Alta Velocità a Firenze, Giani categorico: "Non può essere saltata"
“Senza passante non ci saranno fermate. A Bologna è stato realizzato. Infatti sulla tratta Milano-Roma ad orario vigente si registrano molti più passaggi con sosta di quelli assegnati a Firenze. Così non può andare. Alta velocità e sottoattraversamento sono decisivi per il futuro della città”. È inequivocabile l’intervento del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, nella replica alle dichiarazioni del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, pronunciate nel corso del question time alla Camera di ieri (mercoledì 20 giugno).
L’ipotesi di “valutare proposte alternative”, anche in virtù del fatto che il risparmio in termini di tempo sarebbe di “appena 5 minuti” come ha detto Toninelli, non convince il presidente del Consiglio che anzi replica e corregge il ministro: “Non è tanto il numero dei minuti, comunque non 5 ma 10, quanto ciò che lo determina. Con il passante, fermate e ripartenze restano in un range fino a dieci minuti; senza, tra entrare e uscire da Santa Maria Novella i tempi sono di almeno 15 minuti” spiega Giani.
“Sappiamo che Ferrovie punta, giustamente, a ridurre il più possibile la distanza tra Milano e Roma. Se a Firenze trovano il passante hanno tutto l’interesse a mantenere la fermata. Diversamente, e alla lunga, la nostra città sarà pesantemente penalizzata”. “Accade già oggi, ad orario vigente” spiega ancora il presidente ricordando che nella tratta Milano-Roma si fermano a Bologna “ben 22 treni in più che a Firenze”. Nel tratto inverso, Bologna supera ancora Firenze di 9 treni. “Non possiamo permettere che questo processo si accentui ancora” sostiene Giani che al ministro chiede “Perché a Bologna il passante è stato fatto e per Firenze si pensano altre ipotesi”.
Il presidente dell’Assemblea toscana affronta anche la questione aeroporto e nuova pista: “Sono convinto che sia fondamentale realizzare l’ipotesi parallela all’autostrada sia per motivi di sicurezza sia per il naturale incremento di possibilità e opportunità che ne derivano”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana