La versione di Rossi: "No a una cultura sovranista e razzista"
Il terreno della discussione non può essere dominato da un unico messaggio, che è quello di cacciare i rom, come se fossero la causa di tutti i problemi esistenti oggi in Italia. Ci sono cose che stanno al limite della costituzionalità. Un ministro della Repubblica non può schedare in base alle etnie così come non può pronunciare frasi tipo ‘purtroppo non si possono mandare via i rom che sono cittadini italiani'. Un ministro non può permettersi questo. C'è un fondo evidente di propaganda razzista in queste frasi ed a questa propaganda dobbiamo reagire e reagiremo con posizioni ferme ed anche con una grande manifestazione antirazzista che faremo a Firenze la settimana prossima. Sono dunque felice di aver firmato con il sindaco di Firenze un appello che va in questa direzione. Ci rivolgiamo ai comuni cittadini come ai rappresentanti delle istituzioni e agli esponenti del mondo della cultura perché aderiscano al nostro appello".
Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine del briefing odierno, in relazione alle dichiarazioni del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha proposto un censimento dei rom e degli zingari presenti sul territorio italiano. Ieri il presidente Rossi ha firmato un appello assieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella, contro il razzismo e in difesa dei diritti umani.
"Le prime adesioni sono confortanti. C'è interesse ed apprezzamento. Tra le prime adesioni, ad esempio, c'è la Cgil. Molti ritengono che questa sia la risposta giusta che dovevamo dare", ha precisato Rossi. "Possiamo essere anche una minoranza, ma ci batteremo per una cultura diversa da quella sovranista ed a tratti razzista che sembra far molto presa, oggi, tra gli italiani".
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa