I terracottai di Montelupo donano nuove fioriere per Castelfiorentino alta
Il loro aspetto è davvero imponente, ed è il risultato di un processo di lavorazione artigianale attuato per stadi, mediante la cosidetta tecnica del “colombino” . Un metodo che i maestri terracottai conoscono bene, in quanto tramandato nel corso dei secoli attraverso più generazioni.
Dalla manualità di questi artigiani nascono veri e propri oggetti d’arte, come le nuove fioriere in terracotta che da alcuni giorni hanno fatto la loro comparsa nelle principali vie del centro storico alto, con una duplice funzione: da preziosi elementi di arredo urbano a dissuasori nei confronti di quanti sono tentati da non rispettare il divieto di sosta nella ZTL.
Le nuove fioriere, nel numero di quattro (presto sarà posizionata anche la quinta), presentano come figura un giglio (simbolo del Comune di Castelfiorentino) e sono state donate al Comune dall’”Unione delle fornaci della Terracotta di Montelupo Fiorentino, associazione costituita nel 2001 da alcuni “maestri” terracottai con l’obiettivo di preservare il patrimonio storico e culturale di un’antica tradizione artigianale.
Le fioriere, interamente lavorate a mano, sono state realizzate come dicevamo all’inizio mediante la tecnica del “colombino”, che in pratica consiste nel mettere una sopra l’altra delle fasce di argilla (aspettando il tempo necessario per far sì che ciascuna fascia abbia raggiunto una sufficiente consistenza) fino all’opera finale.
“La nostra associazione – spiega il presidente Marco Lotti - è nata a Sanminiatello, frazione di Montelupo, dove un tempo esistevano le antiche fornaci nelle quali venivano prodotti orci, vasi, mattoni, tegole e altri oggetti con le antiche tecniche della laborazione a mano dell’argilla. Ci prefiggiamo lo scopo di divulgare e quindi non disperdere questa antica tradizione, anche partecipando a diverse manifestazioni, con dimostrazioni dal vivo delle varie tecniche di lavorazione: dal colombino, al tornio, alla modellatura, alla scalfitura, al calco, sempre manipolando l’argilla come unica materia”.
“Ringrazio l’associazione dei maestri terracottai, di cui fanno parte alcuni nostri concittadini fra cui Giovanni Fiaschi – ha sottolineato il Sindaco, Alessio Falorni – perché questi piccoli capolavori di artigianato contribuiscono a rendere più decorosa la parte storica del nostro paese, e contestualmente scoraggiano la sosta delle auto dove vige il divieto, come ad esempio tra via Attavanti e via Bertini, assecondando con ciò una precisa richiesta degli stessi residenti”.
Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio Stampa