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Toscana Energia, le opposizioni: "Il Comune di Firenze non è lungimirante"

“Una scelta folle, assolutamente non condivisibile, quella dell’amministrazione comunale fiorentina, che ha scelto di favorire l’acquisizione da parte dei privati delle reti di distribuzione del gas nella nostra regione, piuttosto che tutelare la proprietà pubblica delle stesse. Peccato che oggi ci troviamo in un momento storico in cui, l’unica alternativa alla crisi, sia proprio il controllo pubblico territoriale dei beni e dei servizi”. Questo è quanto fa sapere il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale di Firenze, Francesco Torselli.

“Firenze - spiega Torselli - dovrebbe fare l’esatto contrario rispetto a quanto sta facendo, ovvero tentare di rafforzare la propria posizione all’interno di Toscana Energia, magari acquisendo le quote che gli altri comuni vogliono dismettere. In questo modo, il peso decisionale di Firenze nell’azienda aumenterebbe, così come, più brutalmente, aumenterebbero anche i dividendi annui che Toscana Energia porta nel bilancio di Palazzo Vecchio”.

“Purtroppo - conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia - il comune di Firenze dimostra ancora una volta scarsa lungimiranza (in futuro, nelle reti di distribuzione del gas, potranno scorrere anche fibre e nuove tecnologie), ma per il comune di Firenze, Toscana Energia rappresenta evidentemente poco più di un salvadanaio da svuotare per finanziare qualche concerto o, peggio ancora, una poltrona da presidente da riservare a qualche amico degli amici”.

Queste le dichiarazioni del capogruppo di Articolo 1-Mdp Alessio Rossi e della consigliera Stefania Collesei

"Siamo contrari alla delibera che cambiando lo Statuto di Toscana Energia fa perdere la maggioranza ai Comuni a vantaggio di Italgas.

È sbagliato consegnare al privato un'azienda che ha una ottima gestione economica e una buona redditività. Sbagliato sotto il profilo dei dividendi perché il Comune di Firenze avrebbe potuto rafforzare il suo ruolo e invece ha rinunciato. Sbagliato sotto il profilo del controllo pubblico perché la maggioranza pubblica garantisce l'interesse degli utenti e dei territori. Sbagliato sotto il profilo della tutela dei lavoratori. Toscana Energia che aveva scelto di usare la clausola sociale come farà adesso a garantire gli assetti occupazionali, l'organizzazione del lavoro o il controllo sulle ditte in appalto?

Per noi la strada giusta  rimane quella di non cambiare lo Statuto e casomai acquistare le quote dei Comuni che vogliono uscire perché in difficoltà economica. Possibile che dobbiamo essere ostaggio del Comune di Massarosa?

Come gruppo abbiamo presentato emendamenti alla delibera, abbiamo richiesto l'audizione dei sindacati e del cda, abbiamo richiesto approfondimenti e documenti che non abbiamo ottenuto.

Oggi il partito democratico e la Giunta scrivono una brutta pagina del consiglio comunale che abbiamo inutilmente cercato di fermare".

Trombi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra): “Rinunciamo al vincolo di maggioranza pubblica in un settore strategico”

“Una scelta tutta in chiave elettorale, proprio nel momento in cui sarebbe invece necessario invertire la rotta” 

"Abbiamo provato in ogni modo a porre l’attenzione sul merito, a discutere sui punti politici, e soprattutto a salvaguardare il ruolo centrale del pubblico in un settore chiave come quello energetico, ma il PD ha voluto ostinatamente, e con arroganza, chiudere questa pessima delibera per poter garantire l’acquisto di Italgas, privato, delle quote dei comuni Toscani che si sfilano da Toscana Energia. E non ci vengano a raccontare la favola della tutela degli interessi del Comune di Firenze: Toscana Energia genera utili, anche solo per un ragionamento di cassa, nel breve periodo varrebbe assolutamente la pena di investire per aumentare le proprie quote. I soldi per fare in modo che i soci pubblici rilevino le quote peraltro ci sono, ma evidentemente il PD la considera una scelta rischiosa a ridosso delle elezioni.

A nulla sono valse le richieste di sospendere la delibera per tutelare il Comune di Firenze rispetto a eventuali deferimenti di fronte all’Autorità Garante per la Concorrenza o alla sezione enti locali della Corte dei Conti, che sono pur menzionate ma non sono state interpellate neppure per un parere preliminare, che avrebbe potrebbe mettere al sicuro l’operato del Comune di Firenze. Inascoltate anche le richieste di un maggior coinvolgimento dei sindacati, i grandi esclusi da questa operazione.

Crediamo sia una scelta miope, in un momento storico come questo, in cui il PD ribadisce con fierezza non solo l’assenza di una linea politica realmente alternativa alle destre, ma anche la propria incapacità di riuscire anche solo a leggere i segni dei tempi. E a leggere i risultati dei ballottaggi non crediamo ci volesse poi molto: parlano di un partito che ha perso la base, ha perso il sostegno dei lavoratori e di tutti colore che si sentono vessati da scelte politiche che, negli ultimi decenni, hanno smantellato la nostra sanità, i nostri servizi educativi, tutti quelli che erano i fiori all’occhiello della Toscana. Nonostante tutto, spalancando le porte del settore energetico al privato, il PD ha scelto di aggiungere un piccolo tassello alla sua corsa verso il baratro".

Fonte: Ufficio stampa

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