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Cesvot, un volume su come gestire le crisi negli enti del terzo settore

Come gestire una crisi all’interno di un ente non profit? In che modo un’associazione può prepararsi ad affrontare una situazione che ne minaccia reputazione, autorevolezza, credibilità e addirittura la sua stessa esistenza? Queste le domande al centro del volume di Stefano Martello, pubblicato da Cesvot nella collana “I Quaderni”, dal titolo “La gestione della crisi negli enti di terzo settore. Dinamiche ricorrenti e possibili soluzioni” (n. 78, aprile 2018, pp. 191). Per la prima volta in Italia un libro tutto dedicato a ciò che un’organizzazione non profit deve sapere e fare, soprattutto dal punto di vista comunicativo, per prevenire, gestire e rispondere ad una crisi, interna o esterna.
Nel libro l’autore, esperto di comunicazione, accompagna chi legge attraverso un percorso concreto e puntuale che va dalla fase di preparazione ad un’eventuale crisi prima ancora che si manifesti, alla sua gestione quando è in atto, fino alla risoluzione che, a certe condizioni, può addirittura diventare una opportunità di miglioramento per tutta l’organizzazione.

Un tema quello della gestione delle crisi nell’ambito del terzo settore che proprio in questi ultimi tempi è diventato di grande attualità, basti pensare al caso Oxfam, alle crisi di reputazione che hanno investito il mondo della cooperazione sociale o ai recenti attacchi di cui sono state oggetto le Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. Ma non ci sono solo i casi eclatanti. Come ricorda Stefano Martello, le crisi di reputazione possono investire ogni tipo di organizzazione non profit e generarsi in diversi modi: dal servizio giornalistico che getta un’ombra su un’attività o un progetto di una non profit all’inchiesta giudiziaria riguardante la gestione economica di una Onlus. Tutti eventi che oggi più che mai possono minacciare seriamente non solo la reputazione ma la vita stessa di una organizzazione, soprattuto se consideriamo che una situazione di crisi può essere amplificata e normemente dai social network. Ecco perché, sottolinea l’autore, è molto importante sorvegliare ed ascoltare tutti i segnali che possono aiutarci a prevenire e gestire una crisi, prima ancora che questa si manifesti.

Nel volume un importante capitolo è, infine, dedicato al tema delle “Litigation PR”. Anche in questo caso si tratta del primo approfondimento italiano. Ad oggi, infatti, nel nostro Paese questo tema è quasi inesistente, mentre rappresenta un’importante attività per ogni tipo di organizzazione, profit e non profit. Formalizzate negli Stati Uniti già negli anni ’80, le Litigation PR riguardano la gestione della reputazione di un singolo o di un’organizzazione nel momento in cui viene minacciata dal coinvolgimento in una controversia giudiziaria. In un processo di Litigation PR oltre all’avvocato, gioca un ruolo cruciale il comunicatore: l’utilità della sua presenza si concretizza nell’intercettare quello che è – scrive Martello - “il sentire altrui che alimenta e implementa la costruzione e il consolidamento di un modello reputazionale e rendendo il punto di vista della persona o dell’organizzazione rappresentata più accettabile e condiviso dall’opinione pubblica”. Un aspetto quest’ultimo senz’altro fondamentale anche per un ente del terzo settore.

Fonte: Cesvot - Ufficio Stampa

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