Svolta della Bolognina, Giani: "Toscana ha permesso alla sinistra maggior consenso in Italia"
Una “lucida analisi”, una “retrospettiva storica” che “riesce a parlare al presente della trasformazione della sinistra italiana e del passaggio da Pci a Pd. Un’inchiesta che meritava la sala del Gonfalone, ovvero un luogo simbolo di una regione che è stata protagonista di tutto ciò che ha significato, per la sinistra italiana, la svolta della Bolognina”.
Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha presentato il libro inchiesta e il documentario a corredo realizzato dai giornalisti Andrea Marotta (Rai), Domenico Guarino (Controradio) e Andrea Lattanzi (Repubblica.it), Eravamo tanto amati. La sinistra italiana ‘verso’ i trent’anni dalla Svolta della Bolognina.
Un lavoro in cui “c’è tanta Toscana” ha osservato Giani. “La nostra regione è quella che alle ultime elezioni ha consentito alla sinistra di ottenere e mantenere, ancora, il maggior consenso del resto d’Italia”.”il filo rosso che attraversa il nostro territorio in questi trent’anni ha continuato a essere, pur con tante contraddizioni e tra alti e bassi, guida e punto di riferimento”. La svolta della Bolognina, nel “crogiuolo di menti, ideali e passioni, ha trovato nella Toscana un punto focale del contesto italiano” ha concluso il presidente.
Il tempo e la storia che ha portato il Pci a cambiare nome, raccontati attraverso testimonianze inedite (24 interviste tra cui spicca quella di Achille Occhetto, unico non toscano) contano anche un “grande assente” ha ammesso Domenico Guarino: “Matteo Renzi ha preferito non farsi intervistare. Come segretario del partito che filologicamente rappresenta una continuazione della svolta, il suo contributo sarebbe stato importante” . “La sua assenza è comunque una presenza video molto bella” ha detto ancora spiegando che il documentario contiene immagini che riguardano l’ex premier. Tra le interviste che Guarino ricorda con maggior “affetto”, quella a Riccardo Conti peraltro rilasciata pochi giorni prima della scomparsa e che rappresenta “il suo testamento politico”; quella poi rilasciata da Filippo Nogarin, attuale sindaco di Livorno, è stata pensata perché la “questione morale berlingueriana, almeno in termini elettorali ma non sappiamo poi quanto concreti, è stata ereditata dal Movimento 5 stelle”.
“C’è molta voglia di discutere di quello che è stato e la partecipazione delle persone è sempre molto alta, tanto che siamo diventati ostaggio delle presentazioni” ha spiegato Andrea Marotta, parlando di un “approccio politico” dei cittadini verso il loro lavoro. “È come se per molto tempo le persone non fossero più state coinvolte e interpellate o comunque non avessero più partecipato alla vita politica attiva. Soprattutto in Toscana” ha ammesso.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana