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'Popoli e culture' solidale: sarà acquistato un cane guida per non vedenti

Dal Perù alle Filippine, passando per l’Albania, la Romania e l'India. Il mondo sotto casa con gli oggetti, le testimonianze, gli abiti tradizionali, le foto, i volti di cittadini italiani e stranieri che risiedono nel territorio. “Popoli e culture” ha vestito a festa piazza Matteotti nel segno della cultura dell'integrazione e della conoscenza reciproca. L'iniziativa, organizzata dal Lions Club Barberino Montelibertas, con il patrocinio dell'Unione comunale del Chianti fiorentino e la collaborazione delle associazioni del territorio, si è rivelata un grande successo con la partecipazione di centinaia di persone, cittadini italiani e stranieri.

Il mix di canti, musiche, balli, gastronomia e artigianato artistico in piazza Matteotti ha reso particolarmente coinvolgente la prima edizione della kermesse. I balli tradizionali albanesi, le preghiere-canto itineranti degli Hari Krishna di Villa Vrindavana, le spettacolari esibizioni dei danzatori indiani, i ritmi africani delle percussioni degli Africa Drummers si sono intrecciati alle esperienze musicali e canore portate in piazza dalla Scuola di Musica Officine Creative del Chianti e dal Coro di Santa Lucia al Borghetto e l'associazione poetica del Chianti. “La fusione di suoni, colori e immagini del mondo - dichiara Sukhwant Singh Virdi, presidente del Lions Club Barberino Montelibertas - è stata la carta vincente di questa manifestazione che ha proposto un viaggio vivo e partecipato intorno ai continenti, la funzione sociale della manifestazione si è unita ad un obiettivo di solidarietà, il ricavato della due giorni sarà infatti destinato all’acquisto di un cane guida da assistenza utilizzato da persone affette da cecità e persone ipovedenti”.

Tra gli eventi più apprezzati la mostra fotografica, allestita negli spazi del Palazzo consiliare, accompagnata da una sequenza di cartelli informativi che ha illustrato le caratteristiche territoriali, gli usi, i costumi e le tradizioni dei vari paesi. L’esposizione è stata organizzata grazie al supporto del giornalista Massimo Pacifico e del fotografo tavarnellino Mario Forconi.

“La festa ha creato un palcoscenico privilegiato  - ha dichiarato il sindaco David Baroncelli - per promuovere il valore dell’accoglienza e dell’apertura alla conoscenza; la ricchezza morale di una comunità sta nella sua identità plurale, nel riconoscersi e accettarsi uguale e diversa, ognuno di noi si esprime e si distingue dall’altro per le origini, gli stili di vita, le peculiarità culturali e gastronomiche, e lo deve poter fare in un’ottica di responsabilità civile, rispetto e conoscenza reciproca”.  Tante le testimonianze che hanno portato un pezzo del loro paese nel cuore di Tavarnelle, cittadini provenienti dall’India, dal Marocco, dalla Nigeria, dalle Filippine, dal Belgio, Albania, Romania, Somalia, Perù, Russia, Stati Uniti, Cile, Nuova Zelanda, Inghilterra, Germania, Olanda e tanti altri. Le diverse nazionalità, presenti con gazebo, hanno partecipato all’iniziativa con l’esposizione di specifici progetti culturali e artigianali, come i migranti rilegatori e maestri del cucito, che hanno arricchito i momenti conviviali e le esibizioni delle associazioni locali.

La manifestazione è stata realizzata grazie alla collaborazione dell'associazione Toscana Albania, delle associazioni di Tavarnelle e del centro commerciale naturale di “Bottega in bottega” che ha previsto un’apertura straordinaria in occasione della due giorni.

Fonte: Comune di Tavarnelle Val di Pesa - Ufficio Stampa

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