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Elezioni comunali, l'analisi Moschi: "Avanzano le liste civiche"

"C'è un dato del quale poco si discute, in questa tornata delle comunali 2018. Forse presi dalle novità di una terza repubblica nascente (ma sarà nata?) il grande sottovalutato è il dato, ancora più centrale delle Liste Civiche.

Proprio così: se fino a ieri le civiche erano considerate un "oggetto" tipico dei Comuni medio piccoli, oggi possiamo dire che invece si stanno affermando con successo anche in vere città.
Il caso più eclatante è proprio quello di Siena, dove il Pd è ai minimi termini.
Due sono le Liste civiche che hanno preso importanti voti: la Lista di Piccini, e quella di Sportelli. Le quali, insieme, arriverebbero ad oltre il 36% (rispettivamente 21 e 15), ovvero più dei due candidati che andranno a ballottaggio.
E non è difficile capire che saranno proprio le Liste Civiche, e la loro capacità di far "sentire" le proprie cause, a determinare il nuovo sindaco di Siena.
Segno che qualcosa sta mutando in una società chiusa come quella senese.
Novità, pur in scala ridotta, a Pisa, dove le civiche insieme arrivano a circa il 15% dei consensi. Non è un caso se pure il candidato del Pd si cimenta in accordi con due di esse, nonostante la provenienza non proprio di sinistra dei candidati.
Simile esperienza a Massa.
Nel fronte dei Comuni sotto i 15 mila, brilla la vittoria della Lista di Santa Maria a Monte, dove il sindaco Ilaria Parrella stravince con la sua civica, e conferma il secondo mandato con oltre il 63%. Una civica vera, che vede insieme FI, Fratelli d'Italia, PSI, Epi e altre sigle, ma non la Lega. Un'esperienza che è un esempio di civismo puro, non a caso vicina a Toscana Civica, dove il centro dell'azione politica è costruito su temi di amministrazione locale. Una caratteristica che sembra rivestire un ruolo sempre più centrale nei confronti di un elettorato sempre più mobile e meno affezionato".

Paolo Moschi, Toscana Civica

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