Brexit, Toscana protagonista dei rapporti con il Regno Unito
E’ di oltre 34 miliardi di euro, in netta crescita, l’interscambio commerciale dell’ultimo anno fra Italia e Regno Unito, di questi un decimo (3,8 miliardi) passa dalla Toscana, con il nostro Paese che vanta un surplus di circa 11 miliardi. Con l’Irlanda l’import-export è arrivato a quasi 6 miliardi, in grande crescita nell’ultimo anno (+13,8%) e la Toscana che ha una quota superiore al 5%. E’ partendo dalla realtà di questi numeri e di fronte allo scenario dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea fissata per il 29 marzo 2019 che la Camera di Commercio italiana per il Regno Unito (ICCIUK), con il patrocinio di Camera di Commercio, Comune e Città metropolitana di Firenze, ha organizzato il Forum Italy-UK-Irlanda venerdì 29 giugno alle 9 nell’auditorium di piazza Mentana a Firenze. Un evento con la collaborazione della Camera di Commercio britannica in Italia e il supporto della Fondazione CR Firenze.
Fra gli altri, parteciperanno alla mattina di discussioni l’ambasciatore irlandese a Roma Colm Ó Floinn, il responsabile del dossier EU Exit all’ambasciata britannica a Roma Jakob Lund, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, la vicensindaca di Firenze Cristina Giachi, il presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi e il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori, insieme a esponenti del mondo imprenditoriali, ai senatori Laura Garavini, Vito Rosario Petrocelli e al sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi.
I panel tecnici dopo l’intervento iniziale di Massimo Messeri verteranno su sanità, cibo e turismo, manifattura, settore bancario e finanziario, cultura e innovazione. Chiuderà la mattinata il presidente di ICCIUK Leonardo Simonelli. Al centro della discussione come rafforzare la competitività delle imprese in un momento in cui sembrano vincenti le strategie «glocal», che puntano a valorizzare le opportunità della globalizzazione pur tutelando identità, tradizioni e realtà locali, e le testimonianze delle aziende che sono riuscite a consolidare gli storici legami con il Regno Unito e quelli più recenti, ma in costante crescita, con la Repubblica d’Irlanda.
Fra i settori dove gli scambi sono maggiormente attivi fra il nostro Paese e la Gran Bretagna nell’export il tessile, l’abbigliamento, la pelle, gli accessori (13,3% del totale) e i prodotti alimentari (13,1%), nell’import i mezzi di trasporto (22,9%), il farmaceutico (10,3%) e il chimico (9,2%). Con l’Irlanda è il settore farmaceutico il più vivace: rappresenta il 51,3% nell’import e il 40,5% nell’export, seguito dal chimico (16,1% nell’import, 12,4% nell’export).
Fonte: Ufficio stampa