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Alessandro Giovannelli sulle modifiche al regolamento della Giostra dell'Orso

Trovo sconcertante quanto sta accadendo intorno alla Giostra dell'Orso, ed altrettanto sconcertanti sono, a mio avviso, le parole dell'assessore Sabella, riportate dalla Nazione di ieri.

Brevemente, per punti, un elenco di paradossi, cialtronerie ed omissioni che stanno caratterizzando l'atteggiamento dell'Amministrazione in questa vicenda:

1) l'assenza di trasparenza e di rispetto per il Consiglio Comunale, che sta diventando un carattere distintivo dell'azione di questa Giunta.

Qualunque processo di modifica al regolamento della Giostra, peraltro radicale come quello cui stiamo assistendo, e portato avanti alla chetichella, avrebbe dovuto essere discusso in commissione consiliare e poi in Consiglio. Per dare modo ai consiglieri comunali di partecipare ad un confronto che non può rimanere chiuso tra le quattro mura di una stanza, tra una manciata di rionali, il sindaco e l'assessore Sabella. Se le minoranze non chiedevano formalmente, con una mozione, il passaggio in commissione, le modifiche regolamentari sarebbero verosimilmente approdate direttamente sulle pagine dei giornali. Ricordo che l'assessore Bartolomei, allora consigliere comunale, lamentò, all'indomani dei tragici fatti del 2014, come il Consiglio Comunale non fosse stato colpevolmente coinvolto per molti anni negli aspetti organizzativi e regolamentari di questa manifestazione;

2) l'assenza di trasparenza e di rispetto per i cittadini e la mancanza di memoria dell'Amministrazione.

Il regolamento col quale si è tornati a correre nel 2016, dopo un anno di stop, dopo che nelle commissioni si era ampiamente discusso addivenendo alla compilazione di indirizzi vincolanti per la stesura del regolamento stesso, era stato oggetto di un referendum. Infatti la precedente Amministrazione, dopo aver coinvolto tutte le necessarie competenze per arrivare a proporre una manifestazione molto più sicura, sfumandone di molto gli aspetti competitivi, aveva deciso di sottoporre il futuro della Giostra ad un confronto democratico tra posizioni differenti e, infine, il nuovo regolamento al vaglio dei cittadini. E fu così che tra febbraio e marzo 2016 si tenne una consultazione online per decidere se ripartire con il regolamento modificato, oppure chiudere definitivamente i battenti a favore di iniziative differenti. Il Consiglio Comunale decise di rispettare alla lettera l'esito della consultazione (prevalse il sì alla ripresa con il nuovo regolamento), e nel luglio di quell'anno la Giostra fu nuovamente disputata. Tutto andò nel migliore dei modi, non per caso, e fu chiaro a tutti che la nuova formula si distingueva, in netta discontinuità col passato, per la sua natura prevalentemente “folkloristica” ed ogni aspetto, pur nella sana competizione tra i rioni, tutta incentrata su mira e precisione, era stato subordinato alla sicurezza per cavalli e cavalieri. Anche a costo di sacrificare parte dello spettacolo. Con quale logica e con quale avventatezza oggi si decide di reintrodurre la velocità (abbassando il tempo minimo di percorrenza della pista da 29 a 26 secondi – nel 2016 il limite era di 30 secondi - ed attribuendo un punto a chi arriva primo) senza un percorso di coinvolgimento della città?

3) la presa in giro, altro marchio di fabbrica di questa Amministrazione.

L'assessore Sabella, cui evidentemente il coraggio non fa difetto, afferma quanto segue: «abbiamo cercato di trovare una formula che garantisca ancora una maggiore sicurezza per cavalli e cavalieri». Se non fosse che si gioca sulla pelle di persone e animali, ci sarebbe da fare una fragorosa risata. Assessore Sabella, per favore!

