto delle concessioni livellarie, già rilasciate dai comuni di Massa e Carrara, come pure dalle soppresse “vicinanze” di Carrara, insieme ai beni estimati di cui all’editto della Duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina del 1° febbraio 1751, appartengono al patrimonio indisponibile del Comune e l’esercizio dell’attività estrattiva avviene attraverso una concessione temporanea ed onerosa, previo esperimento di procedura di gara ad evidenza pubblica.
“A me sembra una buona strada e spero che il Parlamento possa occuparsene quanto prima ha commentato Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), annunciando il voto favorevole - Considerare i beni estimati come proprietà privata è un errore storico e un errore giuridico. Non c’è alcun diritto su beni comuni, che nasca dall’interpretazione sbagliata di un editto del 1751. Siamo oltre il privilegio dell’aristocrazia di altri tempi”.
È stato il capogruppo Leonardo Marras ad annunciare il voto favorevole del Pd, sottolineando che si cerca di tutelare un principio già presente nella legge regionale.
M5S: “Beni estimati negli agri marmiferi sono bene pubblico”
Approvata oggi dal Consiglio regionale della Toscana una proposta di legge al Parlamento presentata dal Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle che ribadisce che appartengono al patrimonio indisponibile pubblico di Massa e di Carrara i beni estimati che insistono negli agri marmiferi dei due Comuni.
“E’ una grande vittoria per il Movimento 5 Stelle – esulta Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo regionale pentastellato – La nostra proposta di legge al Parlamento riprende una sentenza della Corte costituzionale del 2016 che ha sanzionato la legge regionale sulle cave, in quanto la Regione non è competente a stabilire se tali beni estimati siano pubblici o privati. Tale decisione spetta, infatti, alla legge dello Stato. Per questo abbiamo proposto una legge d’iniziativa regionale in Parlamento, al fine di stimolare il legislatore nazionale a pronunciarsi in merito. La proposta approvata oggi in Consiglio regionale ripropone l’interpretazione di cui all’editto di Maria Teresa Cybo Malaspina del 1751, interpretazione che accoglie le tesi giuridiche di autorevoli esponenti di diritto costituzionale che affermano che la natura dei “beni estimati” è pubblica, nel senso che sono beni che appartengono al patrimonio indisponibile comunale. L’esercizio dell’attività estrattiva è quindi sottoposto a concessione temporanea ed onerosa da parte del Comune, previo esperimento di procedura di gara ad evidenza pubblica. Oggi è una giornata storica per la comunità di Carrara - conclude Giannarelli - abbiamo approvato una legge che si aspettava da 300 anni.”
Marcheschi (FdI): «Dal Pd solo spot elettorali, sui Rom nessuna volontà di cambiare»
Il Consiglio Regionale con i voti contrari di Pd, M5S, SiToscana e Gruppo Misto ha bocciato la mozione del consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi in cui si impegnava la Giunta ad abolire la fallimentare legge regionale del 2000 per l’integrazione dei nomadi e chiudere i campi Rom. A favore solo Fratelli d'Italia Lega e FI.
«Nessuna sorpresa: Rossi e il Partito Democratico alla vigilia dei ballottaggi hanno ripreso il tema della chiusura dei campi Rom che a parole dicevano di sostenere, dimenticando che da anni sono proprio loro a Governare la Regione, e poi passate le elezioni, alla prima votazione utile danno contro alla mozione che chiedeva il superamento della fallimentare legge regionale del 2000 mirata all’integrazione dei nomadi, voluta proprio dalla sinistra» lo afferma Paolo Marcheschi, presidente del gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia.
«Dopo diciotto anni possiamo affermare che il modello Toscano di integrazione dei nomadi è totalmente fallito e nessuno se ne vuole assumere la responsabilità, nemmeno chi come Rossi se ne è sempre fatto vanto – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – Un modello che oltre a non aver integrato né superato i campi, ha fallito anche per quanto riguarda i più indifesi, i bambini, a cui viene permesso di vivere in mezzo ai rifiuti, senza frequenza scolastica e che troppo spesso troviamo a fare accattonaggio, o nelle peggiori ipotesi, a rubare e prostituirsi. Il tutto quando per le normali famiglie basta non andare a prendere per due volte i figli a scuola per trovarsi le Forze dell’Ordine a casa».
«Una legge che prevede accoglienza, case, villaggi, educazione, assistenza sanitaria e corsi di lingua romanè, sostenuta con finanziamenti a pioggia su soggetti scelti dalla Regione che evidentemente hanno speso male le risorse a loro disposizione, senza arrivare ad alcun obiettivo di integrazione importante e anzi, favorendo una sorta di disuguaglianza tra nomadi e cittadini italiani e alimentando così conflitti e sentimenti di avversione. Alla luce dell'oggettivo clima attuale ho chiesto, senza successo, di ripensare la politica dell'accoglienza, dando pieno sostegno, ma non privilegio, a chi dimostra nei fatti di volersi integrare e usando tolleranza zero verso chi si approfitta della nostra disponibilità trasgredendo le normali regole di convivenza e rispetto o peggio, vivendo di reati».
«Riproveremo a battere questa strada e smascherare ancora una volta l’ipocrisia della sinistra di Governo toscana che messa con le spalle al muro dal voto dei cittadini si aggrappa ai temi degli avversari, ma che poi alla prova dei fatti rivela sempre la sua natura buonista e discriminatoria a sfavore dei cittadini perbene» conclude Marcheschi.
Razzismo: sì a presidio promosso da Rossi e Nardella, Consiglio approva mozione a maggioranza
Approvato un atto di indirizzo per condividere l’appello del presidente della Regione e del Sindaco di Firenze al presidente della Repubblica
Il Consiglio regionale della Toscana aderisce attraverso una mozione approvata a maggioranza alla manifestazione ‘Insieme contro il razzismo’ promossa dal presidente della Regione, Enrico Rossi, e dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, attraverso l’appello rivolto al presidente della Repubblica e al mondo dell’informazione. La mozione, presentata da Pd e Art.1-Mdp, a firma dei consiglieri Leonardo Marras (Pd), Serena Spinelli (Art.1-Mdp) e Monia Monni (Pd) è stata approvata con il voto favorevole dei due gruppi di maggioranza e dei consiglieri Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) e Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt); si sono astenuti il Movimento 5 stelle e il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori. Contrari gli altri gruppi di opposizione (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia).
Con la mozione, il Consiglio regionale "condivide i contenuti dell'appello” rivolto da Rossi e Nardella al presidente della Repubblica e “si impegna a partecipare assieme alla Giunta, con una propria rappresentanza regionale, al presidio contro il razzismo” fissato per questo pomeriggio alle 18, in piazza Ognissanti. Nel corso del confronto in Aula, il testo della mozione è stato modificato, con l’eliminazione, nelle premesse, di riferimenti diretti al ministro dell’Interno Matteo Salvini.
"Non si tratta di una presa di posizione contro il razzismo, ma di un attacco al ministro e segretario del nostro partito Matteo Salvini. E attraverso l’attacco a Salvini, tutti noi consiglieri regionali della Lega, veniamo accusati di essere razzisti. Si tratta di una manifestazione politica che non dovrebbe vedere coinvolte le istituzioni”, ha dichiarato in aula Elisa Montemagni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.
L’astensione del Movimento 5 stelle è stata motivata in aula da Giacomo Giannarelli: “Un conto è prendere le distanze da dichiarazioni xenofobe e razziste, ma qui stiamo parlando d’altro, si cerca di strumentalizzare la questione del razzismo per portare un attacco politico e spaccare la società toscana. Questo è inaccettabile”.
L’adesione del Consiglio regionale “è in coerenza con lo Statuto della Toscana” e incarna “la storia della Toscana, comunità da sempre aperta e accogliente”, risponde il capogruppo del Partito democratico, Leonardo Marras. Il Consiglio regionale, “come ha fatto il Consiglio comunale di Firenze”, compie un atto “di adesione collettiva che era giusto compiere”.
