Festival dei Festival, l'alta Valdicecina protagonista: la presentazione
Stamani alle 11,30, presso le sale del Consiglio comunale del Comune di Volterra, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Festival dei Festival, da giugno fino a novembre di quest’anno. Erano presenti il sindaco di Volterra, Marco Buselli, l’assessore alla cultura, Eleonora Raspi, il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Salvatore Cappello, ma anche altri rappresentanti delle varie associazioni che promuovono il festival e Roberto Pepi, in rappresentanza della proprietà del Bistrot dei Ponti.
“Un momento importante per la città” – ha detto Marco Buselli – che ha voluto sottolineare l’impegno di tutti gli organizzatori, che hanno indubbiamente reso sempre più efficace la proposta di manifestazione. “Una manifestazione che non si ferma ai mesi estivi – ha detto la Raspi, parlando anche a nome della sua omologa Ilaria Bacci di Pomarance – ma che arriva anche all’inverno, scegliendo anche luoghi dell’accoglienza e della marginalità”. Il riferimento va al lavoro del gruppo Madaus, ma anche a quello della Filarmonica Puccini e del Palio di Pomarance, ma anche ad alcuni spettacoli nel programma di Volterra jazz e del Festival del Teatro Romano
Si è naturalmente parlato anche del nuovo spazio del Bistrot dei Ponfi, il nuovo locale in piazza Martiri della Libertà, che ospiterà una parte importante della manifestazione, cioè “I libri che diventano spettacolo”, con una serie di appuntamenti davvero ghiotti, ad esempio su “Winckelmann e Volterra”, sull’addio alla politica (con un punto interrogativo), su Leonardo e Volterra, sui Beatles e la malinconia. Una serie davvero intensa di serate, tra le quali spicca il 3 luglio la presenza di Massimo D’Alema, ma che portano in città, intelligenze importanti, come Alessandro Vezzosi, direttore del Mueso Ideale Leonardo da Vinci, o Stefano Bruni, curatore della mostra sull’archeologo tedesco e gli Etruschi. Oltre a questo ci saranno anche presentazioni più “locali”, con vari libri, ad esempio le ricette di Simone Biacchesi o quello dedicato al porcellino sulla torre di piazza dei Priori, realizzato da Lara Pippucci e Stefania Nuti.
IL FESTIVAL DEI FESTIVAL
Il progetto “Festival dei Festival” nasce in un territorio estremamente laterale rispetto a quelli che sono oggi i luoghi della cultura e anche della vita sociale. Per fermarsi all'Europa, siamo lontani anni luce da Parigi e da Londra, ma anche da altri centri più alla nostra portata. Proprio da questo decentramento forzato è sempre partito il nostro impegno e anche un lavoro che sarà realizzato in luoghi che non conoscono più, e in un certo senso non hanno mai conosciuto, l'impegno culturale e quello di spettacolo.
Non pensiamo appunto soltanto a Volterra, che dispone di almeno due spazi prestigiosissimi dedicati all'azione teatrale, cioè quello antico – il Teatro Romano – e quello più moderno - il Teatro Persio Flacco. E neanche alla situazione di Pomarance, che ha almeno altri due teatri importanti, cioè il De Larderel e i Coraggiosi. Pensiamo a tutti gli altri centri, anche piccolissimi dell'Alta Val di Cecina. In quei luoghi arriverà il nostro lavoro, che non si limiterà allo spettacolo, ma che cercherà di attivare risorse diverse, ma soprattutto di rispondere ad altre necessità.
Vorremmo spendere parte delle risorse proprio in questa delicatissima zona, investendoci anche una serie di altri fondi, provenienti da privati, ma anche da finanziamenti pubblici. Ci sembra infatti che la cultura di élite non abbia ormai alcun senso, anche se non crediamo sia il numero degli spettatori che decide se un evento è importante, ma semmai la qualità della proposta. Proposta che va evidentemente molto al di là del nome – più o meno televisivo – dell'artista coinvolto.
Conta molto di più il riconoscimento della Comunità. Quando un gruppo fatto di poche anime si entusiasma per un progetto, ci entra dentro attivamente, ecco che quel progetto è vincente. Va al di là di tutto. Insomma il Festival dei Festival opererà in questo senso, mettendo in gioco tante forme di teatro, anche quelle dei gruppi più a margine.
E’ del resto nel senso dell'animazione sociale e di comunità che va inteso tutto il lavoro legato alla Filarmonica Puccini e al Palio di Pomarance, vorremmo valorizzarli e promuoverli a tutti i livelli: già una quindicina di anni fa, la casa editrice Titivillus, allora diretta proprio da Andrea Mancini, pubblicò un libro sul Palio, scritto da Lisa Fedeli, che in qualche modo poneva le premesse di quello che stiamo qui sostenendo.
Gli spettacoli e le serate in programma sono numerosissime; nei luoghi più decentrati, comunque quelli particolari, dove vorremmo organizzare gran parte delle nostre serate, o i tardi pomeriggi, con la cena popolare, l'intrattenimento con un bicchiere e qualche biscotto, che accompagnino l'esibizione di un musicista o di un attore, o – novità di quest’anno – la presentazione di un libro, così come faremo durante tutta la durata dei Festival, al Bistrot dei Ponti di Volterra, dove interverranno grandi nomi della cultura, del teatro, della politica.
Avremo – anche questo una novità – il lavoro del gruppo Madaus, orientato su una interessantissima ricerca musicale; poi il lavoro sul Jazz di Volterra Jazz, organizzatore di una prestigiosa rassegna internazionale e infine la rassegna di teatro antico con spettacoli come Dimmi,Tiresia e MedeaAssolo S-Concert (si veda la nota a parte) che apriranno il Festival internazionale del Teatro Romano, in rapporto con Teatri di Pietra, che lavora in una quarantina di siti archeologici nazionali.
Ci sono infine le serate di gala, quelle che negli ultimi anni hanno avuto un esito eccezionale: gli Oscar italiani del teatro, musica, danza: cioè il premio Ombra della Sera, che oltre al pubblico hanno coinvolto i protagonisti della scena internazionale.
Fonte: La Conchiglia di Santiago