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Porti aperti ai migranti, domani presidio a Siena con Arci, Anpi e Cgil

Un presidio per chiedere al Governo italiano l'apertura dei porti, il rispetto della vita umana e delle norme internazionali sul soccorso marino. E’ quello organizzato da Arci provinciale Siena, Anpi provinciale Siena e Cgil Siena per domani, giovedì 14 giugno, con inizio alle ore 18 davanti alla Prefettura di Siena, in Piazza Duomo 9. L’invito a partecipare è rivolto a cittadini, partiti e società civile, senza la presenza di bandiere e altri vessilli e con la volontà comune di chiedere che vengano aperti i porti italiani ai migranti dopo la vicenda della nave Acquarius respinta dall’Italia attraverso il Ministero dell’Interno.

“L’Italia non può voltare le spalle a chi fugge da conflitti e disperazione - si legge nella nota di convocazione del presidio firmata da Arci provinciale Siena, Anpi provinciale Siena e Cgil Siena - e anche da Siena lanceremo un appello affinchè il nostro Paese recuperi il senso della civiltà e dell'apertura contro chiusure che generano solo inutili e assurde paure. Le cronache di questi giorni ci mostrano una nave dallo scafo arancione immobile nel mare tra l'Italia e Malta, carica di 629 persone tratte in salvo ma costrette dalla volontà del governo italiano a non entrare nei nostri porti per ricevere un’adeguata assistenza medica, acqua e cibo, colpendo un'umanità già oltraggiata da guerre e miseria e composta da e uomini esausti, donne e bambini, tra cui molti minori non accompagnati. Il caso della nave Acquarius è destinato tristemente a segnare un precedente vergognoso nella storia del nostro Paese, l'esempio di come si siano superati i limiti e di come la politica dimentichi l'umanità in cambio di una prova di forza che non lascia vincitori sul campo, ma solo un senso di enorme sgomento per la vita umana.

“L’Italia non ha vinto - continua la nota - la Spagna sì, dimostrando di avere cari i valori della solidarietà e dell'accoglienza. Eppure dovremo ricordare che la cultura dell'accoglienza ha sempre contraddistinto le nostre coste, che hanno sempre accolto chi approdava in cerca di un futuro dignitoso. La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo, oltre che i fondamentali principi di solidarietà, impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo ‘porto sicuro’ sia per vicinanza geografica che dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Un appello al rispetto dell’umanità che rilanceremo anche da Siena”.

Fonte: Ufficio Stampa

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