Il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha spiegato che l’appello “è assolutamente condivisibile, anche se ci sono tanti non detti”, ma ha rilevato un problema di “credibilità di chi lancia l’appello: non mi riferisco a Rossi, che ha sempre avuto un atteggiamento coerente, ma al sindaco Nardella, che ha spesso avuto posizioni molto diverse”.
Per il vicepresidente dell’assemblea toscana Marco Stella (Forza Italia) “si tratta di una mozione sul lessico del nuovo Governo, un’iniziativa di parte. Nessuno di noi avrebbe difficoltà ad aderire a iniziative contro il razzismo, mai ci siamo divisi in questa regione e a Firenze. Qui però siamo di fronte a qualcosa di diverso”.
Lavoro: ex TMM Pontedera, mozione unanime a sostegno dipendenti
Presentata da Pd e Art.1-Mdp. La prima firmataria Alessandra Nardini: “Non lasceremo soli i lavoratori che hanno reagito con una mobilitazione permanente pacifica e rispettosa”
“Solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori e agli esponenti sindacali” coinvolti nella vicenda della ex Tmm di Pontedera. Il Consiglio regionale della Toscana approva all’unanimità una mozione presentata dal Partito democratico e da Articolo1-Mdp, prima firmataria la consigliera del Pd Alessandra Nardini. La mozione impegna la Giunta regionale a “proseguire nell’azione di attento monitoraggio della vertenza ex TMM di Pontedera prestando, a seguito dei recenti sviluppi giudiziari della vicenda, particolare attenzione e sostegno nei riguardi della richiamata disponibilità dei lavoratori a costituirsi in impresa cooperativa, anche nella prospettiva di una complessiva tutela dei diritti e delle garanzie dei 26 lavoratori da lungo tempo impegnati a salvaguardare il posto di lavoro”.
La Tmm di Pontedera ricorda la consigliera, “è una realtà dell’indotto Piaggio che dall’agosto 2017 vive una grave crisi iniziata con l’avvio da parte della proprietà dell’iter di liquidazione e al licenziamento di ben 85 dipendenti, senza nessun preavviso. Fin da subito, i lavoratori hanno reagito con una mobilitazione permanente per protestare contro la chiusura dello stabilimento e in difesa dei posti di lavoro. Da quasi un anno, questi operai sono impegnati a impedire il trasferimento dei macchinari e del materiale del magazzino. Lo hanno sempre fatto in maniera pacifica e rispettosa”
Alessandra Nardini sottolinea come il territorio e le istituzioni si siano strette a sostegno dell’iniziativa dei lavoratori. Ora, prosegue, “ventisei lavoratori che hanno preso parte al presidio sono stati raggiunti da due distinti atti di citazione da parte del tribunale di Pisa depositati a cura dei legali del liquidatore di detta società: il primo, urgente, attiene alla richiesta di smantellamento del presidio, il secondo con richiesta di risarcimento danni per un ammontare di circa un milione di euro, con la motivazione di avere impedito il libero accesso allo stabilimento e conseguentemente il processo di liquidazione”. In questa situazione, “il Consiglio regionale deve far sentire la propria voce. Non lasceremo soli i lavoratori”.
Nell’annunciare il voto favorevole della Lega, il consigliere Roberto Salvini invita a una “riflessione più approfondita. I posti di lavoro vanno tutelati e per farlo bisogna smettere di difendere le aziende decotte, investire sulle aziende sane e valorizzare le nostre eccellenze”.
Il capogruppo Tommaso Fattori, annuncia il sostegno di Sì-Toscana a sinistra, ricordando una mozione presentata dal proprio gruppo che chiamava la Regione a un impegno finanziario “per sostenere la costituzione in cooperativa dei lavoratori Tmm. Ora si tratta di rendere più strutturale questo orientamento, anche per altre crisi aziendali”.
Fonte: Consiglio regionale