Cari presidenti delle commissioni 3 e 4 (ambiente, e dunque anche tutela degli animali; cultura e manifestazioni iacopee), i vostri predecessori, tra i quali il sottoscritto, avevano promosso e concluso un lungo ed articolato percorso di ascolto, coinvolgendo alcune decine di soggetti esterni che, in ragione delle proprie competenze, potessero contribuire a dar vita ad una nuova Giostra. Il risultato finale fu una mozione che dava indirizzi vincolanti per la stesura del nuovo regolamento. Quegli indirizzi, se il regolamento del quale si parla sarà quello definitivo, non saranno rispettati a partire dall'edizione di quest'anno. Né sarà rispettata quella sorta di clausola di salvaguardia, ritenuta fondamentale dal precedente Consiglio Comunale, che prevedeva che qualunque modifica al regolamento sarebbe dovuta passare dal vaglio del Consiglio Comunale stesso, il quale avrebbe avuto il compito di vigilare che gli indirizzi vincolanti fossero sempre rispettati, in nome della sicurezza. Se questo Consiglio Comunale ritiene che il regolamento non debba interessare ai consiglieri e che, di conseguenza, il confronto intorno alle regole della corsa (perché la manifestazione folkloristica che abbiamo visto nel 2016 tornerà ad essere una vera e propria corsa) non debba essere patrimonio del dibattito pubblico, i consiglieri comunali di maggioranza abbiano il coraggio di sortire allo scoperto: promuovano l'approvazione di una nuova mozione che dica chiaramente che la volontà politica di questa maggioranza è di tornare ai santi vecchi, lasciando cioè che una manifestazione che dovrebbe essere di tutta la città torni ad essere invece patrimonio di pochi, di fatto un'esclusiva dei rioni.

Vicesindaco Celesti, assessore Semplici: nello scorso mandato avevate espresso voto contrario alla mozione che fissava gli indirizzi regolamentari, poiché la vostra posizione, che personalmente rispetto profondamente, è di non utilizzare animali in manifestazioni di questa natura. Ora siete d'accordo a reintrodurre la velocità, facendo di un tranquillo evento di rievocazione storica una vera e propria competizione tra cavalli a chi corre più forte, in una pista tanto stretta ed insicura? Siete d'accordo che il tempo concesso per compiere un giro torni inquietantemente ad avvicinarsi ai folli tempi di corsa che non più di quattro anni or sono hanno causato la morte di due cavalli? Anche lei, assessore Celesti, che, tra le altre, ha la delega alla Tutela degli animali? Un suo silenzio, in questa vicenda, non può che essere considerato un assenso, poco importa se per convinzione o per “ordine di scuderia”.

Sindaco Tomasi, pensa davvero che la città abbia memoria così breve? Pensa davvero che tutti gli accorgimenti che si erano resi necessari nel 2016 affinché la Giostra dell'Orso non tornasse a macchiarsi nuovamente di sangue possano oggi, solo perché il ricordo di quel terribile “macello” del 2014 è più lontano, essere superati per tornare a correre e a premiare la velocità, contando che – voglia il fato esser clemente - tutto possa filare liscio? E non ci racconti che non è suo compito occuparsi del regolamento della Giostra. Se ritenesse – ma evidentemente così non è - che non sussistano le necessarie condizioni di sicurezza, avrebbe tutta una serie di strumenti a sua disposizione, sia perché rappresenta la massima autorità sanitaria sul territorio, sia perché può decidere di non concedere l'autorizzazione all'utilizzo di Piazza del Duomo.

Perché non prova ad ascoltare la voce dei cittadini convocando, a strettissimo giro di posta e comunque prima che il regolamento diventi definitivo (sempre che già non lo sia), un'assemblea pubblica per discutere della Giostra dell'Orso? E' questa la partecipazione, caro sindaco. La Giostra dell'Orso non è di proprietà sua, né dei rioni. La Giostra dell'Orso appartiene alla città. Anche a chi crede che della velocità se ne possa tranquillamente fare a meno, anche a chi pensa che lo spettacolo non venga affatto prima di tutto. Su questo tema tutti debbono poter dire la loro: anche coloro che ritengono che, in ragione di questa endemica tendenza a dover sempre reintrodurre la velocità, sia arrivato il momento di riflettere nuovamente su come proseguire, e se proseguire. Lo spirito del referendum, vero momento di partecipazione diffusa, fu questo. E da lì non si può tornare indietro.

Alessandro Giovannelli, ex-presidente commissione consiliare Ambiente e Tutela degli animali del Comune di Pistoia

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