Tramvia, sospesi lavori nella linea 2 per "gravi ritardi nei pagamenti"
Sospesi i lavori di cinque ditte subappaltatrici della linea 2 della tramvia di Firenze: la causa, si spiega in una nota, risiede nei gravi ritardi nei pagamenti da parte di Grandi Lavori Fincosit Spa, azienda esecutrice. La firma è di Consorzio Stabile Gst, Calenzano Asfalti, Jacini Srl, Ies Fratelli Massai, Varvarito Lavori. "Le subappaltatrici sono costrette necessariamente a sospendere i lavori risultando non più sostenibile la prosecuzione. Si impone una profonda riflessione in quanti hanno responsabilità", si legge in sintesi sulla nota riportata da Repubblica.
La nota dell'amministrazioni comunali
L’Amministrazione comunale si è sempre impegnata e continuerà a impegnarsi per risolvere le problematiche relative ai pagamenti delle ditte subappaltatrici impegnate nelle opere civili della linea 2. È quanto si precisa da Palazzo Vecchio sottolineando che nelle scorse settimane ci sono state riunioni specifiche e che altre ce ne saranno fino alla risoluzione delle criticità.
Si evidenzia altresì che essendo la realizzazione delle linee tranviarie effettuata tramite lo strumento del Project Financing, non si tratta di un appalto dell’Amministrazione che quindi non può pagare direttamente i subappaltatori. Sono le imprese che all’interno del concessionario Tram Spa hanno in carico l’esecuzione delle opere civili a dover fare i versamenti alle ditte.
Da parte sua il Comune ribadisce di non aver nessun problema a pagare le sue quote relative ai diversi stati di avanzamento e di averlo fatto con puntualità, anche prima della scadenza prevista. Al momento sono in predisposizione i pagamenti relativi a gennaio e febbraio che saranno perfezionati non appena arriveranno le fatture.
Per quanto riguarda poi gli eventuali ritardi sui lavori che potrebbero pregiudicare la messa in esercizio della linea, si evidenzia come la sede tranviaria è praticamente conclusa dal punto di vista delle opere civili e stanno operando le ditte che si occupano degli impianti tecnologici. Restano invece da essere completate da parte delle ditte “civili” le sistemazioni urbanistiche.